Ma se a Roma il Governo Draghi sta affondando come lo dovrebbero fare in Sicilia il “Campo largo modello Draghi” con il PD?/ SERALE

9 febbraio 2022
  • La verità è che i partiti, a Roma, hanno ‘inguaiato’ Draghi facendolo restare a Palazzo Chigi. E siccome sta scoppiando un ‘casino’ con le mega bollette di luce e gas… 
  • La nostra impressione è che le proteste di imprese, famiglie – e anche dei Comuni – per le super bollette di luce e gas scatenerà un ‘casino’ totale
  • Se a Roma affonderà il Governo Draghi affonderà anche il “campo largo modello Draghi” di Gianfranco Miccichè in Sicilia 

La verità è che i partiti, a Roma, hanno ‘inguaiato’ Draghi facendolo restare a Palazzo Chigi. E siccome sta scoppiando un ‘casino’ con le mega bollette di luce e gas… 

C’è una grande confusione nel cielo della politica siciliana. Grandissima confusione. L’unica cosa chiara – ed è notizia di oggi – è che il Governo nazionale di Mario Draghi non ne vuole sapere di effettuare un ‘pesante’ scostamento di bilancio – non inferiore a 80 miliardi di euro – per fronteggiare il caro-bollette di luce e gas. fino ad ora il Governo ha stanziato 5 miliardi di euro e, oggi – dopo le pressioni de partiti, Lega in testa – altri 5 miliardi di euro. Si tratta di due stanziamenti che, oltre ad essere insufficienti, ‘bagnano il pane nello stesso sugo. In altre parole, sono fondi che non fanno parte di un nuovo stanziamento: soldi trovati qua e là, magari tolti ad altri settori che vengono depauperati senza risolvere il problema. Direte? Che c’entrano il Governo Draghi e le bollette di luce e gas che provocheranno un terremoto economico e sociale? Semplicissimo: Draghi sapeva benissimo che le bollette avrebbero affondato l’Italia e, infatti come da accordi, avrebbe dovuto essere eletto alla presidenza della Repubblica. Ma i partiti politici se lo sono giocati: hanno inscenato una recita nella quale il presidente uscente Sergio Mattarella ha lasciato il Quirinale dicendo che non gradiva la rielezione, poi hanno messo in mezzo una serie di candidati farlocchi per convergere alla fine sul secondo mandato di Mattarella. Una sceneggiata in piena regola che abbiamo raccontato nei giorni scorsi (“Non è che hanno ‘inguaiato’ Draghi ‘prigioniero’ a Palazzo Chigi tra bollette alle stelle, industria e agricoltura alle corde e scuola nel caos?“).

La nostra impressione è che le proteste di imprese, famiglie – e anche dei Comuni – per le super bollette di luce e gas scatenerà un ‘casino’ totale

In questo momento Draghi non sa che fare. Se tira fuori i soldi per fronteggiare le bollette di luce e di gas alle stelle – ci vogliono 90 miliardi di euro: a tanto ammonta l’aumento delle bollette calcolato per quest’anno calcolato dalla Cgia di Mestre e per il 2023 potrebbe addirittura essere maggiore – succede un ‘casino’. Questo perché l’Unione europea vuole approfittare del momento per ‘alleggerire’ imprese e famiglie italiane (le prime le vuole sostituire con aziende estere, le seconde – le famiglie – debbono impoverirsi per potergli strappare le case). Intanto, se Draghi non trova i soldi per aiutare famiglie e imprese il ‘casino’ lo faranno scoppiare cittadini e imprenditori italiani inferociti. Non è una situazione facile, perché il coltello dalla parte del manico ce l’ha l’Europa. E dagli ‘europeisti’ è già arrivato il primo segnale: un lieve – per ora – aumento dello spread. Ma lo spread è come un leone ammaestrato, in particolare, ammaestrato dalle banche tedesche. Appena il Governo italiano procederà con lo scostamento di Bilancio di 90 miliardi di euro, zact!, le banche tedesche potrebbero fare schizzare lo spread a mille e l’Italia andrebbe a farsi benedire (leggere fallimento). Draghi, da parte sua, prende tempo: come già ricordato, ha strappato da altri settori 10 miliardi di euro e aspetta. Spera – o forse s’illude – che famiglie e imprese italiane si comportino da pecoroni e comincino a pagare le bollette stratosferiche sorridendo come i minchioni … Sarà così? Il problema è che ci sono anche i Comuni, che già pagano bollette elettriche esose e che, adesso, cominceranno a spegnere le città, come succede in tanti quartieri di Palermo da un anno. E allora? L’esempio che arriva dal Canada, dove le proteste popolari contro il Green pass e contro tutte le rotture di scatole causa Covid stanno piegando piano il Governo potrebbero diventare un esempio da imitare. Non escludiamo, tra l’altro, che Draghi abbia capito di essere stato inguaiato dai partiti: magari vorrebbe mollare tutto per tornarsene a Londra. Tutto è possibile quando si prospetta il detto siciliano Un c’è ‘nnenti ‘nna ‘a casa vacanti…

Se a Roma affonderà il Governo Draghi affonderà anche il “campo largo modello Draghi” di Gianfranco Miccichè in Sicilia 

E’ in questo contesto che sono finiti Berlusconi e il suo fido scudiero siciliano, Gianfranco Miccichè. A Roma Berlusconi sostiene Draghi per tutelare l’unica cosa che gli interessa (donne a parte): le sue aziende. Ma ha capito che la situazione sta precipitando e ha chiesto a Draghi di fare qualcosa sulle bollette, ben sapendo che Draghi non può fare nulla. ‘A parti a fici, come si usa dire in Sicilia. In Sicilia Miccichè vorrebbe fare un’alleanza con il PD contrabbandandola come “Modello Draghi”. Il problema è che il Governo Draghi rischia di affondare travolto da proteste sociali. Un bel problema per Miccichè, che peraltro, in Sicilia, si vorrebbe alleare con il PD – cioè con l’unico partito che sostiene veramente Draghi. Insomma, in Sicilia il progetto di Miccichè con lo scudo di Draghi rischia di trasformarsi prima in una barzelletta e poi in un autogol: perché se il Governo Draghi andrà a fondo (cosa non improbabile, perché Draghi, totalmente digiuno di politica, al disastro delle bollette ha aggiunto il blocco del Superbonus e un demenziale Green pass che sta creando ulteriori, enormi problemi all’economia) con che faccia Miccichè proporrà il “campo largo modello Draghi”? Insomma, in Sicilia, per fare il pastrocchio con il PD si dovranno scoprire le carte e giocare ‘a fimminina’: tu, Raffaele Lombardo, lo vuoi appoggiare o no il candidato di centrosinistra, magari mettiamo Caterina Chinnici, tuo ex assessore; tu, Roberto Di Mauro, c’amu a fari? Lo facciamo ‘sto candidato con il PD? Voi dell’UDC, venite con noi: qualcosa per voi c’è sempre. E Il Cantiere Popolare c’è ancora? Boh! Ma se c’è ancora verranno contattati i ‘capi’: amunì, viniti cà, viremu chi si po’ fari...  Con la Lega – o meglio – con i vertici della Lega non si fa molto ‘pane’: quindi si dovrebbero chiamare i parlamentari leghisti ad uno ad uno pi dirici: amunì, venitinni cu nuautri ca facemu accussì, facemu accuddri, ti diamo questo, ti diamo quello per te e per i tuoi: insomma, l’alta politica di in Sicilia: poltrone & pastette. Il problema è che questa volta c’è un rischio. Quale? Che le persone, a un certo punto, potrebbero chiedersi: Ma chiustu cu è? 

Foto tratta da The Social Post

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