Palermo, il caso delle 80 famiglie che rischiano lo sgombero: l’incontro con sindaco raccontato da Tony Pellicane

3 febbraio 2022
  • Cosa potrebbe succedere 
  • Gli impegni assunti dal sindaco

Cosa potrebbe succedere 

Poiché ci occupiamo spesso degli ultimi di Palermo – a cominciare dalle 80 famiglie che rischiano lo sgombero – riprendiamo un post di Tony Pellicane, tra i protagonisti insieme con Nino Rocca e con altri uomini e donne di buona volontà del Comitato di lotta per la casa 12 Luglio. Il post – che oltre ad essere firmato dal citato Comitato di lotta per la casa 12 Luglio è firmato anche da Usb, Anomalia, Potere al popolo e Antudo – racconta di un incontro che si è svolto a Palazzo delle Aquile, sede del Comune di Palermo, alla presenza del Sindaco Leoluca Orlando, dell’assessora alla Cittadinanza sociale, Cinzia Mantegna, e dell’assessore al patrimonio immobiliare Toni Sala. All’incontro ha preso parte una delegazione tra i rappresentanti del Comitato di lotta per la casa 12 Luglio, Asia-Usb e Anomalia, oltre a tre persone in rappresentanza delle famiglie a rischio sgombero. “Ha aperto la discussione il Sindaco – scrive Pellicane – che ci informa di quello che è lo stato d’arte relativo allo sgombero previsto per i locali che da circa 8 anni occupano le famiglie senza casa di Viale Michelangelo ma relativo anche ai 24 alloggi di Via Scinà occupati da altrettante famiglie da oltre 6 anni”. Per queste ultime famiglie “si procederà con una perizia tecnica che vada a certificare l’agibilità dell’immobile e si intravede la possibilità di poter arrivare alla richiesta di sanatoria, proprio perché gli alloggi sono nella disponibilità diretta del Comune”. Scenario diverso invece per le famiglie che occupano gli alloggi di Viale Michelangelo. In questo secondo caso “l’immobile, precedentemente confiscato alla mafia, per disposizione della Magistratura deve ritornare nel possesso dei proprietari che, nel frattempo, sono stati scagionati dalle accuse per le quali si ritrovarono sotto processo. Per tale immobile si procederà con una perizia tecnica per chiarire l’eventuale presenza di problema legati a un eventuale inagibilità dello stesso immobile”. L’esito della perizia potrà prevedere scenari diversi, se non ci saranno problemi di inagibilità si tirerà un sospiro di sollievo nel senso che lo sgombero potrebbe slittare per un po’ di tempo, “se malauguratamente i problemi di inagibilità verranno riscontrati e certificati, la situazione si aggrava perché si dovrà procedere allo sgombero per tutelare l’incolumità delle stesse famiglie occupanti”.

Gli impegni assunti dal sindaco

“Il Sindaco – leggiamo sempre nel post di Tony Pellicane – ci informa inoltre che, a strettissimo giro, ha predisposto un incontro alla presenza dei rappresentanti dell’Iacp, delle Ipab e della Regione, l’intento è quello, di fronte a una questione di emergenza sociale grave, di avere la disponibilità di alloggi di proprietà degli enti citati ma qualora questa non dovesse esserci, si valuterà anche la possibilità di procedere alla requisizione. Altra informazione dataci dal Sindaco è la richiesta ufficializzata dallo stesso al Ministero della Difesa per procedere all’utilizzo dei numerosi alloggi che ricadono all’interno di caserme dismesse; per tale risultato occorre anche un pronunciamento ufficiale della Regione siciliana. Alla nostra richiesta di chiedere ufficialmente al Prefetto di sospendere ogni azione di sgombero fin tanto che perdurerà l’emergenza sanitaria in corso, il Sindaco ribadisce che un eventuale mossa di questo tipo dipende dalla perizia tecnica degli immobili e dall’esito di questa. Abbiamo chiesto di procedere alla convocazione del secondo incontro del tavolo tecnico e c’è stato assicurato che si procederà subito dopo l’avvenuto incontro tra il Sindaco, lo Iacp, le Ipab e la Regione. Abbiamo fatto presente che un altro grave problema riguarda il mancato rilascio delle residenze virtuali: decine di pratiche che arrivano alla firma della Dirigente del settore Anagrafe ma che la stessa, arbitrariamente, decide di non firmare; su questo punto il Sindaco ha fatto presente che disporrà delle verifiche interne all’amministrazione. Inoltre abbiamo dato spazio anche alla famiglia recentemente sgomberata da Cruillas, richiamando l’attenzione del Sindaco rispetto al fatto che la famiglia occupava un bene confiscato passato nella disponibilità del Comune, che tale bene risulta acquistato da una società e che quest’ultima chiama il nucleo familiare ex occupante proponendogli di acquistare l’immobile per 55.000 euro. Il Sindaco, anche in questo caso, ci ha assicurato che farà partire un indagine interna all’amministrazione e che qualora dovesse riscontrare che un funzionario comunale abbia favorito la vendita dell’immobile, lui personalmente si prodigherà a segnalare il tutto alla Procura della Repubblica per il semplice fatto che il Comune non può alienare un immobile se questo è un bene confiscato. Per la famiglia sgomberata si valuterà il da farsi nei prossimi giorni. E’ chiaro che oggi non usciamo dall’incontro con delle certezze, usciamo però con degli impegni presi personalmente dal Sindaco, usciamo con alcune informazioni che potranno rivelarsi utili. E’ altrettanto chiaro che monitoreremo da vicino l’andamento della situazione e, di volta in volta, con l’accordo delle famiglie, si deciderà quali passi muovere”.

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