A Sanremo le canzoni di Mahmood, Blanco, Noemi, Gianni Morandi e i Meduza superano Ornella Muti e Fiorello

2 febbraio 2022
  • La spontaneità del 72° festival della Canzone italiana di Sanremo
  • Il tennista bello come un dio greco  
  • Meno male che c’è la musica

La spontaneità del 72° festival della Canzone italiana di Sanremo

di Tiziana Tumminello 

Se mi chiedessero cosa mi ha colpito di più del 72° Festival della Canzone italiana di Sanremo direi: la spontaneità e la naturalezza! La naturalezza di Ornella Muti, che scende le scale stile bradipo, con gli abiti succinti che alla tenera età di 66 anni (…e vederli nonostante i suoi fantastici lifting) potrebbe anche evitare; (una donna è anche donna con abiti più ampi e meno appariscenti); la spontaneità nelle risposte dell’intervista che le viene dedicata, dove le si chiede un’opinione sugli attori con i quali ha lavorato (io sinceramente non ho ancora capito qual è la differenza tra un attore e un altro; sono stati tutti meravigliosi a quanto pare). La spontaneità dell’intervento del mattatore siciliano, Rosario Fiorello, che vuole far ridere a tutti i costi e, al massimo, strappa un mezzo sorriso; un intervento banale, al di sotto delle ‘attese escatologiche’ che gli hanno costruito attorno. Non manca, ovviamente, un riferimento ai no vax e al suo braccio dei poteri forti: e questa, forse, è la parte più ridicola di questo Festival sotto tono da tutti i punti di vista.

Il tennista bello come un dio greco  

Eh sì, la naturalezza (assente) delle risposte del campione di tennis, bello come un dio greco, che con i suoi 196 centimetri di altezza, fisico mozzafiato e denti perfetti riesce a incantare la platea femminile, ma che, senza racchetta, lascia trasparire un certo disagio, come potrebbe esserlo un pesce che esce fuori dall’acqua e che non vede l’ora di rientrare nel suo mare. Che so: immaginate il capo del Governo Mario Draghi al cospetto di veri giornalisti che lo incalzano dicendogli: “Presidente, il PIL sarà anche cresciuto del 6%, ma ci sono migliaia di famiglie e di imprese che non possono pagare le bollette! E Draghi che scappa verso la Rai e i giornali che non legge più nessuno che un giorno sì e l’altro pure gli dicono: “Ma quanto è bravo, il capo del Governo dei Migliori!”.

Meno male che c’è la musica

E la musica? Va un po’ meglio. Volendo, il fine ultimo del festival di Sanremo dovrebbe essere questo. I brani che ci colpiscono in modo particolare ci sono: brividi di Mahmood e Blanco, che ci fanno ancora sperare che sul palco dell’Ariston vengano presentate canzoni che raccontino emozioni, come gli ultimi atomi di un amore che sta per finire, insomma le storie sospese nelle quali non si specifica mai il genere dei protagonisti. Sentimenti, sensazioni, pensieri che vano e vengono: ecco Noemi, fisicamente cambiata ma che ci emoziona sempre con la sua voce e con il suo stile inconfondibile; per non parlare del grande Gianni Morandi con il suo temperamento giovanile non si smentisce mai: eccolo con un brano scritto da Jovanotti, ritmo e parole che già dalle prime note ci viene subito voglia di ‘incollare’ nei nostri pensieri, perché sin dalle prime battute viene voglia di canticchiarla in spiaggia e magari di ballarla. La stessa voglia che ci suscitano i Meduza, band italiana che ci riporta subito con la mente in pista, ma allo stesso tempo ci ricorda quanto sia difficile oggi poterlo fare, visto che le discoteche sono chiuse e che i ragazzi ancora non posso muoversi liberamente nel nome del virus che nelle scuole e sotto controllo e nelle discoteche no…

AVVISO AI NOSTRI LETTORI

Se ti è piaciuto questo articolo e ritieni il sito d'informazione InuoviVespri.it interessante, se vuoi puoi anche sostenerlo con una donazione. I InuoviVespri.it è un sito d'informazione indipendente che risponde soltato ai giornalisti che lo gestiscono. La nostra unica forza sta nei lettori che ci seguono e, possibilmente, che ci sostengono con il loro libero contributo.
-La redazione
Effettua una donazione con paypal


Commenti