Nelle città d’arte italiane crollo del 71% delle presenze turistiche con 500 mila posti di lavoro a rischio

18 gennaio 2022
  • Il dato lo ha reso noto il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca
  • Il ritorno della pandemia complica lo scenario. Da qui la richiesta di interventi al Governo e al Parlamento per scongiurare un’ondata di licenziamenti 

Il dato lo ha reso noto il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca

Nel 2021 le città d’arte italiane hanno registrato un crollo delle presenze turistiche del 71%. Uno scenario che mette a rischio circa 500 mila lavoratori del settore e le loro famiglia. A lanciare l’allarme è  il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca. “Il turismo tartassato dalla pandemia sta vivendo un dramma quotidiano”, dice Boca rivolgendosi  rivolgendosi ai segretari generali delle organizzazioni sindacali Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs. La notizia la leggiamo su ABRUZZO LIVE. Secondo il presidente di  Federalberghi, con questi dati “è pressoché impossibile sopravvivere”. Boca cita i dati diffusi 2da tutti gli osservatori, nonché il desolante scenario delle città d’arte, private del turismo straniero. La nuova ondata di contagi, inoltre, ha determinato un’ulteriore diminuzione delle già scarse presenze nelle strutture ricettive, aggravandone la situazione economica e finanziaria. Il quadro assume l’aspetto più allarmante proprio nelle località nelle quali maggiore è il peso delle presenze degli stranieri”.

Il ritorno della pandemia complica lo scenario. Da qui la richiesta di interventi al Governo e al Parlamento per scongiurare un’ondata di licenziamenti 

Il problema è complesso. E il ritorno della pandemia complica ulteriormente le cose. Basta andare su Google e scrivere le parole “Covid mondo” per capire quello che sta succedendo. Una fotografia-radiografia della situazione Covid nel mondo ci dice che il ritorno della pandemia colpisce soprattutto il cosiddetto Occidente industrializzato. E’ chiaro che con il virus che dilaga non è semplice né organizzarsi per visitare le mete turistiche, né organizzare il ricevimento dei turisti. Anche Se i contagi dovessero iniziare a scendere in Primavera – cosa augurabile e probabile – sono comunque inevitabili i cosi aggiuntivi nei viaggi e negli hotel. E’ per questo che Bocca si rivolge ai sindacati, perché il rischio di perdita di lavoro per 500 mila operatori del settore turistico si può evitare solo se intervengono Governo e Parlamento con sussidi e ristori. “Non stupisce – dice il presidente dell’associazione degli albergatori nella dichiarazione che leggiamo sempre su ABRUZZO LIVE – che molte imprese siano chiuse da Marzo 2020 e che molte altre purtroppo torneranno a chiudere nei prossimi giorni, a causa di una domanda stagnante e del clima d’incertezza generalizzato. A fronte di ciò non hanno ad oggi trovato riscontro i pressanti inviti rivolti al Governo e al Parlamento per l’adozione di misure emergenziali in favore del settore che abbiamo a più riprese congiuntamente richiesto e, in particolare, la proroga degli ammortizzatori sociali Covid-19”. In conclusione – questo il messaggio – Governo e Parlamento debbono intervenire per evitare il peggio in un’Italia dove il turismo è un settore economico fondamentale.

foto tratta da Messina Today

AVVISO AI NOSTRI LETTORI

Se ti è piaciuto questo articolo e ritieni il sito d'informazione InuoviVespri.it interessante, se vuoi puoi anche sostenerlo con una donazione. I InuoviVespri.it è un sito d'informazione indipendente che risponde soltato ai giornalisti che lo gestiscono. La nostra unica forza sta nei lettori che ci seguono e, possibilmente, che ci sostengono con il loro libero contributo.
-La redazione
Effettua una donazione con paypal


Commenti