Elezione presidente della Repubblica: e se il vero candidato di Berlusconi non fosse Berlusconi?/ QUIRINALE 2

14 gennaio 2022
  • Magari ci sbagliamo, ma è come se Berlusconi si sia messo in mezzo per attirare l’attenzione su di sé
  • L’unico interesse di Berlusconi è sempre lo stesso: difendere le proprie aziende
  • Perché noi pensiamo che, alla fine, la potrebbe spuntarla la presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati

Magari ci sbagliamo, ma è come se Berlusconi si sia messo in mezzo per attirare l’attenzione su di sé

In queste ore i giornali ricamano in tutte le salse la candidatura di Silvio Berlusconi alla presidenza della Repubblica. Del resto, è stato lo stesso leader di Forza Italia a proporsi e a dare vita a una campagna elettorale tra i parlamentari che sembra un po’ troppo forzata e costruita per essere credibile. Anche Vittorio Sgarbi che cerca parlamentari disposti a votare per il leader azzurro sembra un’immagine troppo ‘costruita’. Per carità, il personaggio è ambizioso e – cosa non secondaria – quando si mette in testa di fare una cosa la fa. Ma questa volta la domanda è: siamo sicuri che Berlusconi – che ormai non è più giovanissimo – voglia veramente andare al Quirinale? Certo, sarebbe una meta importante, il coronamento di una carriera politica fatto di vittorie e di sconfitte. Certo, se si osserva la sua possibile candidatura commisurandola al Berlusconi politico allo stato puro, la sua candidatura al vertice dello Stato italiano ci sta tutta. Solo che Berlusconi, da quando è entrato nell’agone politico, non è mai stato – e chiediamo scusa per il gioco di parole – un politico puro. Berlusconi ha sempre fatto politica con l’occhio rivolto alle sue aziende. Con molta probabilità e no fosse entrato in politica lo avrebbero distrutto. In fondo – azzardiamo una nostra ipotesi – è quello che non è mai riuscito a spiegare a Indro Montanelli, che ha sempre criticato aspramente la discesa nel campo politico di Berlusconi. Il fatto è che Berlusconi non ha mai smesso di pensare alle sue aziende. E bisogna dargli atto che, da politico, ha difeso benissimo le sue aziende. E allora?

L’unico interesse di Berlusconi è sempre lo stesso: difendere le proprie aziende

E allora, forse, anche l’elezione del nuovo presidente della Repubblica, per Berlusconi, non può che essere un capitolo politico – l’ennesimo – per provare a difendere la sue aziende. Difendere le aziende di famiglia non soltanto dalla politica italiana – che non è fatta solo dal potere politico, ma anche da altri poteri, non soltanto italiani – ma anche dalla crisi economica. Berlusconi è troppo intelligente e troppo bravo come imprenditore per non sapere che la situazione economica italiana ed europea era già stata resa difficile dalla pandemia ed è diventata ancora più drammatica con la crisi energetica. Per un imprenditore del suo calibro – che peraltro conosce ormai molto bene il mondo della politica – non è difficile capire che si va incontro alla chiusura di migliaia e migliaia di aziende che non potranno reggere gli effetti nefasti di un’inflazione ormai fuori controllo. Il mercato della pubblicità, già in affanno, è destinato a peggiorare. In questo scenario a Berlusconi interessa un presidente della Repubblica che non intralci, nei prossimi anni, le sue aziende. Per questo noi crediamo che, in realtà, il candidato di Berlusconi al Quirinale non è Berlusconi. Il leader di Forza Italia, con grande abilità, ha canalizzato l’attenzione su di lui. E infatti c’è chi lavora per tagliargli la strada. E questo lo agevola, perché concentra l’attenzione de suoi avversari sull’obiettivo sbagliato.

Perché noi pensiamo che, alla fine, la potrebbe spuntarla la presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati

Noi siamo convinti che, al momento opportuno, verrà fuori un candidato – possibilmente una donna – che avrà i voti determinanti di due schieramenti parlamentari: i renziani di Italia Viva e una parte del folto gruppo di ex grillini che sono stati messi alla porta dal Movimento 5 Stelle, o che sono usciti dallo stesso Movimento 5 Stelle. Nella storia delle elezioni del presidente della Repubblica, in Parlamento, non c’è mai stato un gruppo parlamentare misto così ampio. e saranno proprio questi parlamentare – o meglio, una parte di questi parlamentari e i parlamentari di Italia V iva a determinare l’elezione del nuovo capo dello Stato. Convergeranno sul candidato di centrosinistra o di centrodestra? Un fatto è certo: i parlamentari del gruppo misto e i renziani, in questo delicato passaggio politico, si giocano il proprio futuro. Non crediamo che Matteo Renzi e i suoi avrebbero un futuro nel centrosinistra; probabilmente qualche parlamentare renziano potrebbe rientrare nel PD. In cambio di che? Ricordiamoci che il prossimo Parlamento sarà composto da meno parlamentari rispetto all’attuale Parlamento. E nessuna forza politica – né di centrosinistra, né di centrodestra – è in grado di garantire rielezioni. Cosa vogliamo dire? Che le contropartite dovrebbero essere di natura politica, ma non parlamentare. Insomma, un progetto politico – probabilmente d’ispirazione moderata – in grado di dare un futuro a chi determinerà l’elezione del nuovo capo dello Stato. E’ in questo scenario che noi ipotizziamo un possibile candidato, anzi, per essere precisi, una possibile candidata con buone probabilità di diventare presidente della Repubblica: si tratta dell’attuale presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati. E’ un’ipotesi che abbiamo scritto lo scorso anno (un articolo che non riusciamo a trovare) e che rilanciamo. Anche perché per sette anni il posto è stato occupato da un esponente di centrosinistra – Sergio Mattarella – e adesso dovrebbe toccare a un esponente di centrodestra non sgradito all’Unione europea. e il nome della Casellati ci sembra quello giusto. Dimenticavamo: Renzi, sette anni fa, è stato determinante nell’elezione di Mattarella, oggi potrebbe essere ancora una volta determinante.

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