La verità è che sui fondi per le Zone Franche Montane siciliane è in corso una commedia degli equivoci tra Stato e Regione

31 dicembre 2021
  • La legge-voto approvata dal Parlamento siciliano invita il Governo nazionale a sostenere le Zone Franche Montane della nostra Isola. Ma una furbata del Senato ha scaricato sulla Regione i costi
  • Il comunicato dell’Associazione Zone Franche Montane della Sicilia
  • La Conferenza stampa del prossimo 4 Gennaio 
  • Ennesima dimostrazione della debolezza dell’attuale Governo siciliano e del fatto che i siciliani non debbono votare più i partiti nazionali che sostengono il Governo Draghi: Movimento 5 Stelle, PD, Lega, Forza Italia, Italia Viva e Sinistra di Articolo 1   

La legge-voto approvata dal Parlamento siciliano invita il Governo nazionale a sostenere le Zone Franche Montane della nostra Isola. Ma una furbata del Senato ha scaricato sulla Regione i costi

S’ingarbuglia sempre di più la situazione economica e finanziaria della Regione siciliana. Noi non seguiamo con particolare passione l cronache politiche e parlamentari della nostra Isola. Però siccome avvertiamo ‘puzza di bruciato’ (leggere commissariamento della Regione siciliana) siamo quasi costretti ad occuparcene. Tra le tante questioni finanziarie aperte c’è anche il finanziamento di 100 milioni di euro per le Zone Franche montane della Sicilia. Attenzione: incentivare gli investimenti delle imprese nelle aree montane siciliane è cosa giustissima, ma abbiamo la sensazione che ci sia un po’ di confusione. Per trovare le risorse per le Zone Franche Montane della Sicilia il Parlamento siciliano ha approvato una legge-voto, invitando il Parlamento nazionale ad affrontare la questione (e soprattutto a tirare fuori i soldi, visto che, in violazione dello Statuto siciliano, lo Stato gestisce la riscossione delle imposte e, adesso anche la riscossione a ruolo). Solo che il Senato, di fatto, ha scaricato sulla Regione il sostegno alle Zone Franche Montane. Di fatto, Roma ha stanziato 100 milioni di euro per l’insularità (una cifra ridicola, perché alla Sicilia l’insularità costa molto di più). Ebbene, l’Associazione Zone Franche Montane Sicilia sostiene che questi fondi sono stati stanziati per i Comuni montani e la parola “insularità” è stata inserite per evitare ‘casini’ con le varie autorità di controllo. A noi questa tesi sembra un po’ strana. Ma tant’è.

Il comunicato dell’Associazione Zone Franche Montane della Sicilia

Oggi c’è un comunicato dell’Associazione Zone Franche Montane Sicilia che riassume i termini della questione e chiama in causa il presidente della Regione, Nello Musumeci, e il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Gianfranco Miccichè. E, volendo, anche l’assessore all’Economia, Gaetano Armao. “Il 24 Dicembre – leggiamo nel comunicato – la Giunta regionale ha emanato un atto di indirizzo al Dipartimento regionale della Programmazione al fine di ‘adottare tutte le iniziative, finalizzate alla defiscalizzazione, per circa 100 milioni di euro, a sostegno delle imprese operanti nelle Zone Franche Montane siciliane, individuate con la delibera di Giunta del 21 Settembre scorso”. Secondo l’Associazione Zone Franche Montane Sicilia, il contenuto della delibera “è in antitesi con la formulazione suggerita dal Governo e dalla Commissione Finanze e Tesoro del Senato, oltre che dalla Ragioneria Generale dello Stato e silura, sostanzialmente, l’iter parlamentare e il faticoso percorso che dura da oltre 2451 giorni. Naturalmente ci opporremo con determinazione, anche perché non è una soluzione concertata e condivisa con il Comitato regionale per l’istituzione delle Zone Franche Montane in Sicilia. Rimaniamo sbigottiti leggere di un intento che dal 17 Dicembre 2019, giorno in cui è stata approvata la legge voto, avrebbe potuto costituire oggetto di confronto con l’Ars, in primis, con le Commissioni interessate al Senato e, in ultimo, ma non per ultimo, con il Comitato”. Traduzione: invece di ‘cacciare’ i 100 milioni di euro il Governo regionale ha adottato una delibera che punta a defiscalizzare 100 milioni di euro “a sostegno delle imprese operanti nelle Zone Franche Montane siciliane”. E’ una defiscalizzazione per imposte che le imprese pagano alla Regione o allo Stato? Nel primo caso, nulla da dire, nel secondo caso a che titolo la Regione “defiscalizza” per cono dello Stato?

La Conferenza stampa del prossimo 4 Gennaio 

Questa storia, a nostro avviso, sta diventando una sorta di commedia degli equivoci. “Facciamo appello ai presidenti Miccichè e Musumeci – leggiamo sempre nel comunicato dell’Associazione Zone Franche Montane siciliane – che il 13 Dicembre scorso hanno garantito ad alcuni sindaci di destinare 20 milioni di euro alla start up della legge, affinché la linea dettata dall’assessore al Bilancio – Gaetano Armao nell’esecutivo rappresenta Forza Italia – venga messa in discussione, nell’interesse di chi ancora resiste nelle aree ignote dell’Isola. I venti milioni di euro indicati dal presidente Musumeci sono stati appostati dal Governo Draghi nella legge di Bilancio 2022 e sono una parte dei 100 milioni previsti per compensare gli ‘svantaggi strutturali derivanti dalla condizione di insularità’. Il ricorso alla ‘formula’ dell’insularità per il finanziamento della legge ci era stato anticipato nel corso di un incontro avvenuto al MEF il 3 Agosto scorso, necessario per mettere la norma al riparo della Giustizia della concorrenza, appellarsi alla terminologia piuttosto che alla sostanza è un deprecabile torto fatto alle comunità delle Terre alte di Sicilia”. In questo passaggio l’Associazione Zone Franche Montane precisa che il ricorso alla formula “insularità” è stato un espediente per evitare problemi con la “Giustizia della concorrenza”. Sarà magari così, ma a noi sembra un po’ strano che i 100 milioni per l’insularità vadano tutto alle Zone Franche Montane. “Cento milioni di euro, o i venti auspicati dal presidente Musumeci – leggiamo sempre nel comunicato – non sono bastevoli per la messa a regime della norma di politica economica ma risultano essere indispensabili per definire l’iter legislativo al Senato, quindi alla Camera, così come espressamente indicato in due accorati appelli inviati al presidente Musumeci dal senatore Luciano D’Alfonso, presidente della VI Commissione di Palazzo Madama. Sul caos, volutamente generato, abbiamo solo una certezza: i nominativi degli autori». Lo dichiara Vincenzo Lapunzina, presidente dell’Associazione Zone Franche Montane Sicilia. Dei dettagli di questa vicenda (carte alla mano), che sembra uscire da un copione del Teatro dell’Assurdo, se ne discuterà nel corso di una conferenza stampa, prevista – in presenza digitale – alle ore 11:00 di Martedì 4 Gennaio 2022”.

Ennesima dimostrazione della debolezza dell’attuale Governo siciliano e del fatto che i siciliani non debbono votare più i partiti nazionali che sostengono il Governo Draghi: Movimento 5 Stelle, PD, Lega, Forza Italia, Italia Viva e Sinistra di Articolo 1   

La verità è che nelle ‘casse’ della Regione siciliana mancano i soldi scippati da Roma tra il 2014 e il 2016, più quelli scippati per il finto “risanamento dei conti dello Stato”: un miliardo e 300 milioni di euro all’anno, oggi ridotti a 800 milioni di euro. Questo prelievo forzoso dello Stato dalle ‘casse’ della Regione avrebbe dovuto essere interrotto nel 2020 e nel 2021, perché in questi due anni la Ue, per non appesantire gli Stati durante la pandemia, ha bloccato le prescrizioni-penalizzazioni finanziarie. Ma il Governo Conte bis prima e il Governo Draghi quest’anno, facendo finta di non capire, si sono presi questi fondi. Se tutti i soggetti oggi penalizzati dalla mancanza di fondi regionali, invece di guardare non oltre il proprio naso, avessero posto questo problema – magari unitamente a un Governo regionale debole che sa solo subire – oggi non ci sarebbero questo ed altri problemi. Questa è l’ennesima dimostrazione della debolezza dell’attuale Governo siciliano e del fatto che i siciliani non debbono votare più i partiti nazionali che sostengono il Governo Draghi: Movimento 5 Stelle, PD, Lega, Forza Italia, Italia Viva e Sinistra di Articolo 1.

Foto tratta da SiciliaNews24

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