La Regione siciliana proverà a fare ‘cassa’ con le Regie trazzere?

23 dicembre 2021
  • La nostra è un’indiscrezione che non sembra campata in aria, considerato che la Regione siciliana è a caccia di risorse finanziarie
  • La storia delle Regie trazzere e il possibile ‘obolo’ a carico di chi ha occupato il ‘Demanio trazzerale’
  • Il no del Governo Musumeci agli sgravi in favore dei titolari dei lidi balneari

La nostra è un’indiscrezione che non sembra campata in aria, considerato che la Regione siciliana è a caccia di risorse finanziarie

L’indiscrezione circola da qualche giorno: il Governo regionale potrebbe mettere mano alle Regie trazzere per fare ‘cassa’. A noi la voce che gira sembra inverosimile. Ma siccome i segnali che arrivano dalla Regione siciliana, in materia di conti pubblici, non sono proprio imperniati sull’ottimismo, non possiamo escludere tale eventualità. Cos’è che ci fa pensare che l’indiscrezione possa avere un po’ di fondamento? Il fatto che la Regione siciliana, di fatto, dovrebbe governare i prossimi quattro mesi in esercizio provvisorio. Vero è che lo Stato – che in questi anni ha depredato le finanze della Regione siciliana – farà in modo che il Parlamento della nostra Isola possa approvare la manovra economica e finanziaria 2022. Ma i soldi che Roma sta restituendo sono solo una minima parte di quelli che ha scippato alla Sicilia: i soldi giusti giusti per non fare fallire la Regione. Da qui, ad esempio, la raccolta di fondi lanciata dal Governo regionale per la ricostruzione dell’area della cittadina di Ravanusa distrutta dall’esplosione del gas (come se i cittadini siciliani, alle prese con la crisi economica e con le bollette stratosferiche che arriveranno a partire dai primi mesi del prossimo anno, fossero nelle condizioni di pagare la ricostruzione del quartiere di Ravanusa, che è a carico di Stato e Regione). O – è notizia di queste ore – il no del Governo di Nello Musumeci alle agevolazioni per i titolari dei lidi balneari. La sensazione, insomma, è che il Governo nazionale abbia detto ai governanti siciliani: non vi facciamo fallire, ma voi datevi una mossa ad alleggerire le tasche dei siciliani…

La storia delle Regie trazzere e il possibile ‘obolo’ a carico di chi ha occupato il ‘Demanio trazzerale’

Ecco, è in questo contesto che a noi l’indiscrezione sulle Regie trazzere non sembra campata in aria. Per la cronaca, la storia delle Regie trazzere affonda le radici nell’antichità. Nei secoli passati erano le vie destinate ala transumanza, ovvero il passaggio degli animali al pascolo che, con l’approssimarsi della stagione estiva, lasciavano le pianure per trasferirsi nelle aree montane, per poi riprendere la via delle pianure con il ritorno del bel tempo. Fino a prima dell’avvento delle strade rotabili la larghezza ‘legale’ minima delle Regie trazzere era pari a a 37,68 metri, che corrispondevano all’antica misura di 18 canne e 2 palmi. Uno spazio che, con il passare degli anni, si è ridotto perché i proprietari dei terreni vicini non esitavano a incamerare parti delle trazzere. Con il passare degli anni molte Regie trazzere sono state alienate, ma la Regione siciliana, che ha ereditato le trazzere in forza dell’Autonomia, gode ancora oggi di un patrimonio non indifferente definito ‘Demanio trazzerale’dislocato in tutt’e nove le province dell’Isola. Da quello che abbiamo capito, l’amministrazione regionale potrebbe chiedere a chi ha occupato il ‘Demanio trazzerale’ il pagamento di una certa somma. Non conoscendo bene la situazione, non sappiamo chi potrebbero essere i soggetti che verrebbero chiamati al pagamento di questo nuovo, possibile balzello.

Il no del Governo Musumeci agli sgravi in favore dei titolari dei lidi balneari

E visto che parliamo di una Regione siciliana in cerca di risorse finanziarie, torniamo sui citati lidi balneari con un comunicato della parlamentare della Lega, Marianna Caronia: “E’ una scelta politica incomprensibile – dice la deputata regionale – quella del Governo che di fatto nega un giusto riconoscimento ad uno dei settori trainanti della nostra economia turistica che è stato duramente colpito dal Covid”. Come già accennato, si tratta del no del Governo regionale di Nello Musumeci allo sgravio al 100% dei canoni demaniali dovuti dai concessionari di lidi balneari. La proposta, avanzata dalla parlamentare regionale leghista, con un emendamento sottoscritto anche dagli altri deputati della Lega durante le variazioni di bilancio, è stata respinta ieri sera dal Governo che non ha voluto darvi copertura finanziaria. “A parole – commenta Marianna Caronia – si annunciano interventi e provvedimenti di sostegno all’economia e al settore turistico, ma mi sembra che i fatti siano poi molto lontani dall’essere in questa direzione. Con i colleghi della Lega continueremo la battaglia all’Ars, perché consideriamo il sostegno agli operatori turistici e balneari una priorità”.

Foto tratta da Pinterest

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