La riforma fiscale del Governo Draghi: chi guadagna 10 milioni di euro si ritrova nella stessa aliquota di chi guadagna 60 mila euro!

27 novembre 2021
  • Con parole semplici, comprensibili a tutti, l’economista Antonio Piraino illustra in sintesi i contenuti della riforma fiscale messa nero su bianco dal Governo Draghi su ‘delega’ del Parlamento. Chi è ricco sarà sempre più ricco, chi è povero sempre più povero! Complimenti al PD e alla ‘sinistra’ di Articolo uno…
  • Di fatto, la riforma fiscale che Movimento 5 Stelle, PD, Lega, Forza Italia, Italia Viva e la ‘sinistra’ di Articolo 1 appoggeranno andrà a tutelare l’1% della popolazione italiana che detiene il 25% del reddito e che detiene il 40% della ricchezza del nostro Paese. Chissà cosa ci racconterà la televisione

di Antonio Piraino

Con parole semplici, comprensibili a tutti, l’economista Antonio Piraino illustra in sintesi i contenuti della riforma fiscale messa nero su bianco dal Governo Draghi su ‘delega’ del Parlamento. Chi è ricco sarà sempre più ricco, chi è povero sempre più povero! Complimenti al PD e alla ‘sinistra’ di Articolo uno…

Chi mi conosce sa che anche nel linguaggio cerco sempre d’ispirarmi allo stile sobrio e misurato dei miei riferimenti politici: Moro, Martinazzoli, Olivetti. Ma, francamente, sarà la vecchiaia, non trovo un termine diverso, per la verità ne sto pensando un altro decisamente volgare, per esprimere la mia valutazione sul provvedimento oramai in dirittura d’arrivo con il consenso praticamente di tutti i partiti politici! Ma andiamo con ordine. L’articolo 53 della nostra Costituzione recita testualmente: “Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il Sistema Tributario è informato a criteri di progressività”. In estrema sintesi, la capacità contributiva deve progressivamente crescere con il crescere dei redditi percepiti annualmente. Applicando già in passato in maniera alquanto blanda questo principio, il legislatore aveva previsto 5 scaglioni progressivi, di fatto “dividendo” la società in 5 “classi” sociali:
Fino a 15.000 il 23%
Da 15.001 a 28.000 il 27%
Da 28.001 a 55.000 il 38%
Da 55.001a 75.000 il 41%
Oltre 75.001 il 43%

Di fatto, la riforma fiscale che Movimento 5 Stelle, PD, Lega, Forza Italia, Italia Viva e la ‘sinistra’ di Articolo 1 appoggeranno andrà a tutelare l’1% della popolazione italiana che detiene il 25% del reddito e che detiene il 40% della ricchezza del nostro Paese. Chissà cosa ci racconterà la televisione 

La “grande riforma draghiana” – ovvero la riforma fiscale del Governo di Mario Draghi – conferma il primo scaglione/classe; riduce di 2 punti la percentuale delle tasse sul secondo; modifica il terzo abbassando il limite superiore da 55.000 a 50.000 e la percentuale delle tasse di 3 punti; unifica tutto il resto abolendo il quarto scaglione. Ragionando in termini di “classe sociale” , secondo questa riforma fiscale, la popolazione italiana si divide in 4 segmenti: “gli umili” che guadagnano fino a 15.000 euro; gli “abbienti” fino a 28.000 euro; i “benestanti” fino a 50.000 euro; “i ricchi” oltre 50.000 euro! In altri termini, secondo questa riforma scandalosa, due persone che guadagnano una 14.000 euro e un’altra 18.000 euro appartengono a due classi sociali diverse, tanto da contribuire con percentuali diverse come costituzionalmente normato; di contro, due persone che guadagnano rispettivamente 60.000 euro e 10 milioni di euro appartengono alla stessa classe sociale, tanto da contribuire con la stessa aliquota! In una realtà come quella italiana nella quale l’1% dei contribuenti guadagna il 25% del reddito italiano (cioè redditi superiori individualmente ad almeno un milione di euro) e detiene il 40% della ricchezza complessiva del Paese, tutto questo è umanamente e politicamente intollerabile e, a mio giudizio, mostra la miseria di una classe politica evidentemente subordinata ai voleri di questo 1%!

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