Il Consiglio comunale di Palermo ‘boccia’ il progetto del Tram in via Libertà. Fine di un incubo

26 novembre 2021
  • Ieri sera la Democrazia ha sconfitto l’attuale amministrazione comunale di Palermo che avrebbe voluto far passare il progetto del Tram in via Libertà senza avere i voti in Consiglio comunale. Si ritorna alla politica e al rispetto della volontà popolare
  • Una fuitina finita male
  • Tre donne primeggiano nella battaglia per salvare via Libertà: Sabrina Figuccia, Marianna Caronia, Giulia Argiroffi

Ieri sera la Democrazia ha sconfitto l’attuale amministrazione comunale che avrebbe voluto far passare il progetto del Tram in via Libertà senza avere i voti in Consiglio comunale. Si ritorna alla politica e al rispetto della volontà popolare

Finisce l’incubo del Tram che avrebbe stravolto via Libertà a Palermo. Finisce con un secco “No” del Consiglio comunale una delle pagine più brutte scritte dalla ‘presunta’ sinistra di Palermo e dalle organizzazioni ‘appaltiste’ e ‘cementiste’ che a vario titolo hanno sostenuto un progetto sbagliato. Finisce con 33 consiglieri presenti a Palazzo delle Aquile – la sede del Consiglio comunale di Palermo – con 33 consiglieri comunali presenti su 40, sono in 22 a votare per lo stralcio del progetto Tram in via Libertà (quindi per il “No” al Tram in via Libertà), 9 favorevoli al progetto per il Tram e 3 astenuti. Hanno votato a favore dello stop al Tram in via Libertà i consiglieri comunali di Oso, +Europa, Sicilia futura, Italia viva, Fratelli d’Italia, Lega, Udc e Azione. Nel passaggio in Aula l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Leoluca Orlando perde altri tre consiglieri comunali. Erano infatti 12 i consiglieri che avevano occupato l’Aula perché volevano a tutti i costi il Piano triennale delle opere pubbliche dove è stato ‘infilato’ il progetto per il Tram: sei nuove linee di Tram, compreso il Tram in via Libertà. Questa già la dice lunga sul fallimento – che è culturale prima che politico – della ‘presunta’ sinistra di Palermo. Una ‘sinistra’ più ferroviaria che di contenuti politici che, invece di proporre alla città un dibattito pubblico sulle sei linee di Tram – con il ricorso a una Variante urbanistica, perché sei nuove linee di Tram che stravolgono il contesto urbanistico della città non possono che presupporre una variante urbanistica se l’architettura ha ancora valore – ha preferito ‘confezionare’ un emendamento ‘infilato’ – lo ribadiamo – dentro il Piano triennale delle opere pubbliche per mettere la città di Palermo davanti al fatto compiuto.

Una fuitina finita male

In Sicilia e a Palermo, negli anni passati, quando ancora predominavano le usanze della ‘Vecchia Sicilia’, quando un ragazzo e una ragazza volevano accelerare le nozze – di solito perché perché in presenza di fattori ‘ostativi’ – mettevano in pratica la fiutina, facendo carrozzella. Ecco, con questa invenzione di sei linea di Tram – e soprattutto con il Tram in via Libertà, dalla Stazione Centrale sino alla statua della Libertà – è stata tentata una fuitina, ma l’insano e frettoloso matrimonio è stato bloccato dal Consiglio comunale. Niente Tram in via Libertà. Con alcuni aspetti che definire surreali è poco. La spiegazione di questo passaggio surreale la troviamo in un passo dell’articolo del Giornale di Sicilia on line, dove si raccontano alcuni dei retroscena che hanno portato alla ‘bocciatura’ del Tram in via Libertà: “Un’operazione politica che ha visto all’opera da settimane una volontà trasversale che ha anche contestato la narrazione secondo cui questo tipo di decisione rischia di fare perdere l’intero finanziamento, come sostengono anche alcune relazioni tecniche degli uffici. l’articolo riprende una dichiarazione di Ugo Forello, avvocato, consigliere comunale ex grillino, oggi protagonista del gruppo consiliare OSO insieme con la battagliare consigliera comunale Giulia Argiroffi: “Nessuno sta buttando via nulla – spiega Ugo Forello -. Semmai qui la politica si riprende il suo ruolo e sostanzialmente stiamo soltanto spostando una fetta di progetto da un elenco annuale già morto e sorpassato, quello del 2020 ed è proprio per questo che non ci può essere alcun danno erariale”. “Ma così crolla l’intera progettazione – dice Sergio Maneri, capo area della pianificazione urbanistica -. Si parte da zero e il progetto non ha più senso”. Quindi il passaggio centrale di questo stralcio dell’articolo: “I pareri negativi degli uffici agli emendamenti, infatti, in un primo tempo avevano messo inquietudine tra i consiglieri, il che ha paralizzano l’Aula a lungo. Aleggiava lo spettro del danno erariale per i soldi già spesi per la progettazione e gli impegni presi”. Danno erariale? Questo lo vedranno i giudici della Corte dei Conti. Ma non crediamo che il problema possa riguardare i consiglieri comunali, protagonisti di una politica che, come ha osservato Forello, “si riprende il suo ruolo”. Semmai, se problema c’è – ma questo lo accerterà chi di dovere – bisognerebbe chiedersi: come mai sono stati spesi soldi pubblici per la progettazione prima del pronunciamento del Consiglio comunale?

Tre donne primeggiano nella battaglia per salvare via Libertà: Sabrina Figuccia, Marianna Caronia, Giulia Argiroffi

Sono tanti i consiglieri comunali che hanno difeso via Libertà dal Tram: Sabrina Figuccia, Marianna Caronia, Giulia Argiroffi e altri ancora. Noi citiamo queste tre donne perché si sono battute come leonesse contro un progetto sbagliato che avrebbe stravolto anche la più importante via di Palermo. In particolare segnaliamo Giulia Argiroffi che ha informato i cittadini, ogni giorno, sua sua pagina Facebook, facendo emergere le magagne di un Piano triennale delle opere pubbliche che, alla fine, era diventato il mezzo per veicolare il progetto delle nuove linee di Tram. Oltre a questo progetto, infatti, come ha denunciato giulia Argiroffi, di opere cantierabili non ce n’erano tante. La consigliera comunale della Lega Marianna Caronia (che ricopre anche il ruolo di parlamentare regionale) e il capogruppo della Lega, Igor Gelarda, hano inviato il seguente comunicato stampa: “Siamo molto soddisfatti per la bocciatura della linea A del tram che avrebbe devastato via Libertà e via Roma. Una battaglia che conduciamo dall’inizio della consiliatura, non perché contrari all’idea del Tram in generale, ma perché questo progetto avrebbe devastato la nostra città. Così per come strutturato – proseguono – questo tram non è utile alla città, anzi rischia di danneggiarla pesantemente. Ora è finalmente chiaro che non si perderà nessun finanziamento, anzi si liberano risorse per il cui utilizzo metteremo nero su bianco idee e proposte utili alla città . Per far questo, coinvolgeremo esperti e cittadini, come non hanno voluto e saputo fare Leoluca Orlando e Giusto Catania, caparbiamente impegnati a imporre la propria idea. Una volta superato lo scoglio del Tram, voteremo per l’approvazione del Piano Triennale delle opere pubbliche, per dare la possibilità di realizzare quelle opere, per la verità veramente poche, che questa incapace amministrazione potrà realizzare”. Per la cronaca, il Piano triennale delle opere pubbliche del Comune di Palermo è stato approvato dal Consiglio comunale  – sempre ieri sera – con 26 voti favorevoli, 2 astenuti e nessuno contrario (i consiglieri comunali e, in generale, i politici di Palermo che vogliono intervenire su tale vicenda possono inviare i loro comunicati che saranno aggiunti a questo articolo: operazione doverosa per informare meglio i cittadini).

AGGIORNAMENTO 1 – Dichiarazione della consigliere comunale Sabrina Figuccia:

“Con questo voto in aula si certifica, se c’è ne fosse ancora bisogno, il totale fallimento dell’amministrazione Orlando. Da quando infatti nel 1994 l’allora Sindaco (sempre lo stesso Orlando) avviò il mega progetto Tram, abbiamo assistito ad una vera e propria distruzione della città di Palermo. Lo stralcio della linea A e di tutte le opere accessorie rappresenta la vittoria della bellezza di Palermo. La nostra città non può vedere devastata una delle due più importanti arterie come la via Libertà dalla megalomania politica, il cui tempo è ormai scaduto e a questa volta a comprenderlo è stata l’intera città. Sono orgogliosa di avere portato avanti, insieme con molti altri colleghi, una battaglia in cui ha vinto la vera memoria storica della nostra Palermo”.

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