A Palermo da cinque anni con i liquami sotto casa tra ingressi delle abitazioni e scantinati

23 novembre 2021
  • Succede in Piazza della Pace. Ennesima denuncia dell’Associazione Comitati Civici di Palermo. L’acqua di fogna invade anche le strade. Non c’è un’autorità interessata a questa vergogna? 
  • Il problema è legato agli eterni lavori dell’Anello ferroviario. Il problema dovrebbe essere affrontato da RFI, Amap, la Protezione Civile, l’Edilizia Pubblica che stanno riflettendo…
  • La falda acquifera scoperta 40 anni fa. Il racconto del professore Giovanni Tesoriere

Succede in Piazza della Pace. Ennesima denuncia dell’Associazione Comitati Civici di Palermo. L’acqua di fogna invade anche le strade. Non c’è un’autorità interessata a questa vergogna? 

Si può vivere con i liquami che invadono gli ingressi delle abitazioni, gli scantinati, una strada con a pochi metri due scuole? A Palermo sì, se ci sono di mezzo i soliti, interinabili appalti ferroviari. La denuncia arriva dal presidente dell’Associazione Comitati Civici di Palermo, Giovanni Moncada: “Da oltre cinque anni i residenti di piazza della Pace vivono in una situazione di estremo disagio. Un torrente di acqua mista a liquami invade permanentemente scantinati e ingressi delle abitazioni, riversandosi fin sulla via Francesco Crispi. Sono evidenti i pericoli sia per la salute di chi è costretto a camminare fra immonde pozzanghere, e nella zona si trovano ben due plessi scolastici, sia per la stabilità degli edifici, le cui fondamenta sono minacciate dal perenne ristagno di liquidi nauseabondi. La causa sarebbe da attribuire ai lavori per l’Anello ferroviario, che avrebbero danneggiato il tubo che convoglia le acque provenienti da una falda acquifera intercettata anni fa, quando fu costruito il sottopassaggio di piazza XIII Vittime, e convogliate verso il mare. Le parti in causa sono: RFI, Amap, la Protezione Civile, l’Edilizia Pubblica, che devono individuare soluzioni che consentano di riportare alla normalità una situazione veramente paradossale. Ma si discute da un lustro, senza avere fino ad oggi concluso nulla. Gli interventi si limitano al pompaggio dell’acqua con idrovore, che forse limitano i danni ma lasciano irrisolto il gravissimo problema”.

Il problema è legato agli eterni lavori dell’Anello ferroviario. Il problema dovrebbe essere affrontato da RFI, Amap, la Protezione Civile, l’Edilizia Pubblica che stanno riflettendo…

Insomma, Palermo sempre più incredibile. Adesso anche i cittadini costretti a vivere a contatto con le fogne. Liquami che, invadendo le strade – a cominciare da via Francesco Crispi, come racconta Giovanni Moncada – grazie alle ruote delle automobili aumentano il raggio di inquinamento. Uno schifo totale. Ci chiediamo se i 12 consiglieri comunali, i rappresentanti della Cgil di Palermo e dei movimenti e delle associazioni che chiedono l’approvazione, da parte del Consiglio comunale, del Piano triennale delle opere pubbliche dove è stato ‘infilato’ il progetto per sei nuove linee di Tram – ovvero nuovi appalti ferroviari, come se gli attuali appalti ferroviari lasciti a metà non avessero già prodotto danni e disagi – sono mai passati dalle parti di Piazza della Pace. O se gli è capitato di riflettere sul ‘mitico’ Passante ferroviario di Palermo che da anni ‘dialoga’ con un fiume sotterraneo della città e sull’Anello ferroviario, che è stato ribattezzato “Si sa quando comincia ma non si sa quando finisce…”. RFI, Amap, la Protezione Civile, l’Edilizia Pubblica, si legge nel comunicato dell’Associazione Comitati Civici di Palermo, “devono individuare soluzioni che consentano di riportare alla normalità una situazione veramente paradossale”. E cosa aspettano a togliere i liquami dalle strade? La verità è che questi signori si permettono tutto questo perché sanno che nessuna autorità gli chiede e gli chiederà conto e regione, se è vero che da cinque anni i liquali fanno il bello e il cattivo tempo.

La falda acquifera scoperta 40 anni fa. Il racconto del professore Giovanni Tesoriere

Per inciso, a spiegare la fuoriuscita di acqua in questo tratto della città è stato poco meno di tre anni fa il professore Giovanni Tesoriere, preside della facoltà di Architettura e Ingegneria dell’università Kore di Enna. “Trentasette anni fa – ha raccontato quasi tre anni fa a I Nuovi Vespri (quini adesso di anni ne sono passati quasi quaranta) – abbiamo progettato e realizzato lo svincolo di Piazza Tredici Vittime, che si trova a pochi metri dove oggi sono stati segnalati gli allagamenti. Allora abbiamo dovuto affrontare enormi problemi dovuti alla presenza di un a grossa falda acquifera. Nel fare i sondaggi, a monte dello svincolo, abbiamo appurato che c’è una grossa falda acquifera che va verso il mare. Abbiamo sistemato dei tubi drenanti sotto la soletta dello svincolo per consentire all’acqua che arriva da monte di defluire verso il mare. Non escludo che, durante i lavori per la realizzazione dell’Anello ferroviario, abbiano intercettato la stessa falda acquifera”. Allora i problemi vennero risolti. Oggi no. Ci sarà un giorno qualcuno che farà luce e giustizia su questa storia?

 

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