Il bluff del Frecciabianca e la “Sicilia discarica di Trenitalia”

16 novembre 2021

La Sicilia è la discarica di Trenitalia. Lo sostiene la deputata Marianna Caronia dopo che in Sicilia, con un ritardo decennale, è arrivato il Frecciabianca con tanto di presentazione in pompa magna alla presenza del sottosegretario Cancelleri e dell’assessore Falcone. Musumeci assente. Quello del Frecciabianca in Sicilia sembra essere diventato un caso politico visto che sono continui i botta e risposta da più gruppi politici.

Gap decennale rispetto al Nord

E’ lampante che Frecciabianca assegnato alla Sicilia dal ministero dei Trasporti e Trenitalia non serve a migliorare i tempi di percorrenza e neppure, in generale, a ridurre il divario che il sistema ferroviario dell’Isola sconta, da decenni, rispetto al resto del Paese. Si tratta di un treno per così dire obsoleto che proviene dalle ferrovie del Nord. Per questo la deputata Caronia ha definito la Sicilia come la “discarica di Trenitalia”.

Treni smaltiti sull’Isola

La miccia è stata accesa proprio da Marianna Caronia, la deputata regionale della Lega che accusa le Ferrovie: “Il collegamento ferroviario fra Palermo e Catania con i treni Frecciabianca è la conferma di una gravissima disattenzione di Trenitalia e del governo nazionale per il trasporto in Sicilia. Vecchi treni ridipinti e riadattati mandati nell’Isola dalle regioni del Nord, tempi di percorrenza addirittura peggiori dei già lunghissimi tempi precedenti (una media di 65 km orari), costi aumentati a carico dei pendolari e a carico di tutti i contribuenti siciliani. Insomma un’operazione che non ha alcuna giustificazione pratica, né tanto meno amministrativa. Se non forse quella di permettere a Trenitalia di “smaltire” qualche carretta senza pagare costi di demolizione”.

Sistema ferroviario da barzellette

Rincara la dose l’altro deputato leghista Carmelo Pullara: “Che il sistema ferroviario in Sicilia desse spunto alle barzellette, ahimè lo sapevamo tutti. Che ad alimentare questa farsa sia il governo fa veramente male. Mi riferisco alla vicenda del Frecciabianca lento come il regionale. Non fa fermate e costa di più. Purtroppo però questa volta non è satira e c’è poco da scherzare. Che l’arrivo del Frecciabianca in Sicilia cambiasse poco o nulla era risaputo. La conferma arriva dai dettagli della nuova linea presentata in pompa magna dal sottosegretario alle infrastrutture Giancarlo Cancelleri, attiva nella tratta Catania – Palermo da domenica 14 novembre. Il convoglio impiega più di un treno regionale e con un costo più alto. Da quello che si apprende dalla stampa la traccia più veloce resta un regionale che impiega 3 ore e 4 minuti, anche con una fermata in più rispetto al tragitto del Frecciabianca”.

La replica di Falcone

La replica dell’assessore alle Infrastrutture Falcone non si è fatta attendere. “Il Governo Musumeci – dice Falcone – ha avviato un reale rinnovamento della flotta siciliana con l’acquisto di 25 nuovi treni elettrici “Pop”, attestandosi come seconda Regione italiana per la tempestività di questo materiale rotabile. Nel marzo 2022, arriveranno in Sicilia i primi 10 treni bimodali, diesel-elettrico, che vogliamo utilizzare in tutte le tratte più disagiate: Palermo-Agrigento, Trapani-Castelvetrano, Siracusa-Ragusa e così via. Era la prima cosa da fare: acquistare nuovi treni in sostituzione dei tanti ormai obsoleti, così da migliorare da subito qualità e tempistiche dei collegamenti ferroviari regionali. Bene, l’abbiamo fatto. Inoltre, stiamo lavorando per portare già nel 2024 degli innovativi treni a idrogeno con allestimenti di alta gamma. Siamo pronti a intervenire in Aula – conclude Falcone – per relazionare sui 300 milioni di euro investiti dalla Regione in materiale rotabile, un’azione di svecchiamento radicale della nostra flotta di treni, che la porterà a essere già dal 2022 fra le più “giovani” d’Italia”.

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