Il ‘no’ al Tram in via Libertà a Palermo targato Leoluca Orlando riunifica il centrodestra diviso a Roma e alla Regione

11 novembre 2021
  • Il melodramma lo stanno inscenando i 12 consiglieri comunali della maggioranza diventati minoranza che hanno occupato Sala delle Lapidi, la sede del Consiglio comunale di Palermo
  • La verità è che il sindaco di Palermo Leoluca Orlando non ha più la maggioranza in Consiglio comunale e dovrebbe andare a casa. Non si vuole dimettere, ma è riuscito a riunificare il centrodestra che in Italia e in Sicilia è diviso  
  • Il comunicato congiunto dei consiglieri comunali di Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia, Diventerà Bellissima e Udc

Il melodramma lo stanno inscenando i 12 consiglieri comunali della maggioranza diventati minoranza che hanno occupato Sala delle Lapidi, la sede del Consiglio comunale di Palermo

Un segnale politico è chiaro: le polemiche sul Tram in via Libertà hanno ottenuto un primo effetto: unificare i partiti di centrodestra. Divisi su tante questioni nella politica nazionale e nella Regione siciliana, quello che rimane del centrosinistra di Palermo è riuscito in un’operazione politica notevole: ricompattare tutto il centrodestra. Proviamo a sintetizzare quello che sta succedendo nel Consiglio comunale di Palermo. Un’amministrazione comunale ormai senza maggioranza in Consiglio comunale, invece di dimettersi, vorrebbe che il Consiglio comunale approvi a scatola chiusa il Piano triennale delle opere pubbliche 2020-2022 dove, con un semplice emendamento, è stato il ‘infilato’ il mega progetto per sei nuove linee di Tram e per avveniristici parcheggi. Di solito, in questi casi, si procede con una Variante urbanistica, chiamando la città a partecipare a un dibattito pubblico, visto che si tratta di un progetto che sconvolgerebbe gli equilibri della stessa città: basti pensare alla ‘cementificazione’ di via Libertà, da dove dovrebbe passare il Tram! Ma lo sappiamo come sono gli ex comunisti italiani: loro sono la luce e la verità e a loro basta un emendamento al Piano triennale delle opere pubbliche (per inciso, proprio avverso le procedure seguire dall’attuale amministrazione comunale, è pendente un ricorso al CGA, il Consiglio di Giustizia Amministrativa, in Sicilia organo di appello del TAR, che sulla vicenda non è entrato nel merito). Insomma, come fu e come non fu, nella testa dei consiglieri comunali di centrosinistra – ormai ridotti a 12 su 40 – il Consiglio comunale dove il sindaco Leoluca Orlando non ha più la maggiorana dovrebbe approvare a scatola chiusa il Tram in via Libertà ‘infilato’ sotto forma di emendamento ‘barocco’ nel Piano triennale delle opere pubbliche.

La verità è che il sindaco di Palermo Leoluca Orlando non ha più la maggioranza in Consiglio comunale e dovrebbe andare a casa. Non si vuole dimettere, ma è riuscito a riunificare il centrodestra che in Italia e in Sicilia è diviso  

A questo punto i lettori diranno: ma se le opposizioni contano 28 consiglieri comunali su 40 perché non lo ‘bocciano’? Non lo ‘bocciano’ perché vogliono che l’amministrazione comunale porti in Consiglio comunale tutte le ‘carte’. Ma, a quanto pare, la richiesta delle opposizioni (che numericamente sono maggioranza, perché in tanti hanno mollato il sindaco Orlando) non piace all’amministrazione comunale e ai 12 consiglieri comunali che l’appoggiano. Così, oggi, i 28 consiglieri comunali sono usciti dall’Aula, facendo mancare il numero legale. A norma di regolamento, infatti, per approvare una delibera, in Aula, debbono essere presenti 12 consiglieri comunali su 16. Così i 12 consiglieri comunali che appoggiano il sindaco hanno occupato l’Aula per protesta. Ma protesta contro chi? Contro i 28 consiglieri comunali di opposizione – che ormai sono maggioranza – e che hanno chiesto di vedere tutte le ‘carte’ del mega progetto sul Tram? Così, per tutta risposta, i consiglieri comunali di  Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia, Diventerà Bellissima e Udc hanno firmato un comunicato stampa comune:

Il comunicato congiunto dei consiglieri comunali di Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia, Diventerà Bellissima e Udc

“Ci sembra assolutamente puerile, se non irresponsabile – Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia, Diventerà Bellissima e Udc – scrivono gli esponenti di l’atteggiamento di quei consiglieri che oggi hanno occupato l’Aula per protesta solo perché non si è prelevata la delibera del Piano triennale delle opere pubbliche. La proposta avanzata dall’opposizione era quella di un cronoprogramma, così come stabilito dalla conferenza dei capigruppo, per approfondire la settimana prossima tutte le sfaccettature del Piano triennale 20/22. Un programma che prevede l’audizione del sindaco e poi tutti i vari responsabili dei procedimenti delle opere indicate nel Piano triennale per arrivare poi al voto dell’atto in aula entro venerdì. Un atto di responsabilità, quello nostro, per approfondire in maniera particolarmente attenta tutta la questione. Cosa che evidentemente non è stata apprezzata da parte dei consiglieri che hanno preferito mettere in scena questa ‘occupazione’. Una reazione puerile, un melodramma di seconda categoria, di chi vuole approvare un documento senza averlo approfondito in maniera sufficiente”. In calce c’è la firma di Igor Gelarda, Francesco Scarpinato, Giulio Tantillo, Claudio Volante ed Elio Ficarra, capigruppo dei cinque schieramenti (Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia, Diventerà Bellissima e Udc). Poi le firme dei consiglieri comunali Marianna Caronia, Alessandro Anello, Roberta Cancilla e Sabrina Figuccia per la Lega; Mimmo Russo e Fabrizio Ferrara per Fratelli d’Italia; Andrea Mineo per Forza Italia; Giusy Russa per Diventerà Bellissima. Come si può notare, non sono 28 consiglieri comunali: sono 13. Noi diamo per scontato che gli altri 15 consiglieri dei 28 che oggi non erano presenti in Consiglio comunale la pensano come i 13 che hanno firmato il comunicato. Anche perché ne mancano appena 4, di consiglieri comunali, per approvare il Tram in via Libertà, pardon, il Piano triennale delle opere pubbliche 2020-2022…

P.s.

A questo punto i lettori potrebbero porre una seconda domanda: perché il Consiglio comunale non approva la sfiducia al sindaco e lo mana a casa? chiedetelo a Gianfranco Miccich e a Davide Faraone, perché sono Forza Italia e Italia Viva che tengono la situazione bloccata    

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