Tale risultato “ha più che compensato la flessione cumulata dello 0,7 per cento registrata nei due trimestri precedenti”. Tuttavia “il PIL era ancora inferiore del 2,7 per cento rispetto al picco precedente la crisi, osservato alla fine del 2019. La scomposizione della spesa mostra che la domanda interna ha fornito il principale contributo alla crescita, insieme a un modesto contributo positivo dell’interscambio netto.
Al tempo stesso, “le variazioni delle scorte hanno contribuito negativamente alla crescita nel secondo trimestre, dopo due trimestri di forti contributi positivi. L’aumento dell’attività nel secondo trimestre ha interessato in generale tutti i paesi. Le incertezze legate alla pandemia restano elevate”.
(ITALPRESS).
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