Giusto indagare sui furbi del Reddito di cittadinanza? E il mancato pagamento dell’Indennità di frequenza agli allievi della Formazione?

6 novembre 2021
  • Il problema sollevato in questo articolo è molo serio, perché riguarda le migliaia di giovani e talvolta meno giovani che frequentano i corsi di Formazione professionale della Sicilia
  • Le magagne scoperte nell’assegnazione del Reddito di cittadinanza offrono l’occasione per puntare l’attenzione sulle “truffe al contrario” nel mondo della Formazione Professionale siciliana
  • Un esempio è rappresentato dalla cosiddetta Indennità di frequenza che non viene corrisposta ai ragazzi che frequentano i corsi di Formazione. Perché non se ne occupa nessuno?  

da Costantino Guzzo
vice presidente Associazione Sindacale Lavoratori 99,9%
riceviamo e pubblichiamo

Le magagne scoperte nell’assegnazione del Reddito di cittadinanza offrono l’occasione per puntare l’attenzione sulle “truffe al contrario” nel mondo della Formazione Professionale siciliana

“Chi è fedele nelle cose di poco conto, è fedele anche nelle cose importanti; e chi è disonesto nelle cose di poco conto, è disonesto anche nelle cose importanti”. Si può non aver fede, credo, ma bisogna ammettere che la sentenza di Gesù in Luca 16, 10 è incisiva. Tutti in questi giorni fanno finta di restare scandalizzati allorquando il sistema poliziesco di controllo scopre i cosiddetti “furbetti del Reddito di cittadinanza”: una bruttissima abitudine di certa cultura della sopravvivenza che dal tempo dei sussidi democristiani negli Enti comunali di assistenza ai falsi invalidi pensionati, dalle case popolari di comodo fino alle indennità di disoccupazione pilotate ha fatto dell’Italia un bengodi fiabesco. Ma purtroppo l’irritazione generale risulta soltanto una aberrante ipocrisia da bar. Sapete perché? Perché se dovessimo girare la clessidra dovremmo ammettere la presenza da sempre delle “truffe al contrario”, quelle perpetrate odiosamente all’interno dello Stato, o di taluni Enti ad esso riconducibili, nei confronti degli ultimi e dei più deboli.

Un esempio è rappresentato dalla cosiddetta Indennità di frequenza che non viene corrisposta ai ragazzi che frequentano i corsi di Formazione. Perché non se ne occupa nessuno?  

Un esempio per tutti è la “Indennità di frequenza” che tanti Enti della Formazione Professionale siciliana hanno omesso, pur essendovi obbligati, di pagare agli allievi dei corsi di formazione. Una violazione di legge che nessun agente della Guardia di finanza, nessun ispettore, nessun magistrato, né contabile, né penale, ha inteso punire: avessero avuto la stessa solerzia, la stessa cura, la stessa attenzione prestata nei confronti dei cattivi del Reddito di cittadinanza, avrebbero realmente onorato la giustizia per gli ultimi, poveri giovani ragazzi corsisti per un pugno, non di dollari, ma di centesimi. Ma perché aprire gli occhi sui reati dei colletti bianchi? Di quegli amministratori o presidenti di Enti di formazione che una volta sono “impresa” e talaltra “enti morali senza scopo di lucro”? Enti infedeli, per usare le parole dell’evangelista Luca, nel poco, nel mancato pagamento delle indennità ai ragazzi che poi son diventati infedeli nel molto: il mancato pagamento dei contributi ai lavoratori, delle stipendialità, dei Trattamenti di fine rapporto e di tant’altro. Quindi state attenti brava gente, quando ci stanno indicando la corruzione, la magagna e la furbizia popolare, lo fanno per distrarvi da qualcosa di più lurido e sporco frutto del loro interesse. Se qualcuno dei controllori che riceverà l’encomio di Stato per avere perseguito giustamente i furbetti del Reddito di cittadinanza volesse davvero meritare tale encomio, ebbene, si spenda per indagare sulle indennità non pagate agli allievi, sui contributi non versati, sulle stipendialità non retribuite, sul Trattamento di fine rapporto. Girate per una volta la clessidra !

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