I Comuni siciliani in crisi dichiarino il dissesto e poi chiedano la corretta applicazione del federalismo fiscale

5 novembre 2021
  • SBAGLIATISSIMA LA MANIFESTAZIONE DEI SINDACI SICILIANI A ROMA
  • Sbagliato che i Comuni siciliani chiedano oggi i soldi al Governo nazionale per tirare a campare. Va cambiato il sistema: un sistema che indebita matematicamente i Comuni
  • La via da percorre oggi è la dichiarazione di dissesto finanziario e, successivamente, la corretta applicazione della legge nazionale sul federalismo fiscale
  • Fallimentare l’esperienza del sindaco di Palermo alla guida dell’Anci Sicilia  

Sbagliato che i Comuni siciliani chiedano oggi i soldi al Governo nazionale per tirare a campare. Va cambiato il sistema: un sistema che indebita matematicamente i Comuni 

Da almeno sei anni scriviamo che i Comuni siciliani, tra leggi sbagliate e mancata applicazione del federalismo fiscale, sarebbero andati a sbattere. Osservare, oggi, le proteste romane dei sindaci della nostra Isola fa un po’ sorridere. Cosa sono andati a chiedere nella Capitale? I soldi per tirare avanti per un altro anno? Magari c’è qualche sindaco giovane arrivato ora che ancora non conosce bene lo stato dell’arte e si è trovato, appena insediato, con le ‘casse’ del Comune vuote. Ma sono gli unici che possono essere giustificati. Gli altri sanno benissimo che la crisi finanziaria dei Comuni siciliani di oggi non è un problema di soldi: è un problema di sistema che genera l’automatica mancanza di risorse finanziarie. Come si fa ad obbligare i Comuni siciliani ad erogare i servizi essenziali  attraverso i tributi locali, non tenendo conto degli indicatori economici e sociali devastanti? Quali sondi dovrebbero dare i cittadini ai Comuni tra povertà dilagante, disoccupazione e condizioni di economia generale peggiorare con la pessima applicazione del Reddito di cittadinanza, che, tra qualche anno, potrebbe addirittura trasformare i percettori dello stesso reddito di cittadinanza in precari? Come si fa a istituire un Fondo credito di dubbia esigibilità garantito da entrate che i Comuni non hanno?

La via da percorre oggi è la dichiarazione di dissesto finanziario e, successivamente, la corretta applicazione della legge nazionale sul federalismo fiscale

La manifestazione romana dei sindaci siciliani non è solo inutile: è sbagliata. E il Governo nazionale farebbe bene a non erogare un solo euro ai Comuni della nostra Isola. La via più razionale da percorrere, in questa fase, è la dichiarazione di dissesto finanziario. Dopo la dichiarazione di dissesto, i sindaci della nostra Isola debbono chiedere la corretta applicazione della legge nazionale numero 42 del 2009. E’ da lì, dal vero federalismo fiscale che debbono ripartire, tenendo conto – e i sindaci non possono non saperlo – che la Regione siciliana è stata ‘saccheggiata’ dal Governo nazionale e che dalla Regione non arriverà mai più il Fondo per le Autonomia locali da quasi un miliardo di euro all’anno oggi ridotto a 300 milioni di euro all’anno erogati peraltro non ritardo. I Comuni siciliani dovranno fare da sé, chiedendo l’applicazione corretta della legge sul federalismo fiscale. Sbagliata la posizione assunta dall’Anci Sicilia. Il suo presidente, il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, si illude che Roma risolva i problemi finanziari del Comune di Palermo.

Fallimentare l’esperienza del sindaco di Palermo alla guida dell’Anci Sicilia  

La verità è che l’Anci Sicilia ha avuto l’occasione di avere un presidente – Paolo Amenta – che avrebbe affrontato con piglio diverso, e non con gli attuali ritardi, i problemi finanziari dei Comuni e delle ex Province siciliane (non dobbiamo dimenticare che oggi le ex Province operano male perché sono state definanziate). Invece hanno eletto presidente dell’Anci Sicilia il sindaco di Palermo. I risultati si vedono. Orlando non ha solo gestito male il Comune di Palermo: ha gestito male anche l’Anci Sicilia. Dov’era Orlando quando il Governo nazionale di Matteo Renzi, tra il 2014 e il 2016, distruggeva l’Autonomia finanziaria della Regione? Non era già sindaco di Palermo? E dov’era il parlamentare regionale Giuseppe Lupo che oggi accusa la Regione di togliere fondi ai Comuni dell’Isola? E’ un caso che Orlando e Lupo militino nello stesso partito – il PD – che è il partito che ha ‘terremotato’ le ‘casse’ della Regione e, di conseguenza, le finanze delle ex Province e dei Comuni? Orlando e Lupo non sanno niente della legge sul federalismo fiscale? Questi due signori pensano che i Siciliani abbiano dimenticato i disastri della Regione siciliana a guida PD?

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