Perché in Italia nascondono la vera inflazione? Spunta lo spettro della crisi dell’Argentina dei primi anni 2000/ MATTINALE 478

31 ottobre 2021
  • I veri dati dell’inflazione italiana. Altro che 2%!
  • Proviamo a capire perché ci stanno prendendo in giro
  • In Argentina andò così: i cittadini non si accorsero che stavano diventando sempre più poveri e un bel giorno  si ritrovarono falliti
  • Come difendersi? Non perdendo di vista la realtà. E tenendosi bassi con le spese, per costringere il Governo ad aumentare stipendi e salari per sostenere la domanda  

I veri dati dell’inflazione italiana. Altro che 2%!

Da qualche tempo scriviamo che Unione europea e governo italiano stanno nascondendo i ‘numeri’ dell’inflazione. Su Bruxelles possiamo fare poco per conoscere la verità. Sull’Italia il MISE, il Ministero dello Sviluppo Economico ha diffuso i dati reali. Si tratta del Rapporto mensile con variazione percentuale in 12 mesi. Ecco la ‘foto’ dei prezzi:
– tariffe pubbliche +9.5%4
– tar. regolate +19%
– Riso+cereali +43%
– Carni +6%
– Latte Uova Formaggi +10.2%
– Oli +21%
– Vini +10%
– Voli EU +41.7%
– Gas naturale+37.1%
– elettricità tutela+37%
– voli intercont.+23%
– Benzina+18%
– pomodori+17.9%
– trasporto marittimo+16%
I trasporti extraurbani, le autostrade e l’università sono stabili.

Proviamo a capire perché ci stanno prendendo in giro

Questa notizia l’abbiamo letta in un articolo pubblicato da Mittdolcino. “Leggendo il report del MISE di Settembre 2021, ossia di Unioncamere, ovvero UFFICIALE, STATALE (il famoso “Osservatorio Prezzi“), c’è da rimanere basiti: tutto aumenta in modo spropositato, i cibi aumentano, anche gli indumenti (i prezzi nei negozi italiani quasi falliti che vendono all’incanto causa COVID sono saliti più della media EU, ndr). Si parla di aumenti, per la maggior parte dei prodotti, a 2 cifre, sull’anno. E sui beni di maggior consumo (pur anche mancando ancora gli ultimi forti aumenti di prezzo pubblicati ad Ottobre, energia su tutti, ndr)”. Ma tutti sappiamo che il costo dell’energia è schizzato all’insù, con un aumento delle bollette del 40%. Per non parlare dell’andamento del prezzo del grano nel mercato internazionale, argomento che noi seguiamo con costanza: prezzo del grano che, come abbiamo raccontato ieri nel nostro consueto articolo di Sabato – dove facciamo il punto della situazione sul prezzo del grano in varie aree del mondo – è ancora in crescita. Eppure, davanti a un amento generale del livello dei prezzi, ci dicono che in Italia l’inflazione è al 2%. Possibile? Assolutamente no. E’ chiaro che ci stanno prendendo in giro.

In Argentina andò così: i cittadini non si accorsero che stavano diventando sempre più poveri e un bel giorno  si ritrovarono falliti

Noi vi invitiamo a leggere l’articolo di Mittdolcino dove potete approfondire i veri ‘numeri’ dell’inflazione in Italia. Il dubbio – che viene espresso in modo chiaro – è che in Italia si sta adottando la strategia che venne adottata in Argentina prima dell’esplosione della drammatica crisi economicadei primi anni 2000, ovvero nascondere i dati reali per impedire ai cittadini di capire che, piano piano, stavano diventando sempre più poveri. Questo punto è essenziale. La conoscenza dei numeri reali dell’inflazione non è solo una questione di verità, che è già di per sé importante sotto il profilo morale: è anche una questione di difesa dei cittadini. Conoscendo il valore reale dell’inflazione in corso, i cittadini si possono difendere. Se una famiglia conosce in anticipo che con mille e 500 euro al mese, per acquistare gli stessi alimenti, invece di spendere, ad esempio, 500 euro al mese ne spenderemo 700, la famiglia si organizzerà cercando di fare economia; lo stesso discorso vale per altri beni di consumo. Ci sono beni sui quali possiamo risparmiare poco (per esempio il carburante le automobili se non abbiamo alternative: nel Sud Italia e in Sicilia dove mancano i treni e dove il trasporto pubblico è un delirio spesso l’automobile non può essere sostituita); ma ci sono beni sui quali si può risparmiare. Ma è quello che chi comanda in Italia non vuole che avvenga. Ricordiamoci che, nell’attuale conflitto mondiale tra economia reale e economia finanziaria speculativa di stampo neo-liberista, l’Unione europea è schierata con la la seconda. Nella Ue comanda la speculazione allo stato puro. Il tanto celebrato Recovery Fund, ovvero i fondi del PNRR, ha due volti: il volto degli aiuti e il volto dei consumi che non possono decrescere. I cittadini europei debbono continuare a consumare a costo di indebitarsi: nei Paesi ormai ad economia fragili e in parte colonizzate questo porterà al fallimento di molte imprese e alla povertà di molte famiglie: e infatti alcuni nostri ‘amici’ europei, nel nome dell’ ‘europeismo demenziale’, sono già pronti a prendersi di molte imprese, dalla gestione delle coste alle imprese agricole, per citare solo due esempi.

Come difendersi? Non perdendo di vista la realtà. E tenendosi bassi con le spese, per costringere il Governo ad aumentare stipendi e salari per sostenere la domanda  

Come ci possiamo difendere? Intanto avendo chiaro che cosa sta accadendo. Cominciando con il non perdere di vista l’andamento del mercato agroalimentare. Ricordiamoci che, in un momento in cui nella ‘presunta’ Europa unita siamo governati da speculatori senza scrupoli che nascondono perfino i dati sull’inflazione, non dobbiamo mai perdere di vista la realtà. Quando trionfa la speculazione, la terra, i terreni agricoli e, in generale, l’agricoltura diventano punti fermi. Ci dicono che l’inflazione è in lieve crescita (la parole “lieve” è una presa in giro) perché, con la ripresa dell’economia “dopo il Covid”, aumenta la domanda di materie prime. Intanto la pandemia di Covid non è affatto finita perché i vaccini anti-Covid – questo è un fatto oggettivo – non hanno eliminato i contagi e le restrizioni. In seconda battuta l’aumento del costo delle materie prime non è giustificato dalla crescita della domanda. Rispetto all’andamento della domanda la crescita dei prezzi è decisamente sproporzionata. Con molta probabilità, ci stanno nascondendo errori logistici (e, nel caso della Ue, le difficoltà che la stessa Ue sta provando a provocare nel Regno Unito, soprattutto nei trasporti e nel rifornimenti di beni); poi alcune ‘strozzature’ in parte fisiologiche, in parte volute; e, soprattutto, le ‘scommesse’ sui movimenti dei prezzi, i cosiddetti futures. In questo contesto c’è anche il ruolo della Cina, dove il regime comunista, che pensava di ‘utilizzare il liberismo economico’ nell’interesse della collettività, perde invece terreno: in Cina hanno creato un ‘mostro liberista’ pensando che l’avrebbero tenuto sotto controllo; invece il ‘mostro’ è ormai in parte incontrollabile e insidia lo stesso governo comunista, che comunque è ancora forte. Epperò questo scontro in atto genera tensioni che si riflettono in tutto il mondo. Anche perché Donald Trump, che era schierato con l’economia reale e quindi contro il mondo della finanza speculativa, è stato sostituito dai Democratici americani, che rappresentano la materializzazione politica dell’economia speculativa (altro che John Fitzgerald Kennedy e John Kenneth Galbraith, quel Partito Democratico americano non esiste più!). Resiste ancora la Russia di Putin, che gioca in difesa. E allora? Ribadiamo: non perdiamo il contatto con la realtà. Con la crescita dell’inflazione si abbassa il potere di acquisto delle famiglie. Se ora che sta per arrivare il Natale ci dicono di consumare senza problemi non bisogna dargli retta. Perché da Febbraio in poi il costo della vita potrebbe diventare insostenibile. Meglio tenersi bassi con le spese, costringendo il Governo ad aumentare stipendi e salari per sostenere la domanda. Ricordiamoci che una cosa l’Europa dell’euro ultraliberista non può sostenere: una crisi di domanda.

Foto tratta da ISPI 

AVVISO AI NOSTRI LETTORI

Se ti è piaciuto questo articolo e ritieni il sito d'informazione InuoviVespri.it interessante, se vuoi puoi anche sostenerlo con una donazione. I InuoviVespri.it è un sito d'informazione indipendente che risponde soltato ai giornalisti che lo gestiscono. La nostra unica forza sta nei lettori che ci seguono e, possibilmente, che ci sostengono con il loro libero contributo.
-La redazione
Effettua una donazione con paypal


Commenti