Bandi trasporti Sicilia-Isole Minori: fare chiarezza su come vengono spesi i soldi pubblici (soprattutto a ridosso delle elezioni)

20 ottobre 2021
  • L’assessore regionale ai Trasporti Marco Falcone a Lipari
  • La nostra proposta: le Commissioni Bilancio e Finanze e Antimafia dell’Ars controllino come vengono spesi ogni anno i circa 100 milioni di euro di fondi pubblici stanziati da Stato e Regione a sostegno di questo settore  
  • Il controllo sulla spesa di questi fondi deve iniziare subito, perché il prossimo anno in Sicilia ci saranno le elezioni

L’assessore regionale ai Trasporti Marco Falcone a Lipari

Noi crediamo che sia arrivato il momento di fare chiarezza sui bandi per i collegamenti marittimi tra la Sicilia e i suoi arcipelaghi (detti impropriamente Isole Minori). E, soprattutto, per fare chiarezza su come viene spesa la montagna di fondi pubblici – per la precisione contributi a fondo perduto – stanziata ogni anno da Stato e Regione (circa 100 milioni di euro all’anno stanziati da Stato e Regione). Proprio in queste ore l’assessore regionale alle Infrastrutture e ai Trasporti, Marco Falcone, si è recato a Lipari per difendere un contestatissimo bando che – questo almeno è il nostro parere – non fa altro che lasciare immutato lo sfascio che abbiamo visto in questo settore negli ultimi anni. Ne il Giornale di Lipari si può ascoltare l’intervista all’assessore Falcone e leggere anche l’articolo che illustra ciò che ha detto lo stesso assessore Falcone al Consiglio comunale di Lipari.

La nostra proposta: le Commissioni Bilancio e Finanze e Antimafia dell’Ars controllino come vengono spesi ogni anno i circa 100 milioni di euro di fondi pubblici stanziati da Stato e Regione a sostegno di questo settore  

Quello che pensiamo di questo bando – ribadiamo contestatissimo – noi l’abbiamo scritto qualche giorno fa: “Bandi per i trasporti via mare Sicilia-Isole Minori: servono ai cittadini isolani e ai turisti o alla ‘politica’ in campagna elettorale?“. Poiché ci siamo rotti le scatole nell’assistere alle stesse scene da anni – mezzi navali vecchi che vanno spesso in avaria, cittadini delle isole e turisti condannati a disservizi eterni, banchine che cadono a pezzi, porti da sistemare che non vengono mai sistemati, disservizi nei trasporti nelle stesse isole e, negli ultimi tempi, anche rincaro dei biglietti per le categorie che invece dovrebbero essere agevolate – adesso vogliamo capire come vengono spesi questi soldi. Una legge ha stabilito che il controllo di questo servizio spetta alla Regione? Bene: affidiamo il controllo della spesa di questi fondi pubblici a un soggetto pubblico che renda noto ai cittadini delle isole siciliane e a tutti i cittadini siciliani come vengono spesi questi soldi. Questo soggetto, a nostro avviso, dovrebbe essere il Parlamento siciliano e, in particolare, la Commissione Bilancio e Finanze (dove sono presenti i rappresentanti di tutte le forze politiche e dove anche un parlamentare che non fa parte della Commissione ha accesso, anche se non ha diritto di voto) in seduta congiunta con la Commissione Antimafia del Parlamento siciliano.

Il controllo sulla spesa di questi fondi deve iniziare subito, perché il prossimo anno in Sicilia ci saranno le elezioni

Ribadiamo: è importante capire come le società concessionarie del servizio spendono ogni anno questi benedetti 100 milioni di euro.  Stiano chiedendo troppo? No. Ricordiamo che ci sono in corso vicende giudiziarie che riguardano proprio questo particolare servizio e i protagonisti delle società che lo esercitano. Riteniamo importantissimo – e siamo certi che ci saranno parlamentari regionali che saranno d’accordo con noi – cominciare sin da ora a controllare come vengono spesi i circa 100 milioni di euro per espletare questo servizio. Scriviamo questo perché il prossimo anno, in Sicilia, verranno celebrate le elezioni comunali e le elezioni regionali. E siccome abbiamo assistito, in questi anni, alla spesa di questi fondi a fronte di un servizio che definire pessimo è eufemistico, adesso è arrivato il momento di fare chiarezza. Dobbiamo capire – e dobbiamo illustrarlo ai cittadini delle isole e a tutti i siciliani – come si spendono questi soldi. E, visto che ci siamo, ci chiediamo e chiediamo: chi è stato convolto in vicende giudiziarie inerenti il trasporto pubblico via mare tra la Sicilia e le sue isole può partecipare ai bandi? La nostra è una domanda.

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