Baaria-Barcellona, andata e ritorno: Sicilia e Catalogna insieme per una mostra del cinema

17 ottobre 2021
  • Ieri, a Bagheria, l’associazione Sicilia-Catalunya ha posto la prima pietra del progetto che vede le due regioni unite dal fascino dei propri registi
  • Con la Sicilia un legame antico
  • Francesco Marsala: “La storia catalana e quella siciliana hanno tantissimo in comune, fin dai tempi più antichi”
  • L’arresto e il rilascio di Carles Puidgemont avvenuto in Italia

di Antonella Sferrazza

Ieri, a Bagheria, l’associazione Sicilia-Catalunya ha posto la prima pietra del progetto che vede le due regioni unite dal fascino dei propri registi

 

Baaria a Barcellona e Barcellona a Baaria. Ovvero, una mostra del cinema siciliano in Catalogna e del cinema catalano a Bagheria, la cittadina in provincia di Palermo che ha dato i natali al regista, Giuseppe Tornatore. E sarà proprio il suo ‘Baaria’, per l’appunto, il primo in lista ad incantare il pubblico catalano. Ci sarà anche il regista palermitano, Egidio Termine, con il suo “Il Figlio sospeso”, film riconosciuto di interesse culturale dal Ministero dei Beni Culturali. Si tratta di un progetto sul quale sta lavorando l’associazione Sicilia-Catalunya, da sempre promotrice di scambi culturali tra due Regioni che hanno molto in comune: storia, arte, cultura, ma soprattutto l’autonomia speciale e l’indipendentismo nei geni. Proprio ieri, per definire i dettagli dell’iniziativa e per ridare linfa all’attività dell’associazione dopo la pausa forzata della pandemia, è arrivato a Palermo, diretto a Bagheria, il presidente catalano dell’associazione, Jaume Fores Llasat (a presiedere l’associazione sul fronte siculo è Francesco Marsala), che abbiamo già conosciuto in passato quale esponente di un importante partito catalano: Esquerra Republicana di Catalunya, partito indipendentista di ispirazione social democratica, lo stesso partito del neo-presidente della Catalogna, Pere Aragones.

Con la Sicilia un legame antico

“Il legame con la Sicilia è forte, ed è sempre un piacere tornare qui – ha detto a I Nuovi Vespri Fores Llasat -. Abbiamo tanti progetti da portare avanti insieme, ci piace l’idea di ricominciare dal cinema perché sono tante le affinità culturali e le sensibilità che ci legano, ma stiamo pensando anche a rassegne gastronomiche, iniziative editoriali e tanto altro”. Va da sé che l’occasione è ghiotta per chiedergli lumi sulla attuale situazione catalana: “Anche se non vedete più grandi manifestazioni di piazza – racconta l’esponente di ERC – il tema dell’indipendentismo in Catalogna è più vivo che mai. Intanto, nel Parlamento catalano ci sono 74 deputati indipendentisti su 135. Mai così tanti. E loro lavorano per raggiungere quell’obiettivo. Evitare grandi manifestazioni è una precisa scelta strategica, preferiamo, in questo momento, lavorare sotto traccia, senza far rumore”. Scelta, probabilmente dettata dal caos suscitato dal referendum per l’indipendenza del 2017: ci riferiamo alla durissima repressione, di memoria franchista, del governo di Madrid contro gli indipendentisti catalani, ovvero carcere per i leader politici, multe salate ai giovanissimi manifestanti (oltre alle botte e alle pallottole di gomma durante i cortei) e così via (qui un articolo di allora sui misfatti del governo spagnolo).

Francesco Marsala: “La storia catalana e quella siciliana hanno tantissimo in comune, fin dai tempi più antichi”

“Mi chiede – dice l’esponente indipendentista catalano- se quel referendum sia servito a qualcosa? Certo, anche se ci è costato caro e stiamo ancora aspettando l’amnistia per i prigionieri politici – risponde Fores Llasat -. Ma adesso e solo adesso abbiamo un tavolo di negoziazione con il governo spagnolo, prima di quei fatti non ci ascoltavano neanche”. Per la cronaca, proprio qualche giorno fa il presidente Aragones ha dichiarato nel corso di una intervista che questo negoziato si concluderà con l’indipendenza della Catalogna, o quantomeno, con il riconoscimento legale di un referendum per l’indipendenza, come in Scozia, dove l’UE non trova nulla da ridire. Tanto per mettere in chiaro le cose.

Tornando all’attività dell’associazione SiciliaCatalunyia, ad accompagnare Fores Llasat a Bagheria è stato il presidente siciliano della stessa, Francesco Marsala. Che spiega: “Ho sempre seguito di persona i principali fatti legati all’indipendentismo catalano portandoli a conoscenza del pubblico siciliano quale testimone diretto e senza i filtri dei mass media che non sempre sono obiettivi. Questa associazione si propone di favorire il dialogo tra le nostre regioni da un punta di visto politico, ma anche culturale perché la storia catalana e quella siciliana hanno tantissimo in comune, fin dai tempi più antichi”.

L’arresto e il rilascio di Carles Puidgemont avvenuto in Italia 

Da destra, in prima fila: Giovanni Montedoro, Massimo Cirano, il sindaco Filippo Tripoli, Jaume Fores, la giovane figlia Eli, Francesco Marsala, Armando Melodia

Ad attenderli a Bagheria il sindaco, Filippo Tripoli, entusiasta all’idea di un festival siculo-catalano nella sua città ed in vista di un possibile gemellaggio con una cittadina catalana.  Con lui, l’assessore indipendentista, Massimo Cirano,  promotore di questo incontro, che ha organizzato una visita al museo della città.

Tra i film catalani che dovrebbero essere proiettati qui, si parla ad esempio, del capolavoro “Pa negre” (Pane nero, ovvero poco lavorato, il pane dei poveri) ambientato ai tempi della guerra civile spagnola. Il tutto sarà definito con la collaborazione dell’Accademia catalana del cinema.

Presenti, sempre ieri a Bagheria, anche altri componenti dell’associazione e simpatizzanti della causa indipendentista. Tra questi, Salvatore Morana, Antonina Tarantello,   Francesco La Fata  e Giovanni Montedoro, della sezioneArchimededi Bagheria: “Questo incontro – ha detto a I Nuovi Vespri Montedoro – nasce innanzitutto dalla volontà di esprimere la nostra solidarietà agli amici catalani per la disavventura vissuta da Carles Puidgemont (l’ex presidente della catalogna, promotore del referendum per l’indipendenza che si è rifuciato in Belgio, ndr) in Italia, dove è stato arrestato su mandato europeo emesso dalle autorità spagnola. Per fortuna, è stato subito rilasciato grazie alla Corte d’Appello di Sassari, ma ci è molto dispiaciuto che proprio dall’Italia sia partito un attacco simile contro uno dei leader più importanti dell’indipendentismo catalano. Questo incontro – conclude Montedoro – sarà certamente foriero di future intese e di iniziative comuni”.

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