Non è vero che a Trieste sta vincendo Draghi. Se lo sciopero dei portuali continuerà il Governo si rimangerà il Green pass

16 ottobre 2021
  • A Trieste uomini liberi stanno lottando per la libertà di tutti gli italiani, anche per gli italiani che si ‘stricano’ con i potenti. Se facciamo un paragone con la Sicilia – dove si ‘lotta’ per foraggiare precari e percettori del Reddito di cittadinanza – viene la depressione 
  • Perché in Sicilia è difficile lottare per la Libertà e la Democrazia
  • Intanto gli ascari che controllano l’Italia, in combutta con gli stranieri, con l’operazione Alitalia-Ita, si accingono a regalare i cieli italiani agli stessi stranieri   
  • Perché è importate la manifestazione di Trieste. Se lo sciopero continuerà il Governo Draghi sarà costretto a rimangiarsi il Green pass nei posti di lavoro, il resto sono minchiate da televisione
  • Oggi giornata interlocutoria

A Trieste uomini liberi stanno lottando per la libertà di tutti gli italiani, anche per gli italiani che si ‘stricano’ con i potenti. Se facciamo un paragone con la Sicilia – dove si ‘lotta’ per foraggiare precari e percettori del Reddito di cittadinanza – viene la depressione 

Lo facciamo un paragone tra la Sicilia e Trieste? Tra il disincanto, l’apatia e il lecchinaggio verso i potenti di turno della Sicilia e la generosa e democratica manifestazione dei lavoratori del porto di Trieste? Pensate un po’ che distanza culturale-siderale: la Sicilia si mobilita per i precari e per mantenere i percettori del Reddito di cittadinanza facendo lavorare questi nuovi precari nei Comuni, affinché tra qualche anno anche loro vengano stabilizzati per andare a intasare la pubblica amministrazione siciliana che non è in grado di scrivere nemmeno un bando per i tirocinanti; mentre a Trieste i lavoratori portuali si mobilitano per difendere la libertà del lavoro, con un Governo di asserviti al capitalismo liberista che sta massacrando l’Italia. In Sicilia un po’ meno del 50% degli elettori va dietro ai vari Nello Musumeci, Gianfranco Miccichè, all’UDC e, un po’ meno, a quello che resta del PD (i grillini stanno praticamente scomparendo). Mentre a Trieste i lavoratori del porto sono riusciti a mobilitare Giorgio Agamben, Massimo Cacciari, Alessandro Barbero, Diego Fusaro, Enrico Montesano, Enrico Ruggeri. Abbiamo o no la prova provata che, in Sicilia, non abbiamo alcuna speranza?

Perché in Sicilia è difficile lottare per la Libertà e la Democrazia

Le persone libere appoggiano la pacifica protesta dei lavoratori dei porto di Trieste. A Trieste, ovviamente. E in Sicilia? Nella migliore delle ipotesi i siciliani si fanno i cazzi propri. E infatti, ieri, nei porti siciliani tutto tranquillo. I nauseati della politica e della società – che nella nostra Isola sono la maggioranza: e infatti la metà e forse più dei siciliani non va a votare da anni, ad eccezione delle elezioni comunali, dove fratelli, sorelle, zii e nipoti costringono gli abulici a recarsi nei seggi elettorali e la percentuale s alza un po’ (ma nemmeno di tanto) – si isolano e, per dirla con Pirandello “si fanno isola da sé”. Poi ci sono i siciliani emigrati, che aumentano di anno in anno, soprattutto da quando lo Stato italiano – anno di grazia 2000 – ha cominciato a derubare scientificamente il Sud e la Sicilia: 840 miliardi di euro dal 2000 al 2017, dato Eurispes. Poi ci sono i già citati siciliani che si adattano andando appresso alla vecchia politica politicante. Infine una minoranza che cerca la luce. O meglio, tante minoranze – anche belle – sparse per tutta l’Isola: Autonomisti, sicilianisti, indipendentisti, tante sigle politiche e sindacali battagliere come Potere al Popolo, USB, Sifus Confali, Associazione 99,9% e altre realtà che in questo momento non si disegnano nella nostra mente. Tra questi ultimi ci mettiamo anche noi, che forse siamo i più coglioni, che facciamo battaglie, ci sgoliamo a vuoto per evitare che vengano incendiati i boschi in Estate a causa di politici inefficienti e affaristi, che cerchiamo di informare i cittadini sui disastri finanziari della Regione, che proviamo a illustrare ai cittadini cosa combina la politica con la finanza locale che interessa direttamente i cittadini, che facciamo le battaglie con chi specula sulla raccolta dei rifiuti prendendo querele e condanne e via continuando.

Intanto gli ascari che controllano l’Italia, in combutta con gli stranieri, con l’operazione Alitalia-Ita, si accingono a regalare i cieli italiani agli stessi stranieri 

Si offendono i siciliani se scriviamo che, con l’attuale classe dirigente e con l’attuale società, non abbiamo alcuna speranza? Qualcuno osserverà: ma anche il resto d’Italia è messo male, la manifestazione di Trieste – e le manifestazioni No Green pass di oggi che si stanno svolgendo in tante città italiane sono sì il segno di un Paese che lotta, ma sono anche il segno di un Paese in svendita: svendita dei diritti del lavoro delle persone e svendita anche degli asset, proprio com’è avvenuto ai tempi del Britannia, nei primi anni ’90. Allora c’era Mario Drsghi e oggi, c’è ancora lui, addirittura a capo del Governo! Proprio ieri abbiamo raccontato dei cieli italiani messi in vendita agli stranieri con l’operazione Alitalia-Ita, con tutta la disinformazione che da anni penalizza l’Alitalia, assolutamente da eliminare per potere consegnare il trasporto aereo a un paese straniero, magari la Germania. Soltanto uno stupido può pensare che in uno dei Paesi turistici più importanti del mondo non sia possibile mantenere in attivo una compagna aerea di bandiera, a costo anche di approvare leggi per evitare che qualche compagnia aerea straniera venga in Italia per distruggere le compagne aeree locali, anche operando in dumping. Hanno fatto questo ed altro, in Italia. E continuano a farlo.

Perché è importate la manifestazione di Trieste. Se lo sciopero continuerà il Governo Draghi sarà costretto a rimangiarsi il Green pass nei posti di lavoro, il resto sono minchiate da televisione

Per questo è importante la manifestazione di Trieste. Per questo è importante manifestare solidarietà ai lavoratori portuali di Trieste. Tenete conto che a Trieste a protestare non solo solo i lavoratori che non si sono vaccinati contro il Covid, ma anche tanti lavoratori vaccinati. A Trieste si difendono i valori della Libertà del lavoro e della Democrazia, contro un Governo scadente e prepotente. L’informazione pro-Governo Draghi fa sapere che la strategia dello stesso Governo è vincente. Tutte minchiate. Ieri il porto di Trieste non è stato pienamente operativo. E lo sciopero sta continuando oggi. Per questo è necessario che da tutta l’Italia che difende la Libertà e la Democrazia arrivo il sostegno ai portuali di Trieste in lotta. Non dovete credere alle cazzate he raccontano. Trieste è un porto importante per gli idrocarburi. Quando si riduca la funzionalità del porto di Trieste i problemi sono enormi. Il Governo Draghi e i suoi scagnozzi vi dicono che non ci sono problemi, che stanno vincendo loro e bla bla bla. Ripetiamo: minchiate grandi quanto megalopoli. La verità è che il culo dei governanti e dei potenti sta tremando; non lo dicono, ma se i lavoratori portuali di Trieste terranno duro il Governo Draghi sarà costretto a inventarsi qualcosa per non perdere la faccia, visto che si dovrà rimangiare il Green pass nei luoghi di lavoro. Altra segnalazione: i soliti noti non sono riusciti a ‘infiltrare’ fascisti’ nella manifestazione di Trieste: e questo è molto importante!

Oggi giornata interlocutoria 

“La manifestazione serena e pacifica, che si è svolta ieri presso il porto triestino, ha bisogno dell’appoggio di tutti i lavoratori italiani e della visibilità che possono garantire personaggi del mondo della cultura e dello spettacolo come quelli citati – leggiamo su Byoblu -. Insieme ai portuali, dinanzi al varco 4 del molo VII del porto, erano presenti circa diecimila manifestanti: moltissimi i cittadini triestini, ma anche quelli provenienti da tutta Italia. È stata commovente la solidarietà dei triestini che hanno portato vivande ai portuali. Al varco 4 i lavori di carico e scarico sono rimasti fermi, nessuna gru si è alzata durante la giornata. Stefano Puzzer, il portavoce del Coordinamento dei portuali triestini, ha dichiarato ai nostri microfoni che in assemblea hanno deciso di lasciare libertà di scelta ai lavoratori sull’adesione allo sciopero. ‘La nostra è una battaglia per la libertà e quindi è giusto che tutti siano liberi – ha detto Puzzer – hanno però aderito alla protesta l’ottanta per cento di noi e con questi numeri i lavori al porto non si possono fare’. Secondo Zeno D’Agostino, il presidente dell’Autorità portuale del Mare Adriatico orientale, invece i numeri per garantire il normale lavoro ci sono. Il varco 1 sarebbe rimasto perso. D’Agostino aveva dichiarato che se il porto si fosse bloccato, lui avrebbe rassegnato le dimissioni. Al sito Open ha comunque dichiarato che prenderà una decisione tra sabato e domenica. Nonostante l’ottimismo del presidente dell’Autorità portuale, Msc, a causa della protesta dei portuali, ha dovuto cancellare gli scali previsti nel fine settimana per due navi da crociera e le guide turistiche hanno comunicato un danno incalcolabile a seguito di questo annullamento. Sembra che le prossime ore saranno decisive per capire se la protesta dei portuali di Trieste per fare annullare il green pass a tutti i lavoratori italiani possa proseguire con successo. Intanto il presidio dinanzi il varco 4 è rimasto attivo durante tutta la notte e nella prima mattinata di oggi sono presenti circa duemila manifestanti. All’una è prevista una conferenza stampa del coordinamento dei lavoratori dei portuali”.

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