Solidarietà scontata alla Cgil, ma la sinistra che bolla come “fascisti’ decine di migliaia di manifestanti è tragicomica

10 ottobre 2021
  • La violenza va combattuta. Ma c’è un’esasperazione sociale crescente che i media allineati & coperti non registrano forse perché ormai, assuefatti al potere, non riescono più a capire
  • La Cgil di Landini è da archiviare. Ha accettato, silente, la possibilità, nel nome del Green pass voluto da Draghi, che si lavori senza essere pagati: in nome di un non meglio precisato diritto alla salute di tutti
  • La sinistra italiana di derivazione comunista ormai bolla di fascismo tutto ciò che è altro da se stessa, totalmente incapace di rappresentare il mondo del lavoro

di Marco Morana

La violenza va combattuta. Ma c’è un’esasperazione sociale crescente che i media allineati & coperti non registrano forse perché ormai, assuefatti al potere, non riescono più a capire

E’ scontato esprimere solidarietà alla Cgil per l’assalto di alcuni facinorosi, in una sede romana del sindacato, nel corso delle manifestazioni contro il Green pass. Scontato, ma doveroso, anche perché le violenze rischiano di mettere in ombra la genuinità e la bontà della protesta di ieri, cui hanno preso parte diverse migliaia di persone con intenzioni del tutto pacifiche. Tematiche di cui la maggior parte dei media non si è minimamente interessata. Del resto, le manifestazioni contro il Green pass delle scorse settimane sono passate sotto il silenzio del telegiornali. Tanto, sono quattro gatti, dicevano. Tentativo velleitario e ingenuo di tenere il fuoco sotto la cenere. La violenza, dunque, va condannata sempre e comunque perché distrugge ciò che difende. Le immagini delle sede della Cgil presa d’assalto restituiscono sensazioni veramente brutte. Richiamano ricordi di periodi storici del nostro Paese di cui avremmo fatto volentieri a meno.

La Cgil di Landini è da archiviare. Ha accettato, silente, la possibilità, nel nome del Green pass voluto da Draghi, che si lavori senza essere pagati: in nome di un non meglio precisato diritto alla salute di tutti

Noi non sappiamo da che parte provenga la violenza, quale sia la matrice, quale sia l’intento. E’ facile lasciarsi andare a disamine puramente retoriche, e quindi ce ne sottraiamo. Non possiamo sottrarci, invece, dal considerare l’aspetto politico non delle manifestazioni di ieri sera, ma della questione legata ai provvedimenti sul Green pass e sul ruolo che hanno avuto i sindacati. Chiamati, pro forma, dal presidente del Consiglio, Mario Draghi, che annunciava loro l’adozione del Green pass nel mondo del lavoro, privato e pubblico, non hanno opposto resistenza. Hanno, con toni molto da Cafè Nobel, chiesto la gratuità dei tamponi. Al diniego del governo hanno girato, bel belli, i tacchi e sono andati via. Non abbiamo assistito a prese di posizione sull’aberrante (lasciamo le minuzie tecnico giuridiche agli addetti ai lavori) parte del decreto sulla carta verde che prevede la non corresponsione dello stipendio per quei lavoratori privi di Green pass. Cioè, la Cgil accetta, silente, la possibilità che si lavori senza essere pagati: in nome di un non meglio precisato diritto alla salute di tutti. Senza chiedersi quale sia l’evidenza scientifica del Green pass, messo in atto, peraltro, con modalità che non hanno pari in Europa e, di fatto, nel mondo.

La sinistra italiana di derivazione comunista ormai bolla di fascismo tutto ciò che è altro da se stessa, totalmente incapace di rappresentare il mondo del lavoro 

Non si è avvertita, dalle parti del sindacato, una dura e seria presa di posizione contro quello che è un vero e proprio obbligo surrettizio di vaccinarsi: un modo per aggirare il dettato costituzionale che prevede l’adozione di una legge del Parlamento per introdurre l’obbligo vaccinale. Un obbligo che, Carta costituzionale alla mano, mai avrebbe potuto prevedere l’esclusione dagli emolumenti per i lavoratori non vaccinati. Tutto ciò, sia ancora una volta chiaro, non vuole minimamente giustificare le violenze di Sabato pomeriggio. Anche perché, non conoscendone la scaturigine, non si possono prospettare nessi di causa-effetto. La dolente nota per il sindacato non è solo l’aggressione materiale da parte di alcuni scalmanati. Il guaio grosso è che ieri, nella piazza pacifica, la Cgil non c’era. Non si è fatta portavoce di un disagio generale, profondo, creato dalla portata discriminatoria dei provvedimenti del governo. Le colpe, sia detto, non sono attribuibili solo al sindacato storico. E’ tutto il mondo della sinistra che da troppo tempo vive sospeso in una bolla ideale, perlopiù fatta dallo spritzetto delle 18, dalla frequentazioni di locali fighi, dalle disquisizioni meramente intellettuali, senza tenere conto della realtà quotidiana di milioni di persone. Una sinistra che bolla di fascismo tutto ciò che è altro da se stessa, che si guarda allo specchio perdendosi in un onanistico narcisismo. Chiusa in una una dialettica sempre più settaria. L’attitudine odierna della sinistra (sinistra?) ha radici profonde e ha permesso che per 20 anni, o giù di lì, il centrodestra targato Berlusconi governasse questo Paese, con le conseguenze che tutti conosciamo. La stessa spocchia politica ne ha offuscato i sensi ancora a lungo, tanto che i suoi leader non hanno avuto la minima percezione di come crescesse il Movimento Cinque Stelle nel Paese e di come Matteo Renzi stesse definitivamente seppellendo il ricordo delle origini storiche e gli ideali di sinistra. Ora, cascano dal pero. Ora bollano come fascista e facinorosa un’intera piazza di gente stanca, sfiancata e delusa che teme per il proprio futuro (il Green pass non è il solo problema). I violenti vanno condannati. Ma è giunta l’ora che a sinistra si “arruspigghino” tutti. Ma presto, che è tardi.

Foto tratta da MeteoWeb

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