Perché Domenica e Lunedì alle elezioni comunali i Siciliani debbono ignorare i partiti che sostengono il Governo Draghi

9 ottobre 2021
  • Ricordiamoci che il Governo Draghi sta dimostrando di essere, in assoluto, il partito più antimeridionale e più anti-siciliano della storia della Repubblica italiana
  • In Sicilia i partiti di centrodestra e di centrosinistra sono arrivati al voto in un clima di grande divisione (e di grande confusione)
  • Nel centrodestra la Lega va da sola in alcuni Comuni importanti
  • Nel Movimento 5 Stelle della Sicilia c’è un mezzo ammutinamento contro l’alleanza con il PD 
  • I candidati di Siciliani Liberi e di Equità Territoriale

Ricordiamoci che il Governo Draghi sta dimostrando di essere, in assoluto, il partito più antimeridionale e più anti-siciliano della storia della Repubblica italiana

Siamo arrivati alle elezioni comunali in Sicilia. Oggi ultimo giorno di campagna elettorale. Ne approfittiamo per qualche sottolineatura, oltre che per dare qualche informazione ai nostri lettori. Si vota in 42 Comuni della nostra Isola. Alle urne sono chiamati 568.357 elettori, ma abbiamo la sensazione che non tutti si recheranno alle urne. La nausea della politica di oggi – a Roma come in Sicilia – spinge tanti cittadini a restare a casa. Abbiamo visto cosa è successo nel resto d’Italia, dove, in media, non sono andati a votare 54 elettori su 100. in Sicilia la situazione è peggiore, perché il Governo nazionale di Mario Draghi sta ‘saccheggiano’ la nostra Isola e tutto il Sud. Noi ci auguriamo che i Siciliani attenti e intelligenti non sostengano i partiti che appoggiamo il Governo Draghi. In genere alle elezioni comunali la nausea per la politica si attenua, perché si va a votare il parente o l’amico stretto. Vedremo se ci sarà una crescita dell’astensione. In 29 Comuni si vota con il sistema maggioritario (sono piccoli Comuni), mentre in 13 Comuni si vota con il sistema proporzionale (Noto, Rosolini, Pachino, Alcamo,  Caltagirone, Giarre, Vittoria, Lentini, Canicattì, Favara, Porto Empedocle, San Cataldo, Adrano).

In Sicilia i partiti di centrodestra e di centrosinistra sono arrivati al voto in un clima di grande divisione (e di grande confusione)

I partiti sono arrivati a queste elezioni comunali in ordine sparso. Con divisioni – in alcuni casi profonde – che attraversano il centrodestra e il centrosinistra. Nel centrodestra c’è il problema Nello Musumeci: il presidente della Regione si vorrebbe ricandidare, ma nel centrodestra non lo vogliono. C’è anche l’incognita Gianfranco Miccichè: ancora non si è capito se alle elezioni regionali del prossimo anno tornerà nel centrosinistra o se resterà nel centrodestra. Considerato che stiamo parlando di un professionista del trasformismo politico che oggi punta solo a farsi un altro ‘giro’ da presidente dell’Assemblea regionale siciliana, beh, può succedere di tutto. Da qui i problemi di questo schieramento politico che, inevitabilmente, si sono riverberati nelle alleanze nei vari Comuni. Non va meglio nel centrosinistra, dove non tutti i grillini hanno ‘digerito’ l’alleanza con il PD, che in realtà è la fine del Movimento 5 Stelle: Movimento che – tra alleanza tormentata con il PD e sostegno al Governo di Mario Draghi – sta scomparendo. Nella nostra Isola ci sono grillini vecchia maniera che si sono rifiutati di allearsi con il PD: e questo ha creato problemi. Proviamo adesso ad entrare nel dettaglio.

Nel centrodestra la Lega va da sola in alcuni Comuni importanti

La Lega ha giocato a tutto campo. Dando spazio anche ai nuovi entrati. E’ il caso di Luca Sammartino, deputato regionale già del PD renziano, poi tra i renziani di Italia Viva e oggi nella Lega. Sammartino cerca il colpo grosso a Misterbianco, provincia di Catania, dove il 24 Ottobre (in questo Comune non si vota Domenica e Lunedì prossimi) il suo candidato, Ernesto Calogero, proverà a farsi eleggere sindaco andando da solo, anche contro il restante centrodestra, che invece punta su Marco Corsaro, esponente di Forza Italia. I leghisti vanno da soli anche in un altro Comune del Catanese, Adrano, puntando sull’ex parlamentare regionale, Fabio Mancuso, già sindaco di questa cittadina. Anche in questo caso contro il centrodestra che sostiene il centrista Carmelo Pellegriti. Nel Catanese – e precisamente a Caltagirone – torna in pista Totò Cuffaro con la sua nuova DC. Da quello che abbiamo letto, ci aspettavamo che Cuffaro andasse da solo: invece proprio a Caltagirone i nuovi democristiani si sono alleati con Forza Italia e a tutto il centrodestra appoggiando la candidatura del berlusconiano Sergio Gruttadauria. A Giarre invece il centrodestra si è spaccato: Lega e Fratelli d’Italia corrono insieme sostenendo Leo Cantarella mentre Forza Italia, Nuova DC, centristi vari e altre ‘frattaglie’ puntano su Leo Patanè.

Nel Movimento 5 Stelle della Sicilia c’è un mezzo ammutinamento contro l’alleanza con il PD 

Anche nel centrosinistra, come già ricordato, non mancano le divisioni. I grillini ‘inciucisti’ si ritrovano alleati del PD, proprio come a Roma nel Governo Draghi. E’ così a San Cataldo, a Caltagirone, ad Adrano, a Favara e a Lentini. In alcuni Comuni c’è anche l’alleanza con il Movimento Centro Passi di Claudio Fava. Poi ci sono i grillini che non ne vogliono sapere del PD: succede a Porto Empedocle, a Noto, ad Alcamo, a Pachino, a Rosolini, a Giarre, a Ramacca e a Canicattì. A Vittoria Il PD è alleato con Cento Passi contro il candidato dei grillini. A Canicattì si prova l’inciucio tra PD e Forza Italia con il sindaco uscente, Ettore Di Ventura. Che se la vedrà con il candidato dei grillini. Ad Alcamo l’ex democristiano Mimmo Turano, assessore della Giunta di Nello Musumeci, si ritrova alleato del PD sostenendo Giusy Bosco per cercare di scalzare il sindaco grillino uscente, Domenico Surdi. Ci sono osservatori che in questo caos vedono chissà quali alleanze. Noi vediamo solo la politica della miseria e della disperazione: Comuni senza soldi grazie ai ‘Patti scellerati’ firmati dall’ex presidente della Regione, Rosario Crocetta, con l’ex capo del Governo nazionale, Matteo Renzi.

I candidati di Siciliani Liberi e di Equità Territoriale

E i sicilianisti? Ci sono. O meglio, c’è il Movimento Siciliani Liberi, che presenta due candidati sindaci: a Patti Enzo Natoli e a Lentini Maria Adagio. E c’è anche Equità Territoriale, nonostante i problemi di questo Movimento che si è spaccato sulla gestione – in verità molto strana – delle elezioni regionali in Calabria. Il Movimento 24 Agosto per l’Equità Territoriale avrebbe dovuto presentarsi sostenendo l’ex sindaco di Napoli, Luigi De Magistris. Invece è sfumato tutto. Ma tanti esponenti del Movimento si sono candidati con De Magistris, che ha ottenuto un buon 16%. Un risultato che potrebbe preludere alla nascita di un vero partito – e non a un Movimento di chiacchieroni! – che potrebbe federare i movimenti autonomisti del Sud e della Sicilia. Divisioni a parte, il Movimento presenta un candidato sindaco a Rosolini, provincia di Siracusa, Franco Ditommasi, che noi abbiamo intervistato (qui la sua intervista). Che dire, infine? I siciliani che voteranno per i partiti che appoggiano il Governo Draghi voteranno per partiti che stanno ‘saccheggiando’ il Sud e la Sicilia. Lo sappiamo: sono elezioni comunali e ci sono di mezzo fratelli, cugini, zii, nipoti e parenti vari. Ma i partiti sono i partiti: e i partiti che sostengono il Governo Draghi stanno massacrando Sud e Sicilia. Pensate agli oltre 400 milioni di euro di fondi per l’irrigazione che hanno scippato alla Sicilia con scuse ridicole. E pensate all’Autonomia differenziata che il Governo Draghi – con i partiti che lo sostengono – ha già praticamente approvato. Questo comporterà lo scippo di altri 70-80 miliardi di euro all’anno alle Regioni del Sud e alla Sicilia. Soldi che finiranno alle Regioni del Nord. Mentre a Sud e in Sicilia ci saranno meno fondi per la scuola e per la sanità. Che vi dobbiamo dire? Se ve la sentite votate pure per chi vi sta massacrando. Contenti voi…

 

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