1862/ Quando Ricasoli fece arrestare i giovani delle isole Eolie che rifiutavano la leva obbligatoria

28 settembre 2021
  • Tra le tante vergogne della ‘presunta’ Italia unificata c’è anche la leva obbligatoria di 6-7 anni per i giovani del Sud e della Sicilia mai conosciuta durante il Regno delle Due Sicilie 
  • I militari di casa Savoia ‘assaltano’ ad una ad una le isole Eolie per catturare i giovani che si rifiutano di partire per la leva obbligatoria

Tra le tante vergogne della ‘presunta’ Italia unificata c’è anche la leva obbligatoria di 6-7 anni per i giovani del Sud e della Sicilia mai conosciuta durante il Regno delle Due Sicilie 

Il barone Ricasoli, capo del ministero a’ 3 gennaio 1862 con una circolare diplomatica strombazzava in Europa: “…una numerosa leva viene ordinata nelle provincie meridionali e tosto le reclute si affrettano ad accorrere quasi con entusiasmo sotto la bandiera italiana!” I seguenti fatti hanno però incontra stabilmente pruovata la insussistenza di codesta assertiva. Benché in Castellammare di Stabia si fosse ufficialmente imposto il giubilo durante le operazioni della leva nel gennaio 1862, pure de’ molti usciti al sorteggio trasportati al deposito di Napoli, tutti hanno preso la fuga, meno DUE. (Il giornale Veritiero, de’ 14 gennajo). De’ 53 sorteggiati per la leva nel villaggio di Posillipo, presso Napoli, soli due possono essere arrestati, essendo scomparsi gli altri 51. La nuova provincia annessa di Benevento, che sotto il governo Pontificio non aveva mai conosciuto il peso della coscrizione militare, ora ne risente vivamente, e non sa adattarvisi. I sorteggiati de’ vari Comuni, che dovevano presentarsi al Consiglio reclutandone nel mattino degli 11 gennaio, non si presentano affatto: ed il Prefetto per non ismentire le solite notizie di entusiasmo per la leva, prende il ripiego di dire, che i municipii non hanno ancora pronte le carte necessarie, e regolari. (Idem de’ 15 gennaio).

I militari di casa Savoia ‘assaltano’ ad una ad una le isole Eolie per catturare i giovani che si rifiutano di partire per la leva obbligatoria

Parimenti i coscritti di leva delle isole Eolie non si presentano al consiglio di rivalutazione non avendo mai soggiaciuto a questo obbligo della leva forzosa militare sotto il governo borbonico. Il nuovo governo ordina una spedizione militare per ridurre i contumaci recalcitranti all’obbedienza. Capo della spedizione è il maggiore Achille Caimi, che con un buon numero di carabinieri, con una compagnia del 21 bersaglieri, e parecchie altre compagnie del 32 fanteria, si reca in quelle isole: fa improvvisamente circondare dalle truppe i villaggi di Lipari, di Stromboli, di Alicuri, di Filicuri, di Panaria, e delle saline; ed arresta què renitenti, che può rinvenire, e che conduce sotto scorta al 5 deposito in Messina: rimane porzione della truppa per continuare le misure coattive contro i nascosti (Giornale Ufficiale di Sicilia de’ … marzo 1862).

Francesco Durelli Le condizioni del reame delle Due Sicilie nel corso dell’anno 1862, Ripostes Edizioni, pag. 29, 30.

Foto tratta da Archivio Storico Eoliano

Testo tratto da Regno delle Due Sicilie.eu 

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