Elezioni regionali in Calabria/ Cos’ha combinato Pino Aprile? E perché Luigi De Magistris e Mario Oliviero si presentano separati?

23 settembre 2021
  • Un post di Erasmo Vecchio, storico sicilianista, sulle elezioni regionali in Calabria ci dà la possibilità di raccontare i pasticci elettorali del Movimento 24 Agosto per l’Equità Territoriale  
  • Per la quarta volta consecutiva non possiamo non stigmatizzare il comportamento politicamente incomprensibile del Movimento guidato da Pino Aprile
  • I tre candidati del Movimento alle elezioni comunali di Napoli, Bologna e Rosolini
  • Chi favorirà alla fine il clima di divisione? 

Un post di Erasmo Vecchio, storico sicilianista, sulle elezioni regionali in Calabria ci dà la possibilità di raccontare i pasticci elettorali del Movimento 24 Agosto per l’Equità Territoriale  

Sulla pagina Facebook di Erasmo Vecchio, di Identità Siciliana, leggiamo il seguente post di Mario Laurenzano, responsabile politico Identità calabrese, e di Manuela Labate: “Identità calabrese, impegnata in questa campagna elettorale (si parla delle elezioni regionali calabresi ndr), nota con molto interesse le imprese mediatiche su social network, giornali e tv di tutte le forze politiche impegnate in queste elezioni regionali. Il movimento politico ci tiene a rendere noto che, a differenza di altri, non è sceso e mai scenderà a fianco dei partiti nazionali. Questo partito ha deciso di allearsi e di appoggiare il presidente Mario Oliverio, dopo aver constatato con sommo piacere il desiderio dello stesso di aderire ad un progetto meridionalista e convergere in un programma che prenderà forma dopo le elezioni, progetto denominato “Confederazione dei partiti meridionali uniti”. Lo stesso non ha remore verso chi, come il presidente Mario Oliverio che, dopo una vita nelle istituzioni regionali e nazionali, decide di abbandonare ogni forma di partitocrazia nazionale e di aderire a un progetto politico meridionalista. Il movimento politico calabrese dimostra così di non snaturarsi e di non abbandonare mai i propri valori e principi umanitari e politici. Lo stesso partito andrà a competere in queste elezioni regionali proponendo identità di popolo, attaccamento alla propria terra e a servizio dei cittadini nel tentativo di porre rimedio allo sfacelo umano, sanitario, sociale e lavorativo esistente e per poi usare queste elezioni regionali come trampolino di lancio per quello che si andrà a costruire dopo. La confederazione dei partiti meridionali verrà resa nota a stampa e cittadini, dopo le elezioni. Aderiranno numerosi movimenti politici tra cui ‘Identità Siciliana’ e il circolo della stessa Identità calabrese, ‘Lupi del Sud’ e altri. Assieme ai movimenti stanno lavorando alcuni senatori della Repubblica allo sviluppo di un progetto meridionalista che porterà alle elezioni politiche e ad ogni altra campagna elettorale che si svolgerà nel panorama politico meridionale. Identità calabrese, a differenza dei partiti nazionali e di altri schieramenti che si ergono a depositari della verità e che, dopo le elezioni, probabilmente, scompariranno dall’intero panorama politico meridionale, dimostra coi fatti che il progetto politico a cui sta prendendo parte inizierà dove gli altri…FINIRANNO. Ai posteri l’ardua sentenza”.

Per la quarta volta consecutiva non possiamo non stigmatizzare il comportamento politicamente incomprensibile del Movimento guidato da Pino Aprile

Riportiamo questo post per provare a capire e a illustrare ai siciliani quello ce è successo in Calabria. Noi, ovviamente, guardiamo alle elezioni regionali calabresi da siciliani che guardano a un possibile riscatto del Sud e della Sicilia. Noi siamo convinti che ogni Regione del Sud Italia e la Sicilia – ogni Regione con le proprie peculiarità, con la propria storia culturale e politica – debba dare vita a un soggetto politico regionalista per arrivare alle elezioni politiche del 2023 con una sorta di Patto federativo delle Regioni del Sud e della Sicilia. Insomma ad una lista unica nella quale ogni Regione del Sud abbia una propria rappresentanza. pensavamo – e a quanto pare ci siamo sbagliati – che il Movimento 24 Agosto per l’Equità Territoriale avrebbe potuto diventare il punto di coagulo di questo progetto. Ma per la quarta volta abbiamo dovuto constatare che non è così. La quarta volta è la più dolorosa e la più incomprensibile. Ma andiamo con ordine. La prima volta che abbiamo dissentito con l’operato del Movimento 24 Agosto per l’Equità Territoriale è stato lo scorso anno, quando in occasione delle elezioni regionali calabresi i nostri amici del Movimento hanno deciso di non presentarsi. Non si sentivano pronti, dicevano il presidente del Movimento, Pino Aprile, e gli altri esponenti del Movimento. Abbiamo cercato di spiegare le nostre ragioni, dicendo che era importante cominciare a farsi conoscere, anche a costo di pendere pochi voti. Precisando che le prime partecipazioni, in un momento storico in cui il Sud Italia e la Sicilia sono dimenticati e penalizzati da Roma, erano necessarie per rompere il muro della non-presenza. In politica funziona così. Siamo stati ignorati. Ci risulta che molti esponenti del Movimento hanno appoggiato il candidato del PD, Pippo Callipo. Che ha perso, battuto da Iole Santelli. Poi sono arrivate le elezioni regionali di Puglia e Campania. Siamo tornati alla carica. Ma non c’è stato verso. Per la seconda volta il Movimento 24 Agosto per l’Equità Territoriale non si è presentato. Guarda caso, l’eventuale presenza avrebbe fatto ‘ombra’ ai due candidati del PD: Michele Emiliano in Puglia e Vincenzo De Luca in Campania. Superfluo aggiungere che, a nostro avviso, è stato sbagliatissimo non presentare candidati presidenti e liste in Puglia e in Calabria.

I tre candidati del Movimento alle elezioni comunali di Napoli, Bologna e Rosolini

Arriviamo, così, alle elezioni regionali calabresi, dopo la prematura scomparsa di Iole Santelli. All’inizio sapevamo che il Movimento 24 Agosto per l’Equità Territoriale avrebbe presentato una lista in appoggio al candidato presidente, Luigi De Magistris, sindaco di Napoli uscente, magistrato, già in servizio presso la Procura di Catanzaro. Superfluo aggiungere che eravamo felici, sia perché De Magistris è un ottimo candidato, sia perché finalmente gli elettori di una Regione meridionale avrebbero cominciato a familiarizzare con il simbolo del Movimento 24 Agosto per l’Equità Territoriale. Cosa sia successo dopo non l’abbiamo capito. A un certo punto ‘qualcuno’, nel Movimento, ha deciso che non bisognava appoggiare De Magistris e che non bisognava, ancora una volta, presentare le liste. Con grande rispetto per Pino Aprile – che è ancora il leader del Movimento – non abbiamo capito che è successo. Abbiamo chiesto spiegazioni al coordinatore del Movimento in Sicilia, Franco Calderone, che ci ha risposto che in questo momento le polemiche e le divisioni non servono perché il Movimento deve sostenere tre candidati: il candidato a sindaco di Napoli, Rossella Solombrino, il candidato a sindaco di Bologna,  Luca Labanti, e il candidato a sindaco di Rosolini, Francesco Di Tommasi. finite le elezioni torneremo alla carica con Calderone. Superfluo aggiungere che l’amaro – e a nostro modesto avviso sbagliato epilogo calabrese – ci ha molto addolorati.

Chi favorirà alla fine il clima di divisione? 

I passaggi successivi sono stati laceranti. La pagina Facebook di Terroni si è impoverita perché figure importanti si sono dissociate da Pino Aprile. Tanti esponenti del Movimento 24 Agosto per l’Equità Territoriale si sono candidati nelle liste che sostengono De Magistris. Tante belle persone che abbiamo conosciuto con l’esperienza del Movimento, pur non essendo candidati, sostengono De Magistris. Il quale si presenta appoggiato da sei liste: “DemA” (Democrazia Autonomia), “De Magistris Presidente”, “Uniti con de Magistris”, “Per la Calabria con de Magistris”, “Calabria Resistente e Solidale”, “Un’altra Calabria è possibile” (lista promossa dall’ex sindaco di Riace Mimmo Lucano, candidato capolista in tutte le circoscrizioni). Ma che senso politico ha, per il  Movimento 24 Agosto per l’Equità Territoriale non essere con la propria lista in questo schieramento? Ci sono dubbi sul fatto che De Magistris sia un uomo del Sud? Il paradosso è che un secondo candidato che si presenta come meridionalista presenta una propria lista: si tratta del già citato Mario Oliverio, ex presidente della Regione Calabria dal 2014 al 2020. Oliviero, ex Pci e poi esponente del PD ha messo da parte il suo passato e oggi vuole lavorare solo per la Calabria. Se, di fatto, è sulla stessa linea di De Magistris perché i due non si sono presentati insieme? Non conosciamo molto bene la situazione politica-elettorale della Calabria, ma i due, insieme, avrebbero potuto vincere, anche se il centrodestra è forte. Per completezza d’informazione, il candidato del centrodestra è Roberto Occhiuto, esponente di Forza Italia, anche da Fratelli d’Italia, Lega, “Noi con l’Italia”, UDC, “Coraggio Italia” e dalla lista civica “Forza Azzurri – Occhiuto Presidente” in alleanza con il presidente facente funzioni uscente Antonino Spirlì (che aveva preso il posto di Jole Santelli). Il quarto candidato – è Amalia Bruni, Amalia Bruni, Centro Regionale di Neurogenetica di Lamezia Terme, frutto dell’alleanza tra PD e Movimento 5 Stelle, appoggiata anche dalle liste Partito Socialista Italiano, Europa Verde, “Tesoro Calabria” di Carlo Tansi, “Amalia Bruni Presidente – La Calabria SiCura” e “Partito Animalista – Democratici Progressisti”.

 

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