Wirlpool in Campania e Almaviva in Sicilia le prossime vittime della globalizzazione economica voluta dalla Ue?

9 settembre 2021
  • Maurizio Grosso, Sifus Confali: 87 trattative aperte presso il Ministero dello Sviluppo Economico 
  • Con la globalizzazione i nostri amici del Nord Italia stanno scoprendo, per dirla con Luciano De Crescenzo, “di essere meridionali di qualcuno” (della Germania soprattutto)
  • Naturalmente bisogna nascondere le responsabilità dell’Unione europea che sta massacrando l’economia italiana
  • Come finirà? E’ inutile che ci prendiamo in giro: non finirà bene. E’ il prezzo che bisogna pagare alla Ue e alla globalizzazione. Con molta probabilità, come fanno dal 1860 ad oggi, sacrificheranno il Sud e la Sicilia. Ma dentro il sistema euro nemmeno il Nord non si salverà 

Maurizio Grosso, Sifus Confali: 87 trattative aperte presso il Ministero dello Sviluppo Economico 

Noi parliamo spesso della globalizzazione dell’economia in agricoltura. Ma come ci ricorda una nota su Facebook di Maurizio Grosso, segretario generale del Sifus Confali, i danni provocati dalla globalizzazione sono in tutti i settori dell’economia. E come avviene in agricoltura, dove ad essere colpite sono le aziende del Nord e del Sud Italia, la stessa cosa avviene in altri settori. Grosso ricorda che, in questo momento, sono 87 le trattative aperte presso il Ministero dello Sviluppo Economico. Sono gruppi imprenditoriali – in alcuni casi le solite multinazionali  che, “dopo essersi accaparrati contributi e finanziamenti in Italia, licenziano tramite Whatsapp e delocalizzano laddove lo sfruttamento è a portata di mano”, dice il segretario generale della Sifus Confali. Pensate un po’: 87 trattative con aziende che non vedono l’ora di lasciare l’Italia per trasferirsi dove il costo del lavoro è più basso: per loro – cioè per le aziende – sono utili in più, per l’Italia sono lavoratori buttati in mezzo alla strada. Questa oggi è la realtà nell’Unione europea. Sì, dell’Unione europea, perché tra i Paesi dove le aziende vogliono andare c’è ad esempio, la Romania.

Con la globalizzazione i nostri amici del Nord Italia stanno scoprendo, per dirla con Luciano De Crescenzo, “di essere meridionali di qualcuno” (della Germania soprattutto)

Abbiamo detto della globalizzazione che oggi colpisce anche il Nord Italia: e infatti in Lombardia non mancano aziende che vogliono chiudere per trasferirsi dove si pagano meno i lavoratori e, magari, dove si pagano meno tasse. E loro, i lombardi, per la prima volta avvertono, come direbbe Luciano De Crescenzo, di essere diventati “meridionali di qualcuno”: in pratica, la Mitteleuropa sta facendo fare al Nord Italia la fine che il Nord Italia, dal 1860 ad oggi, ha fatto fare al Sud e alla Sicilia. C’è da essere contenti, al Sud e in Sicilia? Assolutamente no, perché noi meridionali e noi siciliani non siamo come loro, non siamo come il Nord che sta fregando al Sud e alla Sicilia i fondi del Pnrrr e i fondi del FEARS. No, noi non siamo come loro: non lo siamo stati dopo il 1860-1861, anni disgraziati per il Sud Italia e per la Sicilia, quando siamo finiti nella “Espressione geografica” detta altrimenti Italia. Quando i nostri amici del Nord scendevano dalle nostre parti per scannarci, perché eravamo “inferiori” (così divideva il dotto professor Cesare Lomboroso) e perché i giovani del Sud e della Sicilia si rifiutavano di andare a servire per sette anni l’esercito di quei banditi e predatori di casa Savoia. Tra l’altro, non è che la globalizzazione dell’economia stia risparmiando il Sud: non sta risparmiando l’agricoltura del Sud e non sta risparmiando i lavoratori del Sud che hanno perso il lavoro e che rischiano di perdere il lavoro. Grosso ricorda il gruppo Wirlpool in Campania e Almaviva in Sicilia (621 famiglie a rischio, di cui 570 solo a Palermo).

Naturalmente bisogna nascondere le responsabilità dell’Unione europea che sta massacrando l’economia italiana

Eh sì, 87 ‘tavoli’ per il Governo di Mario Draghi, con in testa il Ministro del Lavoro, Andrea Orlando. Cosa si possono inventare gli attuali governanti italiani, quelli che dicono che c’è la “ripresa economica” e che il “Pil crescerà del 5, del 10 e del 100% per non fare scappare questi gruppi dall’Italia? Nulla che non sia già conosciuto: chiddi vonnu i picciuli, vogliono i soldi. Quanto risparmierebbero trasferendo le commesse di Almaviva fuori dall’Italia? Mettiamo dieci: e loro vogliono dieci. Idem per la Wirlpool in Campania: se lo Stato italiano ci mette i soldi, loro restano e si salvano i posti di lavoro, sennò e ne vanno e, come si dice dalle nostre parti, sinni stannu futtennu! Si ragiona così, in tempo di globalizzazione dell’economia. Ovviamente non dicono chi è che sta provocando tutto questo: non vi dicono che è l’Unione europea che ha infognato l’Europa con la globalizzazione dell’economia! Non ve lo dicono perché la gente si deve ‘ammuccare’ che l’Unione europea dell’euro porta sviluppo, crescita economica e sociale e felicità. Tutte minchiate: invece è proprio l’Unione europea dell’euro che ha portato non soltanto l’Italia ma tutta l’Europa  a partecipare a questo folle gioco dove vince chi paga meno i lavoratori, chi toglie i diritti ai lavoratori e chi fa pagare meno tasse.

Come finirà? E’ inutile che ci prendiamo in giro: non finirà bene. E’ il prezzo che bisogna pagare alla Ue e alla globalizzazione. Con molta probabilità, come fanno dal 1860 ad oggi, sacrificheranno il Sud e la Sicilia. Ma dentro il sistema euro nemmeno il Nord non si salverà 

Siamo ‘fregati’, allora? Il Governo Draghi – quello dei migliori, quello della “ripresa economica” e  del “Pil che crescerà del 5, del 10 e del 100%” – dirà di no. Però i fatti sono fatti. Il Regno Unito – anche per tirarsi fuori da questo gioco dove alcuni Paesi europei (Germania in testa ma non solo) speculano su altri Paesi europei – non fa più parte del ‘lager’ Unione europea. Ma l’Italia, in questo massacro, c’è dentro fino al collo. La domanda è inevitabile: come finirà con gli 87 ‘tavoli’ aperti presso il Ministero dello Sviluppo Economico? Sarebbe bello poter dire “bene”: ma noi siamo pessimisti. Perché i fatti sono i fatti. E con un debito pubblico che sfiora i 2 mila e 700 miliardi di euro non crediamo che ci siano grandi margini di manovra. Insomma, non crediamo che il Governo italiano abbia i soldi per non far scappare i gruppi che vogliono lasciare l’Italia. Siamo finiti in un sistema sbagliato e continueranno a raccontare favolette dicendo che forse facendo così, forse facendo colì: altre minchiate. La verità è che dentro l’Unione europea – e quindi dentro il ‘tritacarne’ della globalizzazione dell’economia – unn’avemu unni iri (tradotto per i non siciliani: non abbiamo dove andare). Con molta probabilità, ancora una volta il Governo nazionale, se dovrà sacrificare realtà economiche, comincerà con il sacrificare il Sud e la Sicilia. Fanno così dal 1860 e continueranno a farlo.

P.s.

Ah, dimenticavamo: quando l’Italia sarà nella… diranno che la colpa è nostra perché non siamo riusciti ad aumentare la ‘produttività’… (anticipazione delle altre minchiate che diranno) 

AVVISO AI NOSTRI LETTORI

Se ti è piaciuto questo articolo e ritieni il sito d'informazione InuoviVespri.it interessante, se vuoi puoi anche sostenerlo con una donazione. I InuoviVespri.it è un sito d'informazione indipendente che risponde soltato ai giornalisti che lo gestiscono. La nostra unica forza sta nei lettori che ci seguono e, possibilmente, che ci sostengono con il loro libero contributo.
-La redazione
Effettua una donazione con paypal


Commenti