- La speculazione al ribasso del prezzo del grano duro colpisce per lo più i piccoli e medi agricoltori siciliani indebitati. Il prezzo del grano cresce in tutto il mondo, tranne che in Sicilia…
- La solita Camera di Commercio di Catania dove, racconta Agostino Cascio, sono tutti in ferie… Alla radice del meccanismo che penalizza i produttori siciliani di grano duro
- E la politica siciliana che fa?
La speculazione al ribasso del prezzo del grano duro colpisce per lo più i piccoli e medi agricoltori siciliani indebitati. Il prezzo del grano cresce in tutto il mondo, tranne che in Sicilia…
In Canada il grano duro viene venduto a 70 euro al quintale. Nel mercato di Milano a 50 euro al quintale. Nei mercati pugliesi viene venduto a 44 euro. In Sicilia, invece, il prezzo del grano duro oscilla fra 32 e 34 euro IVA compresa. Nella nostra Isola persiste la speculazione al ribasso. Che fare? Agostino Cascio, rappresentante Agricoltori Riuniti e segretario regionale in Sicilia dei Liberalsocialisti per l’Italia, ha deciso di prendere il toro per le corna. Lo fa in un video nel quale, senza peli sulla lingua, va alla radice della speculazione ribassista che colpisce soprattutto i piccoli e medi produttori siciliani di grano duro. Lo fa raccontando quello che succede nel mercato mondiale del grano, dove i prezzi sono in vertiginoso aumento. Lo fa raccontando quello che succede in Puglia, dove il prezzo del grano duro, pur non avendo ancora raggiunto i 50 euro al quintale, manifesta una tendenza al rialzo. E lo fa soprattutto spiegando con parole chiare e semplici cosa succede in Sicilia dove domina la speculazione ribassiste con il solito Governo regionale assente.
La solita Camera di Commercio di Catania dove, racconta Agostino Cascio, sono tutti in ferie… Alla radice del meccanismo che penalizza i produttori siciliani di grano duro
Ma cosa succede in Sicilia? Succede che nella solita Camera di Commercio di Catania – dove si registrano le compravendite delle partire di grano acquistate nella nostra Isola – sono tutti in ferie. Ricordiamo che è facendo la media dei prezzi delle compravendite delle partite di grano duro che si determina il prezzo del grano. E’ lì che bisogna andare per capire perché mentre il grano duro, a Foggia, viene pagato circa 44 euro al quintale, in Sicilia viene pagato da 10 a 12 euro in meno! E se dalle ‘carte’ viene fuori che il volume di scambi di grano segna 32-34 euro, IVA compresa, c’è poco da fare. I commercianti – che in tanti casi hanno anticipato agli agricoltori le spese per le sementi e per la stessa semina – non possono che pagare il grano duro siciliano a 32-34 euro, IVA compresa. Insomma, in Sicilia a sfuggire a questo meccanismo sono solo le aziende agricole capitalizzate e non indebitate che possono conservare il grano duro per venderlo nei prossimi mesi, quando il prezzo aumenterà, come ha più volte illustrato Mario Pagliaro, chimico del CNR e appassionato di climatologia, lo scienziato che, poco meno di tre anni fa, ha ipotizzato un aumento consistente del prezzo del grano duro nel mondo: cosa che si sta verificando.
E la politica siciliana che fa?
Agostino Cascio va fino in fondo: chiama in causa il Governo nazionale, il Governo regionale e, in particolare, il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, e l’assessore all’Agricoltura, Tony Scilla. Che ci sta a fare il Governo regionale?, si chiede Cascio. Possibile che, nella Sicilia del 2021, a fare le spese di un sistema ‘complicato’ siano i piccoli agricoltori, come al tempo del feudo, dei ‘gabelloti’ e dei campieri? Agostino Cascio non risparmia qualche ‘fendente’ anche alle organizzazioni agricole tradizionali, in verità un po’ assenti rispetto alla questione grano duro. Un video da seguire con attenzione, quello di Agostino Cascio, per provare a capire come, in Agricoltura, certe pratiche da ‘vecchia Sicilia’ siano dure a morire, nel silenzio assordante della politica.
QUI IL VIDEO DI AGOSTINO CASCIO
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