Secondo Speranza “non va bene che sia un ufficio di bilancio che mi dica quanto diritto alla salute devo tutelare e per troppi anni è stato così, ma per me è tutto l’opposto”. Sul fronte della lotta alla pandemia “quella di oggi è una stagione importante – ha aggiunto -, è una fase nuova in cui abbiamo anche armi diverse come i vaccini, che ci aiutano a gestire la situazione con meno chiusure. Il diritto alla salute è la cosa più importante che abbiamo. Da ministro in questi mesi ho vissuto una contraddizione. A un certo punto della vicenda Covid si è sviluppata la retorica degli eroi sul personale sanitario e dall’altro lato però in Italia è stata vigente una norma che per 15 anni ha congelato la spesa che le Regioni potevano fare su di loro a quella del 2004. E’ una contraddizione intollerabile. Questo dà la sensazione della realtà con cui dobbiamo fare i conti”.
“La partita dei vaccini riguarda tutti e per questo non possiamo immaginare che intorno ai vaccini si consumi una forte disuguaglianza – ha evidenziato Speranza -. Credo sia sciocco anche sul piano dei nostri interessi perchè non ci salviamo da soli. Se non aiutiamo anche gli altri Paesi a vaccinarsi, ci arriveranno altre varianti. Dobbiamo imparare a lavorare meglio e di più insieme”.
(ITALPRESS).
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