“Il mercato mondiale del grano? Prezzi in aumento fino ad Ottobre”

20 agosto 2021
  • Abbiamo intervistato un grosso operatore del settore che opera nel campo degli acquisti del grano sul mercato internazionale
  • Incertezza sulla quantità prodotta, ma anche sulla qualità del grano
  • E’ il grano tenero che guida il mercato mondiale
  • L’incognita cinese

Abbiamo intervistato un grosso operatore del settore che opera nel campo degli acquisti del grano sul mercato internazionale

“Il prezzo del grano nel mondo? In salita fino a Ottobre. Anche se è difficile dire in che misura aumenteranno i prezzi. Ma aumenteranno”. Al telefono, con noi c’è un grosso operatore che opera sul mercato internazionale su grandi acquisti. Ci siamo conosciuti via Facebook. Da qualche anno è diventato un lettore de I Nuovi Vespri. “Per la precisione – ci dice – da quando, qualche anno fa, contro le mie previsioni, il vostro collaboratore ha previsto un aumento generale del prezzo del grano. Non so come abbia fatto il vostro collaboratore, Mario Pagliaro, a prevedere il terremoto che si sta verificando nel mercato mondiale del grano. Ma è un vero terremoto”. Il nostro amico preferisce fare una chiacchierata con noi senza comparire.

La prima domanda o quasi d’obbligo: allora, costa sta succedendo nel mercato mondiale del grano?

“Succede che quello che in agricoltura è sempre stato un fattore imponderabile è, oggi, ancora più imponderabile. Ed è, soprattutto, diventato un fattore negativo”.

In che senso negativo?

“Nel senso che il clima sta creando problemi in quasi tutte le aree del mondo dove si producono i cereali. In questo momento, ad esempio, nel mercato dei cereali più importante del mondo, il mercato di Chicago – e siamo nella terza decade di Agosto – predomina l’incertezza”.

Incertezza sulla quantità prodotta, ma anche sulla qualità del grano

A noi risulta – così abbiamo letto qua e là – che negli Stati Uniti la produzione del grano dovrebbe subire un calo produttivo tra il 25 e il 30%.

“Ed è così. Ma c’è anche l’incertezza sulla qualità del grano prodotto. E questo è un elemento importante per definire il prezzo”.

Noi qualche giorno fa, riprendendo un post di Mario Pagliaro, abbiamo raccontato che in Francia si profila un piano di emergenza per fronteggiare la penuria di grano.

“Non conosco i particolari dei possibili provvedimenti che il governo francese si accinge ad adottare. Noi abbiamo notizie sulla produzione di grano in Francia. Ebbene, c’è un calo della produzione e c’è anche un problema di qualità del grano, sia con riferimento al grano tenero, sia con riferimento al grano duro”.

Ci sono problemi anche in Canada. 

“Ci sono grandi problemi in Canada dove il clima ne ha combinate di tutti i colori. Prima un inverno rigidissimo, e questo con il clima del Canada ci sta. Poi, però, è arrivata un’estate caldissima. E’ un problema generale: sembra che in tante aree del mondo il clima abbia reso la vita difficile al grano. E’ un segnale strano”.

Voi grandi operatori, quando parlate del grano vi riferite soprattutto al grano tenero.

“Certo, il grano tenero è il grano che è oggetto di maggiori volumi di scambio nel mondo. Il grano duro, nel mercato mondiale, è un segmento, una minima parte del grano che viene commercializzato a livello internazionale”.

E’ il grano tenero che guida il mercato mondiale

E’ vero che il prezzo del grano duro risente dell’andamento del prezzo del grano tenero?

“Di solito è così: se il prezzo del tenero va giù, dovrebbe andare giù anche il prezzo del grano duro. Ma non è una regola generale. Tutto dipende dalla domanda e dall’offerta. Quest’anno, per esempio, il prezzo del grano duro potrebbe registrare importanti livelli di autonomia”.

Lei come vede la situazione da qui all’Autunno? 

“In questo momento siamo in una fase di assestamento. Come ho già accennato, mancano di dati definitivi, Paese per Paese, non soltanto della quantità del grano prodotto, ma anche della qualità. In questo scenario dominato dall’incertezza, con il clima che ha fatto i capricci in tutto il mondo, l’andamento non può che essere al rialzo”.

Quindi lei prevede il prezzo del grano in aumento fino ad Ottobre?

“Assolutamente sì. Ma, ripeto, è impossibile stabilire con esattezza a quanto ammonterà l’aumento del prezzo”.

E’ vero che il prezzo del grano duro nel mercato internazionale, si attesta intorno a 50%? 

“Ho letto anche questo sul vostro giornale. Ebbene, se è vero che, ad esempio, nel mercato pugliese, in questo momento, il prezzo del grano duro oscilla intorno a 40 euro al quintale, non è detto che, a livello mondiale, in questo momento, il pezzo del duro si attesti intorno a 50 euro al quintale. Magari ci sono stati degli scambi a 50 euro al quintale. Ma in questa fase è presto per fare previsioni. Dobbiamo considerare cosa succederà ad Ottobre riflettendo non soltanto sulla quantità e sulla qualità del grano che saranno note, ma anche sulla domanda. Ci sono Paesi che possono cambiare il corso delle cose. Prendiamo come esempio la Cina, che sul mercato internazionale è un acquirente di grano. Se il prossimo Autunno la Cina dovesse decidere di acquistare meno grano rispetto a quello che acquista solitamente, il prezzo del grano ne risentirebbe in negativo”.

L’incognita cinese

E se invece la Cina dovesse optare per acquisti di grandi partite di grano?

“Se dovesse succedere una cosa del genere un po’ di caos sarebbe inevitabile…”.

Il prezzo del grano schizzerebbe all’insù?

“Certamente”.

Lei, da operatore del settore italiano, conosce il problema delle navi cariche di grano estero che, ogni anno, arrivano in Italia per deprimere il prezzo del grano e mettere in difficoltà gli agricoltori.

“Questo, in realtà, è un effetto secondario. Le navi cariche di grano, in Italia – grano tenero e grano duro – arrivano perché la produzione locale non riesce a soddisfare la richiesta della grande industria. Se poi si innestano speculazioni, ebbene, questo è un altro discorso. Oggi, ad esempio, non credo che l’Italia riuscirebbe a fare a meno del grano tenero Manitoba canadese. E’ un grano tenero di forza e il mercato lo richiede, c’è poco da fare”.

E per il grano duro?

“Sicuramente ci sono speculazioni. Ma siamo sicuri che la produzione del grano duro italiano basti per sostenere l’industria della pasta italiana? Io nutro qualche dubbio. Però ammetto che ci sono state speculazioni al ribasso che hanno danneggiato gli agricoltori del Sud Italia e della Sicilia che producono grano duro”.

Alla fine queste navi cariche di grano estero arriveranno o no in Italia a partire dal prossimo Autunno? 

“Qualcosa la faranno arrivare. Ma non come gli altri anni”.

Foto tratta da Agrigiornale

 

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