Perché l’America Dem di Biden (e soprattutto di Obama) ha ceduto l’Afghanistan alla Cina? C’entrano le ‘terre rare’? Cosa c’è sotto?

20 agosto 2021
  • A portare alla ribalta una notizia non certo secondaria è stato il 17 Agosto Money.it: “Afghanistan, Cina pronta all’accordo con i talebani per sfruttamento terre rare”
  • Quando Trump le inventava tutte per ritardare il ritiro dell’America dall’Afghanistan
  • Non è che hanno usato l’oltranzismo religioso dei talebani per nascondere i grandi interessi economici?
  • Cosa ci guadagna l’America regalando Afganistan e relative terre rare ai cinesi?

di Economicus

A portare alla ribalta una notizia non certo secondaria è stato il 17 Agosto Money.it: “Afghanistan, Cina pronta all’accordo con i talebani per sfruttamento terre rare”

Ma cos’ha combinato l’amministrazione di Joe Biden in Afghanistan? Domanda obbligatoria, se si guarda ai possibili risvolti economici. Eh già, perché l’Afghanistan è un luogo del mondo strategico, se si considera il valore le risorse presenti nel sottosuolo di questo Paese. Il giornale che, in questi giorni ha ricordato per primo la ricchezza potenziale di un luogo abbandonato dagli Stati Uniti d’America è stato Money.it in un articolo del 17 Agosto dal titolo: “Afghanistan, Cina pronta all’accordo con i talebani per sfruttamento terre rare“. Il giornale, dopo aver ricordato i 2 mila miliardi di dollari spesi dagli USA in Afghanistan (che aumenteranno con gli interessi da pagare sui prestiti attivati), si sofferma su un aspetto noto da anni, ma in questa occasione incredibilmente messo da parte dai Democratici che governano l’America: la presenza di grandi giacimenti di terre rare presenti in Afghanistan. “L’Occidente, e gli USA in primis, corrono un ulteriore rischio economico e politico – scrive Money.it -. La Cina infatti sarebbe pronta ad avviare i primi contatti con i talebani per riuscire ad accedere allo sfruttamento delle terre rare presenti in Afghanistan, il cui valore si aggira, secondo diverse analisi, tra 1 e 3 trilioni di dollari. Un accordo tra il Governo di Pechino e il nuovo Emirato islamico potrebbe quindi fornire alla Cina un vantaggio nella guerra commerciale contro gli Stati Uniti, con questi ultimi che pagherebbero per la ritirata dopo 20 anni di occupazione armata un prezzo ancora più alto rispetto alle migliaia di miliardi di dollari già persi”. Per la cronaca, le terre rare, oggi, sono indispensabili per la realizzazione di superconduttori, catalizzatori, magneti, alliganti in numerose leghe metalliche, optoelettronica (laser Nd: YAG), fibre ottiche, veicoli ibridi e via continuando.

Quando Trump le inventava tutte per ritardare il ritiro dell’America dall’Afghanistan

Torna la domanda: cosa hanno combinato in Afghanistan i Democratici che governano l’America di oggi? Tutti sanno che Barack Obama, prima di lasciare la Casa Bianca, dopo il suo secondo mandato, disse che gli Stati Uniti si sarebbero ritirati dall’Afghanistan nel 2016. Ma nel 2016 – come scriviamo spesso – andò in scena l’inaspettato intoppo della storia: l’elezione di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti. Evento inatteso non soltanto da Obama (che rimane sempre l’uomo forte dei Dem americani: è lui che comanda, è lui che sta dietro Biden), ma anche la Deep State, il Governo dei governi del mondo. Avversato sin dal primo giorno della sua presenza alla Casa Bianca, Trump si è inventato mille scuse per non ritirare le truppe dall’Afghanistan. Trump, massacrato dai media di mezzo mondo, a un certo punto, non potendo più tergiversare, dice che l’America lascerà l’Afghanistan nel 2021. Commettendo, però – anche se in condizioni diverse – lo stesso errore di Obama. Se i Dem, nel 2016, non si aspettavano che l’anima popolare dell’America avrebbe votato in massa per Trump, lo stesso Trump, alle ultime elezioni presidenziali, pur avendo previsto i brogli elettorali messi in piedi per fargli perdere le elezioni, non ha saputo difendersi e infatti non è più presidente degli Stati Uniti. E cosa fa il ‘presidente postale’ degli USA, al secolo Joe Biden, dopo otto mesi? Mette in pratica l’abbandono dell’Afghanistan previsto da Obama per il 2016. Una mossa che, alla fine, sta favorendo la Cina.

Non è che hanno usato l’oltranzismo religioso dei talebani per nascondere i grandi interessi economici?

Attenzione. La vicenda delle terre rare non è una notizia scoperta per caso in questi giorni. Chi si occupa di geopolitica queste cose le conosce bene. Basta scorrere i giornali di qualche anno fa per capire che l’Afghanistan è sempre stato strategico. Gli stessi americani, negli anni ’90 del secolo passato, non inventano i talebani per gioco: li inventano per opporsi alla Russia, o meglio, per evitare che la Russia mettesse le mani sulle terre rare presenti in Afghanistan. Certo, la storia è stata ben nascosta con la questione religiosa, con l’oltranzismo dei talebani eccetera eccetera. Ma, sotto sotto, gli interessi – gli interessi veri – erano economici. “Il sottosuolo dell’Afghanistan è ricchissimo di terre rare e minerali del valore di 1000 miliardi di dollari – scriveva ben quattro anni fa greenMe -. Una cifra da capogiro se si considera che la superficie di questo Paese non è molto vasta, poco più del doppio dell’Italia. Le indagini aeree condotte dall’US Geological Survey hanno stabilito che l’Afghanistan conserva 60 milioni di tonnellate di rame, 2,2 miliardi di tonnellate di minerale di ferro, 1,4 milioni di tonnellate di terre rare come lantanio, cerio e neodimio, ma anche alluminio, oro, argento, zinco, mercurio e litio. Per fare un esempio, solo il deposito di carbonatite Khanneshin, nella provincia di Helmand, ha un valore di 89 miliardi di dollari”. Nell’articolo di greenMe del 2017 si ricorda che nel 2006, i ricercatori americani hanno effettuato studi che hanno accertato la presenza, nel sottosuolo dell’Afghanistan, di praseodimio, cerio, samario e gadolinio. “Il governo afgano – conclude l’articllo di greenMe del 2017 – ha già firmato un contratto di 30 anni per 3 miliardi con il China Metallurgical Group, impresa mineraria statale con sede a Pechino, per sfruttare il deposito di rame di Mes Aynak”. Tutto torna o no?

Cosa ci guadagna l’America regalando Afganistan e relative terre rare ai cinesi?

In conclusione, potenzialmente, un Paese ricchissimo è finito nell’orbita della Cina. Per una scelta adottata dall’attuale Governo degli Stati Uniti. Qualche malalingua, in queste ore, qui nel Regno Unito, ricorda che alle ultime elezioni presidenziali la Cina era schierata in favore di Biden. Aiutandolo, si dice, in tanti modi… Ed è anche logico: l’ex presidente Trump è stato il primo ad accusare la Cina di aver diffuso nel mondo il ‘maledetto virus’ che, però, sta facendo guadagnare somme stratosferiche a certe multinazionali farmaceutiche molto vicine all’America Dem… Non a caso la comunicazione che il mondo aveva lo straordinario vaccino pronto contro il SARS-COV-2 è stata data solo quando, tra ‘voti postali’, schede che sparivano e violazioni costituzionali in quattro o cinque Stati americani, si è avuta la certezza che Biden avrebbe, in un modo o nell’altro, vinto le più contestate elezioni presidenziali americane della storia. Stranezze su stranezze. E ora arriva – di fatto è così – la ‘cessione’ dell’Afghanistan e delle sue terre rare alla Cina, dopo l’incredibile e rocambolesco ritiro delle truppe americane. Due domande finali. Prima domanda: cosa ci guadagna l’America regalando Afganistan e terre rare ai cinesi? Seconda domanda: i Paesi che, dai primi anni del 2000, hanno inviato ‘missioni di pace’ in Afghanistan cosa pensano di questa storia?

Foto tratta da AsiaNews

 

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