Palermo: per avere la città pulita deve per forza esplodere un’epidemia di colera?

12 agosto 2021
  • Era così difficile ipotizzare che con l’arrivo dei turisti e dei palermitani che vivono fuori e che tornano in Estate – soprattutto a Ferragosto – l’immondizia sarebbe cresciuta a dismisura? La follia dei righi di immondizia  
  • Parlare di colera non è un’esagerazione, se è vero che i fattori di rischio per la possibile diffusione di questa malattia sono scarsa igiene e un’insufficiente disponibilità di acqua potabile 
  • E’ così difficile pulire, disinfestare e disinfettare le strade e i marciapiedi che, per giorni e giorni – e talvolta per settimane – hanno ‘ospitato’ la munnizza?

Era così difficile ipotizzare che con l’arrivo dei turisti e dei palermitani che vivono fuori e che tornano in Estate – soprattutto a Ferragosto – l’immondizia sarebbe cresciuta a dismisura? La follia dei roghi di immondizia 

Ce lo chiediamo e lo chiediamo spesso: cosa sarebbe successo se quello che l’attuale amministrazione comunale di Palermo ha combinato con l’immondizia abbandonata per le strade – con temperature che oscillano da 35 a 40 gradi – andasse in scena in una città governata dalla Lega? Ve lo diciamo noi: articoli sui quotidiani nazionali, servizi in televisione, polemiche a mai finire. Invece succede a Palermo, città trasformata in una latrina, con le montagne di immondizia che crescono di giorno in giorno (cosa prevedibile, sia perché in estate arrivano i turisti, sia perché, soprattutto nei giorni di Ferragosto, tantissimi palermitani che lavorano e vivono in altre parti d’Italia e all’estero tornano in città: e l’immondizia, ovviamente aumenta). Succede a Palermo ed è tutto regolare. Va tutto bene per l’informazione, va tutto bene per le tante ‘autorità’. Eppure, se tutto va bene per l’informazione e per le tante ‘autorità’, i cittadini che vivono a Palermo, o che si trovano a Palermo in qualità di turisti o di palermitani che vivono altrove e che si trovano in vacanza in città, in questo momento, oltre ad essere costretti a vivere in una città sporchissima – che in alcune zone fa letteralmente schifo, anzi schifo dello schifo dello schifo – sono anche costretti a vivere nel possibile rischio. Che rischio? Intanto i tanti roghi di immondizia frutto dell’esasperazione dei cittadini che s’illudono di risolvere il problema dallo alle fiamme le montagne di rifiuti. Non capiscono che, così facendo, inquinano l’aria con sostanze tossiche pericolose per la salute umana, a cominciare dalla diossina. Per non parlare di quello che potrebbe succedere in una città sporchissima, ovvero l’esplosione di qualche epidemia.

Parlare di colera non è un’esagerazione, se è vero che i fattori di rischio per la possibile diffusione di questa malattia sono scarsa igiene e un’insufficiente disponibilità di acqua potabile 

Esagerazioni? Non esattamente. Su Wikipedia, a proposito del colera, leggiamo: “Fattori di rischio per la malattia comprendono una scarsa igiene e un’insufficiente disponibilità di acqua potabile”. Ebbene, in questo momento, a Palermo, registriamo entrambe le condizioni. Dice la consigliera comunale di Palermo, Marianna Caronia, che ricopre anche il ruolo di parlamentare regionale: “Occorre che l’AMAP (l’Azienda che gestisce il servizio idrico a Palermo e che fa capo al Comune ndr) informi in modo costante i cittadini sulla evoluzione della situazione legata alla presenza di alluminio, così come è necessario che la ASP dia informazioni precise e attendibili sulle conseguenze e i potenziali rischi derivanti dall’assunzione di questa sostanza tramite l’acqua. Certamente – anche alla luce delle condizioni climatiche che purtroppo tenderanno a peggiorare, con il riscaldamento globale, con temperature sempre più alte – è indispensabile che AMAP si doti in un futuro immediato di ogni strumento tecnico necessario per la piena potabilizzazione e purificazione dell’acqua immessa in rete. Siamo certi che l’azienda, confermando la sua efficienza e prontezza di risposta alle esigenze degli utenti, metterà inoltre in pratica ogni previsione contrattuale legata a rimborsi e compensazioni agli utenti che oltre agli evidenti disagi materiali stanno sostenendo costi non irrilevanti per rifornirsi di acqua potabile”.

E’ così difficile pulire, disinfestare e disinfettare le strade e i marciapiedi che, per giorni e giorni – e talvolta per settimane – ‘ospitano’ la munnizza?

Immondizia per le strade e mancanza di acqua potabile. Con un’amministrazione comunale, che governa ininterrottamente la città dalla Primavera del 2012, che scopre solo ora che l’Azienda che dovrebbe occuparsi della raccolta e del trattamento dei rifiuti – la RAP – non ha “personale adeguato”. Intanto l’immondizia non raccolta avanza. E ha invaso anche l’entrata per l’ospedale Cervello. Avanza anche quella che in lingua siciliana chiamiamo lurdia. Scrive in una nota il presidente dell’Associazione Comitati Civici di Palermo, Giovanni Moncada: “Nonostante le precedenti segnalazioni prive di alcun riscontro, torniamo sull’argomento trasbordo rifiuti effettuati dalla soc. RAP nel viale del Fante, per conoscere quali siano i motivi ostativi che impediscono agli operai addetti al servizio affinché, dopo le operazioni di travaso dei rifiuti da un mezzo ad un altro, il manto stradale non venga pulito, com’è giusto che sia”. Questa è un’altra ‘perla’ del Comune di Palermo: l’immondizia rimare per giorni e giorni – talvolta per settimane – su strade e marciapiedi; quando viene rimossa nessuna pulizia per strade e marciapiedi. Uno schifo immenso, smisurato. Se non altro perché nelle montagne di immondizia topi e scarafaggi la fanno da padroni. Ma questo, a Palermo, è normale, regolare. Però il sindaco si preoccupa di chiudere le spiagge a ferragosto. Volete mettere?

L’importante è che le cose vengano scritte. A futura memoria.

Foto tratta da Stretto Web

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