I controlli anti-Covid all’aeroporto di Palermo: “Ei fu. Tampone immobile, dato il grandissimo casino…”

31 luglio 2021
  • … stettero i turisti greci incazzatissimi dopo che, alle due di notte, li hanno sbattuti di qua e di là per scoprire che l’area Tamponi era chiusa

Lo scrive su Facebook Gianluca Colombino, testimone dei fatti avvenuti ieri sera all’aeroporto Falcone-Borsellino di Palermo. Risultato: “180 persone da ieri notte circolano tranquillamente per la città…”

Chi arriva in Sicilia dall’universo mondo, visto che fino a prova contraria siamo in piana pandemia, viene controllato o fa quello che vuole? A tal proposito è illuminante il racconto che il nostro amico Gianluca Colombino ha postato su Facebook. Argomento: i controlli presso l’aeroporto di Palermo Falcone-Borsellino. Leggiamo insieme:

“Vi racconto una barzelletta: in aeroporto a Palermo ieri sera atterra alle ore 2.40 un aereo proveniente dalla Grecia. L’aereo atterra con circa un ora e 45 minuti di ritardo ( anche se non sarebbe cambiato nulla se fosse atterrato in orario ). I lavoratori aeroportuali addetti alla assistenza al volo (personale di GH Palermo ) si prodigano lanciando annunci al megafono sottolineando, nel pieno rispetto della ordinanza della Presidenza della Regione, che è obbligatorio fare un tampone prima di lasciare l’aeroporto per i passeggeri che non lo avessero fatto 48 ore prima, e che il tampone può essere fatto in maniera gratuita presso l’area di prevenzione Covid appositamente creata o, in alternativa, obbligarsi a consegnare entro le 48 ore successive un referto di un tampone fatto privatamente. I passeggeri a quel punto si dirigono presso l’area Covid dello scalo e, una volta arrivati lì, trovano l’area Tamponi chiusa. Per carità, l’ordinanza prevede anche, come detto, che chi non produce un referto che dimostri di avere fatto un Tampone non oltre 48 ore prima, oltre a fare il Tampone nell’area Covid aeroportuale, potrebbe altresì farlo privatamente l’indomani o entro 48 ore, a patto di comunicarne l’esito alle autorità competenti. Peccato che gran parte del volo è ovviamente composto da passeggeri non ‘indigeni’ provenienti dalla Grecia o da altri Paesi, che non hanno nemmeno ricevuto formale comunicazione sulle modalità per farlo. Il risultato ? Beh e qui …ed è proprio da sbellicarsi dalle risate! I lavoratori aeroportuali sono stati letteralmente presi a parolacce (con terminologie sia italiane che estere) dai passeggeri inferociti per gli inutili tragitti ed i disagi. L’Usca sembra abbia allargato le braccia dicendo che da mezzanotte in poi non ha personale da destinare a questo servizio. 180 persone da ieri notte circolano tranquillamente per la città… senza avere effettuato alcun test… con buona pace di accorgimenti in tema di sicurezza, di restrizioni calcolate ed ordinanze. Vi state divertendo? State ridendo? Da noi si dice:
‘Minchia Cianchi!'”. Dopo di che, purtroppo, i contagi in Sicilia aumentano. Come mai? Cos’è che non funziona? Mannaggia la miseria…

P.s.

Torniamo a scrivere quello che scriviamo da quando è iniziata la pandemia: quando arriva una pandemia la prima cosa da fare è bloccare la libera circolazione delle persone. Quando c’è una pandemia i turisti, i crocieristi e i migranti debbono restare a casa (leggere nei propri Paesi). Se non si capisce questo principio elementare la lotta alla pandemia diventa una farsa, perché non si fa altro che alimentare l’entrata di virus e varianti. 

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