Musumeci il ‘vaccinatore’ sul Garante della privacy: non sa cos’è una pandemia e manifesta “preoccupazioni infondate e apodittiche”

23 luglio 2021
  • Grande lezione di bon ton istituzionale da parte del presidente della Regione siciliana…
  • Il vero ‘spirito’ di Nello Musumeci: “E qui comando io, e questa è casa mia, oggi voglio sapere, oggi voglio sapere…”
  • E così Nello, per farsi bello, strapazza persino il Garante della privacy
  • Ma ‘nna bella carrettata ‘i luppini no?

Grande lezione di bon ton istituzionale da parte del presidente della Regione siciliana…

Presidente Nello Musumeci ma che combina? Possibile che, appena la lasciamo da solo, arrivano i pasticci amministrativi e linguistici? Vero è che, come ha detto il genio assoluto della politica italiana, sua eccellenza lo statista già in gita sul Britannia, oggi presidente del Consiglio dell’armata Brancaleone, Mario Draghi, o ci si vaccina o si muore a tipo Garibaldi, ma tentare di ‘azziccare’ vaccini ai lavoratori a cu pigghiu pigghio, beh, appare un po’ esagerato! E poi ‘sto Governo regionale siciliano c’addivintò? Veni cà pezz’i sdisanorato, fatti punciri sennò ti trasfirisciu unni veni veni? Ma chi fiura ci facistivu, presidente Musumeci, con il Garante della privacy, che ha richiamato voi e gli altri inquisitori alle vongole, Aziende sanitarie, datori di lavori e puri mierici? Ma vu liggistivu zoccu vi scrissiru? “I trattamenti di dati personali effettuati in attuazione dell’ordinanza n. 75 del 7 luglio 2021 del Presidente della Regione Sicilia, in assenza di interventi correttivi, possono violare le disposizioni del Regolamento europeo e del Codice privacy”. Ma ‘u talianu u canisciti? Scrive in italiano il quotidiano La Sicilia, una lingua che dovrebbe essere nota anche in Militello Val di Catania: “L’ordinanza firmata da Musumeci prevede infatti trattamenti di dati personali relativi allo stato vaccinale dei dipendenti pubblici e degli enti regionali, determinando limitazioni dei diritti e delle libertà individuali che possono essere introdotte solo da una norma nazionale di rango primario, previo parere dell’Autorità”.

Il vero ‘spirito’ di Nello Musumeci: “E qui comando io, e questa è casa mia, oggi voglio sapere, oggi voglio sapere…”

Presidente Musumeci: vero è che, di mezzo, ci sono gli interessi delle multinazionali farmaceutiche, che Iddio li abbia sempre in gloria, ma è bene ricordare che, quando si decide di effettuare la minzione nell’orinale, ebbene, bisogna fare centro, per evitare la nota pisciazzata fora ru rinali. Chiaro? Ancora La Sicilia: “Le disposizioni regionali prevedono che tutti i dipendenti a contatto diretto con l’utenza siano «formalmente invitati» a ricevere la vaccinazione e, in assenza di questa, assegnati ad altra mansione. Tali trattamenti relativi allo stato vaccinale del personale non previsti dalla legge statale, introducono, di fatto, un requisito per lo svolgimento di determinate mansioni su base regionale, generando una disparità di trattamento rispetto al personale che svolge le medesime mansioni sull’intero territorio nazionale”. Insomma presidente Musomeci, lei c’addivintò? Quello del: “E qui comando io, e questa è casa mia, oggi voglio sapere, oggi voglio sapere…”. Ma poi, presidente Musumeci, che è ‘sta storia del medico competente che boli sapiri tutti cosi? C’addivintò, ‘u medico competente, parrino ‘inconfessione? E dei datori di lavoro che in Sicilia dovrebbero tornare ad essere ‘i patruna ca chiddu chi dicinu s’avi a fare? Insomma, c’addivintastivu tutti padreterni?

E così Nello, per farsi bello, strapazza persino il Garante della privacy

Tuccatu ‘ddrà, il presidente della Regione siciliana ha vergato un comunicato stampa al vetriolo: “Mentre sulle colonne del Corsera un autorevole giuslavorista come il professor Ichino rivendica l’esistenza di norme nazionali che possono determinare perfino il licenziamento dei lavoratori, misura francamente sproporzionata, il Garante per la protezione dei dati personali si preoccupa di possibili, quanto inesistenti, lesioni alla privacy derivanti dall’invito alla vaccinazione dei datori di lavoro ai loro dipendenti. Si tratta di un atto giuridicamente non condivisibile, da parte di chi evidentemente non si rende conto di cosa sia una pandemia e come meriti protezione una Regione che non può permettersi nuove chiusure, senza mettere definitivamente a rischio l’economia e, quindi, il lavoro di migliaia di persone e la salute pubblica”. Scusi, presidente, si rende conto di quello che ha messo nero su bianco come la sua dichiarazione? Quindi, secondo lei, il Garante della privacy non sa cos’è una pandemia? Bello, questo bon ton istituzionale: raffinato, quasi British… Fine del ragionamento ‘raffinato’ di Musumeci? No, ecco un’altra ‘perla’: “Peraltro, proprio nei giorni in cui da Roma vengono chieste informazioni ben più penetranti sul mondo della scuola e in procinto di emanazione del nuovo decreto annunciato dal Governo nazionale le preoccupazioni avanzate sono infondate e del tutto apodittiche”. Quindi, se la lingua italiana è uguale a quella che si parla in Militello va di Catania, il Garante della Privacy, oltre a non rendersi conto di cosa sia una pandemia, si cimenterebbe anche in “preoccupazioni infondate e del tutto apodittiche”? 

Ma ‘nna bella carrettata ‘i luppini no?

Non sappiamo cosa ne penserà l’ufficio del Garante della privacy delle sue esternazioni a nostro avviso incredibili, presidente Musumeci. Le possiamo dire cosa ne pensiamo noi. Lei avrà sicuramente letto I Malavoglia dove si racconta di un carico di lupini finito in fondo al mare. Non è mai stato chiarito se i lupini del romanzo di Verga fossero molluschi o un particolare tipo di legumi. Per noi palermitani i lupini erano ‘i luppini. Ecco, quando noi pensiamo ai vaccini anti-Covid da ‘azziccare’ ai lavoratori pena il trasferimento unni veni veni, quando pensiamo alla sua Ordinanza “E qui comando io e questa è casa mia”, quando pensiamo a ‘i merici che addiventanu parrini ‘nconfessione, ecco, noi pensiamo a ‘i luppini. Con osservanza, suoi I Nuovi Vespri.

P.s.

Ah, dimenticavamo, presidente Musumeci. Lei cita Ichino. Ma cu è? Quello che i lavoratori debbono lavorare e obbedire, lavorare e obbedire e ancora lavorare e obbedire? Presidente Musumeci, se è lui, su po’ tieniri strittu…

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