La Regione siciliana fa una cosa utile: 73 milioni di euro per piccole e medie imprese e partite Iva (visto che le banche non ci sono)

22 luglio 2021
  • Diamo atto al governo siciliano – al presidente Nello Musumeci e all’assessore Gaetano Armao – di avere fatto una cosa egregia (a patto che gli aiuti vadano solo alle imprese siciliane)
  • Musumeci: “Liquidità alle imprese far fronte alla grave situazione di crisi derivata dalle misure di contrasto alla diffusione del Covid”
  • Un aiuto importante in una Sicilia in cui le banche – che non hanno nulla di siciliano – non aiutano né le imprese, né le famiglie siciliane
  • Giacomo Gargano, presidente dell’Irfis: “Abbiamo lavorato in sinergia con le associazioni di categoria e tutti gli ordini professionali ed è la prima volta che capita” 

Diamo atto al governo siciliano – al presidente Nello Musumeci e all’assessore Gaetano Armao – di avere fatto una cosa egregia (a patto che gli aiuti vadano solo alle imprese siciliane)

Ogni tanto anche la Regione siciliana fa qualcosa di utile: è raro, ma succede. Dobbiamo dare atto al Governo regionale di Nello Musumeci di aver varato un provvedimento che fa gli interessi delle imprese, supponiamo siciliane. Si tratta dei finanziamenti agevolati e dei contributi a fondo perduto, affidati alla gestione dell’Irfis, l’Istituto finanziario della Regione. “Le nuove risorse messe a disposizione – si legge in un comunicato – sono destinate alle piccole e medie imprese e ai liberi professionisti titolari di partita Iva. Un nuovo intervento deciso dal governo Musumeci, in aggiunta agli altri strumenti già varati, che stanzia oltre 73 milioni di euro provenienti dal Fesr 2014/2020. Le agevolazioni, fino a un massimo di venticinquemila euro, verranno concesse con una procedura informatica gestita dall’Irfis. Le domande potranno essere presentate da oggi (22 Luglio) al 9 Settembre, attraverso la piattaforma dedicata (https://sportelloincentivi.irfis.it/) raggiungibile dai portali istituzionali Regione.Sicilia.it, Irfis.it, Euroinfosicilia.it nonché dai siti web di tutte le associazioni rappresentative delle imprese e dei professionisti sul territorio”.

Musumeci: “Liquidità alle imprese far fronte alla grave situazione di crisi derivata dalle misure di contrasto alla diffusione del Covid”

“Si tratta – sottolinea il governatore dell’Isola – di un’altra opportunità per creare nuova e immediata liquidità a sostegno delle imprese siciliane ridotte ormai quasi al collasso. Ulteriori risorse che il mio governo ha voluto mettere a disposizione del tessuto imprenditoriale siciliano, con l’obiettivo principale di far fronte alla grave situazione di crisi derivata dalle misure di contrasto alla diffusione del Covid”. In questo passaggio ci sono le due parola “imprese siciliane”. Da qui la nostra domanda: questi aiuti sono destinati alle imprese che hanno sede in Sicilia o, anche, alle imprese che operano in Sicilia ma hanno sede fuori dalla Sicilia? “Il finanziamento (minimo diecimila euro) – prosegue il comunicato – è a tasso zero, senza commissioni e senza garanzie: prevede 48 rate e ha una durata complessiva di 72 mesi (comprensivi i due anni di preammortamento). Per ogni domanda si può richiedere un contributo a fondo perduto fino a cinquemila euro per spese di sanificazione e adeguamento dei luoghi di lavoro”.

Un aiuto importante in una Sicilia in cui le banche – che non hanno nulla di siciliano – non aiutano né le imprese, né le famiglie siciliane

“Abbiamo rispettato l’impegno – sottolinea l’assessore all’Economia, Gaetano Armao – con questi altri 73 milioni di euro in favore di imprese e professionisti siciliani, pesantemente penalizzati dalla pandemia. Con le risorse a disposizione pensiamo di mobilitare finanziamenti per oltre 370 milioni di euro”. E ancora: “Per poter accedere alle agevolazioni – leggiamo sempre nel comunicato – bisogna avere avviato l’attività entro il 31 Dicembre del 2018 e nel 2020 il fatturato deve essere stato minore del 40 per cento rispetto al 2019. Per le Pmi il fatturato massimo non può superare i 250 mila euro, per i liberi professionisti i 40mila euro”. In un momento in cui le banche che operano in Sicilia – ma che di siciliano non hanno nulla – sostengono solo i Comuni dell’Isola, non certo le imprese e le famiglie siciliane – ‘aiuto della regione è importante.

Giacomo Gargano, presidente dell’Irfis: “Abbiamo lavorato in sinergia con le associazioni di categoria e tutti gli ordini professionali ed è la prima volta che capita” 

“Abbiamo lavorato – spiega il presidente dell’Irfis, Giacomo Gargano – in sinergia con le associazioni di categoria e tutti gli ordini professionali ed è la prima volta che capita. Il presidente della Regione ha voluto assegnare all’Istituto una nuova mission: stare accanto alle imprese siciliane non solo da un punto di vista finanziario, ma anche in termini di servizi. Il nostro obiettivo, adesso, è quello di informatizzare l’Irfis e di renderlo ancora più efficiente per poter dare risposte certe in tempi brevi”. E ancora: “Non si tratterà di un click day – conclude il comunicato – perché tutte le istanze complete della documentazione prevista saranno valutate, senza alcun ordine cronologico, solamente sulla base dei requisiti di partecipazione al bando e, per la prima volta, con una procedura totalmente informatizzata”. Insomma, la buttanata del click day, una delle più deliranti invenzioni di questo tempo governato spesso dall’ottusità, è stata bandita: era ora!

Foto tratta da Le vie dei Tesori

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