Domani il via alle Olimpiadi di Tokyo. I nomi e le specialità sportive dei 18 atleti siciliani che vi prenderanno parte

22 luglio 2021
  • Da domani tutti i siciliani davanti alla televisione per sostenere gli atleti della nostra Isola 
  • Le Olimpiadi e la storia di Pierre de Fredy barone di De Coubertin
  • … e a sorpresa la Grecia, con il ministro Tricopis, mette i bastoni tra le ruote al barone… 
  • Ma alla fine la spunta comunque il barone
  • Dal 1968 le spoglie del barone De Coubertin riposano nel Pantheon di Parigi, accanto a Victor Hugò, a Rousseau, a Voltaire, a Emile Zolà e a tanti altri grandi e insigni francesi

di Ignazio Coppola 

Da domani tutti i siciliani davanti alla televisione per sostenere gli atleti della nostra Isola 

Manca meno di un giorno alle Olimpiadi di Tokyo 2020, fermate l’anno scorso a causa della pandemia da Coronavirus e pronte a partire. Domani, Venerdì 23 Luglio, verrà accesa la torcia olimpica, dando il via a tre settimane di puro sport, che si andranno a chiudere il prossimo 8 Agosto. Tra le nazioni da ogni parte del mondo che vi parteciperanno non mancherà certo l’Italia. Fregiati dalla vittoria agli Europei di calcio, gli atleti azzurri tenteranno di conquistare i podi di Tokyo, cercando di portare il maggior numero di medaglie possibili a casa. Tra i tanti atleti presenti, ben diciotto, specialisti in diverse discipline con buone possibilità di successo provengono dalla Sicilia. Ecco i loro nomi: per la scherma saranno presenti Daniele Garozzo da Acireale, i catanesi Enrico Garozzo, Marco Fichera, Rossella Fiamingo, Alberta Santuccio e l’avolese Giorgio Avola; per l’atletica leggera, i gemelli Ala ed Osama Zoghlami da Erice, Alice Mangione da
Caltanissetta, Giuseppe Leonardi da Catania e Filippo Randazzo da Caltagirone; per il ciclismo, Vincenzo Nibali da Messina e Damiano Caruso da Ragusa; per canoa/kayak, il siracusano Samuele Burgo; per il sollevamento pesi, Nino Pizzolato, da Castelvetrano; per il karate, l’avolano Luigi Busà; per lo skateboard, Alessandro Mazzara da Erice; per la pallavolo, infine, la palermitana Miriam Sylla. Diciotto atleti in tutto in rappresentanza della Sicilia. E così da domani 23 Luglio, giorno dell’inaugurazione, sino all’8 Agosto, giorno di chiusura dei giochi, tutti davanti alla Tv a tifare Sicilia.

Le Olimpiadi e la storia di Pierre de Fredy barone di De Coubertin

Ma come nacque la prima Olimpiade dell’era moderna che consentirà, a distanza di 120 anni, ai nostri 18 atleti di essere presenti a Rio de Janero? Tutto questo è opera sua, signor barone. Con questa frase un componente del Comitato Olimpico Internazionale il 5 aprile 1896, mentre Giorgio I di Grecia, alla presenza di 50.000 spettatori, dichiarava aperti i giochi della prima Olimpiade dell’era moderna, rendeva omaggio all’entusiasmante impegno di Pierre de Fredy barone di De Coubertin perché il sogno d’Olimpia era divenuto realtà. Un complimento che il trentenne barone accolse con profonda commozione andando indietro con la mente nel tempo, per ripercorrere tutte le tappe del suo infaticabile impegno. Quel solenne momento era infatti il culmine di lunghi anni di dure lotte. Da quando, ancora giovinetto entusiasmato dagli scavi compiuti ad Olimpia da Ernest Curtis, giurò a se stesso che con quegli scavi sarebbero tornati alla luce i giochi olimpici. All’inizio non ebbe altro che scetticismo ed ilarità attorno a sé, e nessuno volle prendere sul serio la proposta di rinascita dei giochi olimpici avanzata dal giovane barone. Ma nonostante le avversità di molti, De Coubertin, pedagogo ed umanista, in un’affollata conferenza tenuta a Parigi alla Sorbona il 25 Novembre 1892 annuncia al mondo intero la decisione di ripristinare i giochi olimpici con il
carattere dell’universalità, come sede ideale di puro agonismo e di incontro fraterno fra tutti i popoli. Il libero scambio del futuro – sostenne nel corso di quella conferenza – consisterà nell’invio dei nostri atleti in tutti i Paesi dove verranno organizzate gare. Il giorno in cui questo libero scambio verrà accettato dall’Europa e dal mondo, un grande passo sarà stato fatto per la causa della pace e la fratellanza tra i popoli.

… e a sorpresa la Grecia, con il ministro Tricopis, mette i bastoni tra le ruote al barone… 

Per coagulare consensi attorno a questa ambiziosa iniziativa, De Coubertin intraprende una lunga serie di viaggi nei più svariati Paesi del mondo, raccogliendo un’unanimità di consensi che davano finalmente corpo alle aspirazioni del nobile francese. Alla fine del mese di giugno del 1894, sempre alla Sorbona, si apre il congresso che elegge il primo Comitato Internazionale Olimpico (CIO) che indice la rinascita dei giochi olimpici dell’era moderna e fissa come sede ‘naturale’ per le celebrazioni dei primi giochi Atene, la capitale di quel Paese che, nel passato, fu la patria degli antichi giochi olimpici. Ma le preoccupazioni per l’infaticabile barone non erano ancora finite. Doveva infatti fare i conti con la ritrosia e l’ottusità del governo greco e, soprattutto, del ministro Tricopis che, prendendo a pretesto la esosità dei costi organizzativi – 200.000 dracme – ritirava la candidatura della Grecia. Tempestivamente il regno d’Ungheria avanzava la propria candidatura, proponendo Budapest come sede delle prime Olimpiadi e dando così il via alla lotta accanita, tuttora esistente, tra le
varie Capitali del mondo per aggiudicarsi l’organizzazione dei giochi. Tale rivalità politica indusse la Grecia a rivedere rapidamente la propria posizione, anche perché nel frattempo De Coubertin si era rivolto al principe Costantino, un vero sportivo e nonno dell’ultimo re di Grecia, vincitore nel 1960 alle olimpiadi di Roma della medaglia d’oro per il suo Paese nella vela classe Dragoni. Tricopis, nemico dichiarato delle Olimpiadi, era sconfitto. Il testardo barone aveva vinto.

Ma alla fine la spunta comunque il barone

Il governo greco si affrettò a stanziare le duecentomila dracme occorrenti per le spese iniziali, tanto più che Georgios Averoff, un ricco mecenate greco, si era dichiarato disposto a mettere a disposizione del suo Paese per l’organizzazione dei giochi un altro milione di dracme. La prima Olimpiade moderna era dunque una splendida realtà. Ed eccolo lì mentre Giorgio I di Grecia nel nuovo stadio di
Atene costruito secondo i criteri più moderni, vale a dire aperto da un lato e a pianta ellittica, dichiara aperti i giochi della prima Olimpiade dell’era moderna, il piccolo, tenace e testardo barone francese sulla tribuna d’onore è ormai certo di essere giunto alla meta sei suoi sogni. Era riuscito a radunare nella Capitale dell’antica Grecia, nel nome di un idea che ai più era parsa un’utopia, la gioventù del
mondo intero perché gareggiasse secondo i canoni del dilettantismo, della fratellanza e della sportività. Il fondatore delle Olimpiadi moderne, dopo avere tenuto la carica di presidente del CIO sino al 1925, morirà nel 1937 e il suo cuore, secondo un suo preciso desiderio, verrà trasportato ad Olimpia e qui conservato all’interno di un monumento che ricorda la rinascita dei giochi moderni.

Dal 1968 le spoglie del barone De Coubertin riposano nel Pantheon di Parigi, accanto a Victor Hugò, a Rousseau, a Voltaire, a Emile Zolà e a tanti altri grandi e insigni francesi

Nell’Estate del 1968 l’allora Presidente della Repubblica francese, il generale De Gaulle, fece trasportare la salma del barone De Coubertin nel Pantheon di Parigi, ove riposa accanto a Victor Hugò, a Rousseau, a Voltaire, a Emile Zolà e a tanti altri grandi e insigni francesi.
Morendo, certo, non avrebbe mai immaginato che i valori per cui tanto strenuamente si era battuto nel corso della sua vita di dilettantismo, di lealtà sportiva, di tolleranza di fratellanza ,purtroppo si sarebbero stemperati e deteriorati, via via nel tempo ammorbati da parole come razzismo, negazione dei diritti umani, doping, boicottaggio, sponsor, strumentalizzazioni, ragioni di Stato e di consumismo così da capovolgere il famoso detto da “l’importante non è vincere ma partecipare” in “l’importante è vincere non partecipare”. Malgrado tutto, vecchio e caro barone, grazie lo stesso.

Foto tratta da Sicilia Running

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