La protesta di Sud e Sicilia oggi a Roma, Franco Calderone: “Siamo certi che la Rai darà il giusto risalto all’iniziativa”

21 luglio 2021
  • Una delegazione siciliana di Equità Territoriale sarà oggi a Roma
  • Appuntamento alle 15,00 davanti Montecitorio 

Una delegazione siciliana di Equità Territoriale sarà oggi a Roma

“Quella prevista per oggi, a Roma, è una manifestazione importante. Sud e Sicilia lanciano un messaggio preciso al Governo nazionale e, soprattutto, ai partiti che lo sostengono, ovvero Movimento 5 Stelle, PD, Lega, Forza Italia, Italia Viva e Liberi e Uguali. Il messaggio si può riassumere in poche parole: questa volta lo scippo di fondi al Sud e alla Sicilia da parte del Nord Italia non passerà inosservato. Se il Governo Draghi non stanzierà per Sud e Sicilia il 40% delle risorse del Pnrr – circa 80 miliardi di euro – nel Sud e in Sicilia comincerà una battaglia politica e sociale contro il Governo Draghi e contro Movimento 5 Stelle, PD, Lega, Forza Italia, Italia Viva e Liberi e Uguali. Sarà nostra cura organizzare una campagna d’informazione capillare per invitare i 20 milioni di cittadini di Sud e Sicilia a non votare più per questi partiti”.

Appuntamento alle 15,00 davanti Montecitorio 

Lo dice Franco Calderone, coordinatore in Sicilia di Equità Territoriale (il movimento fondato dallo scrittore e giornalista Pino Aprile) commentando la manifestazione prevista oggi alle 15,00, a Roma, davanti Montecitorio. Per la cronaca, la manifestazione è organizzata è organizzata dai Senatori Saverio De Bonis e Gregorio De Falco, dal Movimento 24 Agosto per l’Equità Territoriale, dalla rete dei Sindaci per il ‘Recovery Sud’, dai Liberi Agricoltori di Calabria, Campania, Basilicata, Sicilia, Sardegna, Puglia. Alla manifestazione prenderà parte anche una delegazione di Equità Territoriale Sicilia. “Sarà anche importante capire quale sarà l’informazione che il sistema mediatico italiano darà a questa iniziativa – aggiunge Calderone -. Il Sud e la Sicilia fanno parte dell’Italia. E noi siamo certi che il servizio pubblico della Rai darà il giusto risalto alla manifestazione di protesta. E non potrebbe essere altrimenti, perché l’appuntamento di oggi riguarda il futuro di 20 milioni di persone, tanti sono i cittadini che vivono nelle Regioni del Sud e in Sicilia. Ci auguriamo che non solo la Rai, ma anche le altre televisioni e, in generale, tutto il mondo dell’informazione italiano dia la possibilità a chi oggi rappresenta gli interessi di Sud e Sicilia di far sentire la propria voce”.

In realtà, al Sud e alla Sicilia spetterebbe il 67-68% delle risorse del Pnrr. Ricordiamo che i circa 200 miliardi di euro sono stati assegnati all’Italia perché c’è una parte del Paese – il Sud e la Sicilia – che è più fragile dal punto di vista economico e infrastrutturale. E’ questo il motivo per il quale il 67-68% di queste risorse, ovvero poco più di 140 miliardi di euro, avrebbero dovuto essere assegnate a Sud e Sicilia. Poi il Governo Draghi – tra le proteste di Equità Territoriale e di alcuni parlamentari del Sud – ha deciso che la ripartizione sarebbe stata del 60% al Nord e del 40% a Sud e Sicilia. Ma quando lo stesso Governo Draghi ha inviato il Piano a Bruxelles, si è scoperto (in realtà lo ha scoperto l’economista Gianfranco Vesti) che al Sud e alla Sicilia sono stati assegnati appena 10 miliardi di euro! Una parte dei fondi potrebbe essere recuperata dal Sud con i bandi: ma siccome i Comuni del Sud hanno problemi con gli uffici tecnici recupereranno poco o nulla. Tutto, insomma, sembra sia stato fatto ad arte per fregare il Sud e la Sicilia! Morale: se a Sud e Sicilia andranno 25-30 miliardi di euro sarà già tanto…

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