Che ne sarà della scuola italiana se la pandemia peggiorerà, alla luce del fallimento della Dad negli ultimi due anni? Ne parla il Tg di Byoblu

16 luglio 2021
  • A due mesi dalla riapertura delle scuole due dati è certi: il problema delle ‘classi-pollaio’ non è stato risolto e due anni di Dad sono stati fallimentari
  • Nel Regno Unito scommettono sui vaccini: sono certi che all’aumento dei contagi – che ci sarà – non corrisponderà un aumento dei ricoveri e dei decessi
  • Intanto in Francia esplodono le risolte popolari contro le restrizioni anti-Covid adottate da Macron

A due mesi dalla riapertura delle scuole due dati è certi: il problema delle ‘classi-pollaio’ non è stato risolto e due anni di Dad sono stati fallimentari

Siamo a metà Luglio – piena Estate – e contro ogni previsione i contagi ricominciano a salire. E quando si parla di contagi, ormai, si sa, si parla di Covid-19. E siccome la situazione potrebbe peggiorare nonostante i vaccini (dov’è detto, infatti, che le varianti del virus non riescano ad aggirare i vaccini?) ci si interroga su quello che potrebbe succedere nel mondo della scuola italiana. Alla luce di un dato sul quale ha posto l’accento, ieri, il Tg di Byoblu: ovvero i problemi che ha creato la Dad, sigla che sta per Didattica a distanza. Si pensava che la Dad avrebbe risolto almeno in parte i problemi che la pandemia ha creato nelle classi, ma non è stato così. La disastrosa gestione della scuola durante la pandemia da parte del Governo Conte bis ha messo in evidenza non soltanto gli errori commessi dal Ministero della Pubblica Istruzione – il mai affrontato problema delle cosiddette ‘classi-pollaio’ e la confusione (come dimenticare l’acquisto ei banchi con le rotelle?) – ma anche i limiti della Didattica a distanza. In tutto questo c’è anche un dubbio: a poco meno di due mesi dalla riapertura delle scuole il Governo di Mario Draghi non ha fatto cose molto diversa dal Governo che l’ha preceduto: a parte le chiacchiere e le promesse, se la situazione sanitaria dovesse peggiorare – ipotesi tutt’altro che campata in aria – si riproporrebbe lo scenario dello scorso anno: ‘classi-pollaio’ rimaste sostanzialmente le stesse e ritorno a una Didattica a distanza raffazzonata, con il peso dei problemi scaricati sulle spalle dei docenti e dei presidi. Per la scuola italiana si potrebbe profilare il terzo anno consecutivo di caos. E si dimostrerebbe che, dopo due anni di pandemia, due Governi avrebbero fatto poco o nulla!

Nel Regno Unito scommettono sui vaccini: sono certi che all’aumento dei contagi – che ci sarà – non corrisponderà un aumento dei ricoveri e dei decessi

Dalla scuola alla campagna di vaccinazione per i giovani sotto i 15 anni di età. E’ questo un altro tema affrontato dal Tg di Byoblu. Con un raffronto tra quanto si sta facendo nel Regno Unito e quello che si vorrebbe fare in Italia. Nel Regno Unito – dove la stragrande maggioranza della popolazione è vaccinata – danno per scontato che le varianti del virus faranno aumentare i contagi, ma non la diffusione della malattia, ovvero ricoveri ordinali e ricoveri in malattie infettive. E’, questa, la grande scommessa del Governo di Boris Johnson. E’ stato il Governo a consentire la celebrazione dei mondiali di calcio con lo stadio di Wembley pieno di tifosi ed è lo stesso Governo che si accinge ad eliminare le residue restrizioni. Sì, l’attuale Governo del Regno Unito parte dal presupposto cle le varianti potranno anche fare aumentare i contagi, ma non cresceranno né i ricoveri, né i decessi. E sempre in quest’atmosfera di ottimismo il Governo di Johnson ha deciso di non vaccinare gli studenti di età inferiore a 15 anni.

Intanto in Francia esplodono le risolte popolari contro le restrizioni anti-Covid adottate da Macron

Tra gli altri argomenti affrontati nel Tg di Byoblu di ieri, anche le rivolte popolari che vanno piano piano esplodendo in Francia contro le restrizioni anti-Covid annunciate e messe in atto dal premier Macron. E’ evidente che in Francia, a differenza che nel Regno Unito, sono molto più pessimisti sull’andamento della pandemia. Da qui il green pass e altre restrizioni, come l’obbligo di vaccinazione per il personale medico (che l’Italia ha approvato con una legge, ma che non sta mettendo in pratica). Ma a differenza di quanto avviene in Italia, in Francia le restrizioni dei Governi non piacciono alla popolazione. E non è da escludere una crescita delle proteste popolari.

QUI IL TG DI BYOBLU DEL 15 LUGLIO

Foto tratta da Agenda Digitale

 

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