Il caldo in Sicilia. Il clima ballerino. Gli effetti in agricoltura. Le dighe e l’esigenza di servizio meteorologico: parla Mario Pagliaro

9 luglio 2021
  • Chimico presso il CNR, esperto in energia solare, studioso di meteorologia, i nostri lettori conoscono Mario Pagliaro perché è stato il primo, oltre due anni fa, a ipotizzare l’aumento del prezzo del grano duro di Sud Italia e Sicilia
  • Già in queste ore pioggia e freddo investono il Nord Italia. Idem per Regno Unito e Mitteleuropa
  • Ancora qualche giorno e le temperature scenderanno anche in Sicilia 
  • Che debbono fare gli agricoltori siciliani? Raccogliere l’acqua piovana nei laghetti limitrofi ai campi e utilizzare l’irrigazione a goccia

Chimico presso il CNR, esperto in energia solare, studioso di meteorologia, i nostri lettori conoscono Mario Pagliaro perché è stato il primo, oltre due anni fa, a ipotizzare l’aumento del prezzo del grano duro di Sud Italia e Sicilia

Il caldo che non dà tregua alla Sicilia. La siccità. La mutevolezza del clima e gli effetti in agricoltura. La nostra Isola ricca di acque dolci, ma spesso disorganizzata. L’eterna sete dell’Agrigentino. Su questi e su altri argomenti abbiamo fatto quattro chiacchiere con Mario Pagliaro, chimico del CNR. Esperto di energia solare, Pagliaro è anche studioso di meteorologia e da anni sostiene la necessità che la Regione fondi un servizio meteorologico regionale (a destra foto tratta da Green.it).

Perché in Sicilia le estati sono secche?

“Perché generalmente i sistemi ad alta pressione sull’Atlantico o risalenti dal Nord Africa impediscono ai venti ricchi di umidità dell’oceano di portare le piogge per un paio di mesi nelle regioni mediterranee, al cui centro c’è l’isola di Sicilia”.

Già in queste ore pioggia e freddo investono il Nord Italia. Idem per Regno Unito e Mitteleuropa

Quindi dobbiamo perdere ogni speranza perché arrivino un po’ di piogge e il fresco?

“No. Già in queste ore piogge e freddo investono la Lombardia, il Piemonte e la Liguria. Se ha seguito le immagini delle partite di calcio del campionato europeo avrà visto i calciatori con le magliette a maniche lunghe proteggersi da freddo e piogge a Monaco di Baviera o a Londra. Da tempo ormai si registrano nevicate estive sulle Alpi e forti piogge e grandinate estive anche sulle zone costiere. Forse qualcuno ricorderà il tornado che investì Pantelleria nell’estate di 3 anni fa, il 5 Agosto del 2018 (https://m.youtube.com/watch?v=vIc1vJFaYZE).

E questo perché accade?

“Perché ormai dall’inizio del 2018 anche la Sicilia è investita da un’accentuata mutevolezza del clima, con piogge significative in quasi tutti i mesi dell’anno, che si alternano a frequenti incursioni dell’aria calda del Sahara, l’immenso deserto africano che dalla Sicilia è separato da uno stretto lembo di mare”.

È a questo aumento di piogge e freddo alternato ad ondate di calore che lei attribuisce il calo dei raccolti di grano?

“In parte, sì. Ma la Sicilia di fatto beneficia solo degli aumenti di piovosità medi annuali, senza che piogge tardive ad esempio a Maggio inoltrato rovinino il raccolto come avviene da tempo nel resto d’Italia. Quanto ai picchi di caldo estivo, a quella che i Greci dominatori della Sicilia oltre 2 mila anni fa chiamavano ‘canicola’, in Sicilia sono abituate tanto le piante che la popolazione”.

Ancora qualche giorno e le temperature scenderanno anche in Sicilia 

Torniamo alla domanda di prima: perché in radio o sul web ne sentiamo di tutti i colori. Pare che sarà caldo a oltranza. È così?

“No. Come le dicevo, fa già freddo al Nord Italia. Poche ore, e le temperature scenderanno anche in Sicilia, dove la settimana prossima arriveranno le prime piogge”.

Senta, c’è una cosa che ci ha sempre incuriositi. Ci dicono che la Sicilia sarebbe povera di acqua. E allora come mai ad esempio Palermo è attraversata da questi fiumi sotterranei che poi alle prime piogge emergono e allagano ad esempio molte aree del centro?

“La Sicilia è ricchissima di acque dolci. Le sue enormi e ripide montagne le ricevono in abbondanza durante le stagioni autunnali e invernali, alimentando numerosi fiumi di cui buona parte degli stessi siciliani non conosce neanche il nome. Quelli che mancavano erano i bacini di accumulo, poi costruiti in pochi decenni fra la fine della guerra e la fine degli anni ’80. Intercettano tutti il flusso di un fiume come il San Leonardo, che è in grado di riempire un enorme lago artificiale come quello di Rosamarina, a Caccamo. Oppure il fiume Belìce che dal 1923 riempie il lago di Piana degli Albanesi” (nella foto a destra tratta da Palma Nana).

E allora perché ad Agrigento ricevono l’acqua per poche ore a settimana, e hanno le tariffe più alte d’Italia?

!Il vasto territorio agrigentino è approvvigionato da ben 8 invasi, di cui 3 in provincia di Palermo. La maggior parte degli invasi, che a Marzo contenevano 62 milioni di metri cubi, ha però solo uso irriguo. Uso potabile hanno il Fanaco e il lago di Magazzolo, un altro prezioso lago artificiale realizzato nel 1985 sbarrando il fiume con la diga Castello. L’acqua prima di essere immessa in rete va resa potabile con la clorazione. Il potabilizzatore però si trova a Santo Stefano di Quisquina. È notizia di questi giorni che si vorrebbe acquistare una pompa più potente in grado di portare più acqua dal lago fino al potabilizzatore”.

Che debbono fare gli agricoltori siciliani? Raccogliere l’acqua piovana nei laghetti limitrofi ai campi e utilizzare l’irrigazione a goccia

In concreto cosa possono fare gli agricoltori siciliani a far diminuire i costi sempre più alti dell’irrigazione?

“Devono raccogliere l’acqua piovana con laghetti limitrofi ai campi, utilizzando poi pompe alimentate gratuitamente con energia fotovoltaica per irrigare le colture con la tecnica dell’irrigazione a goccia”.

Che era quello che si tentò di realizzare in Sicilia nei primi anni ’80 del secolo passato per introdurre nuove colture?

“Per l’appunto”.

Per quale motivo la Sicilia dovrebbe dotarsi di un servizio meteorologico regionale?

“Perché la Sicilia ha nell’agricoltura la sua principale attività economica: agli agricoltori servono informazioni meteo accurate nei rispettivi territori. Serve ai residenti, che si spostano su una rete viaria vetusta e ammalorata, e devono sapere prima se mettersi in auto o meno. E serve agli amministratori locali che devono scegliere ad esempio se chiudere o meno le scuole, anch’esse in cattive condizioni, se veramente arriverà una forte ondata di maltempo”.

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