Blocco del cashback: sua malgrado Mario Draghi ha dovuto fermare un provvedimento voluto dalla Finanza globale e dalle banche/ MATTINALE 517

1 luglio 2021
  • Il cashback è stato bloccato fino a Dicembre perché il Governo Draghi è a caccia di soldi per arginare gli effetti sociali – che saranno rovinosi – dello sblocco dei licenziamenti
  • Per 150 euro tanti italiani si sono consegnati al ‘Grande fratello’ del consumo globale
  • Il cashback, checché ne dicano i grillini, non combatte la grande evasione fiscale; si limita a penalizzare ulteriormente le piccole attività commerciali-artigianali. In più, favorisce le banche e limita le libertà personali
  • Il cashbeck favorisce le multinazionali del food e la Grande distribuzione organizzata, finendo di trasformare i cittadini in consumatori globali piantati nelle proprie abitazioni   

Il cashback è stato bloccato fino a Dicembre perché il Governo Draghi è a caccia di soldi per arginare gli effetti sociali – che saranno rovinosi – dello sblocco dei licenziamenti

Da oggi non c’è più il cashback. Così ha deciso non il Governo Draghi – che su questo argomento è diviso – ma il presidente del Consiglio, Mario Draghi. Succede che non c’è più il blocco dei licenziamenti, tranne che per il settori tessile e calzaturiero. E poiché il Ministro del Lavoro, Andrea Orlando – uno dei pochi esponenti politici di sinistra rimasti in Italia – ha imposto che, prima di procedere ai licenziamenti, bisognerà utilizzare tutti gli ammortizzatori sociali che saranno disponibili, al Governo servono soldi: da qui l’eliminazione del cashback, che ha un costo a carico della collettività. I soldi utilizzati per il cashback verranno dirottati sugli ammortizzatori sociali. Un provvedimento socialista che non piace ai grillini, portatori di tesi economiche confusionarie che hanno quasi sempre un solo ‘pregio’: quello di essere in linea con il pensiero unico dominante che non riguarda tanto l’economia, quanto la gestione del potere allo stato puro da parte dei ‘Signori della Finanza globale’ che oggi controllano il mondo.

Per 150 euro tanti italiani si sono consegnati al ‘Grande fratello’ del consumo globale

Cos’è, infatti, il cashback? E’, in primo luogo, una limitazione delle libertà personali. I grillini che, in queste ore, si stracciano le vesti per ricordare quanto sia importante il cashback dicono che tale provvedimento “Ha stimolato l’uso dell’app Io, incentivando la digitalizzazione, e ha permesso a oltre 6 milioni di italiani di ricevere fino a 150 euro come bonus per i pagamenti elettronici realizzati”. In cambio di 150 euro i cittadini che hanno aderito a questa iniziativa hanno fatto sapere ai ‘Padroni del vapore’ quali sono stati i loro acquisti, quali sono i loro gusti, cosa fanno dei soldi quando guadagnano qualcosa in più. Per 150 euro si sono consegnati al ‘Grande Fratello’ degli acquisti. In più – altra considerazione dei soliti, geniali grillini, il cashback sarebbe servito per combattere l’evasione fiscale. L’ultimo assunto è per oltre il 90% scientificamente non vero.

Il cashback, checché ne dicano i grillini, non combatte la grande evasione fiscale; si limita a penalizzare ulteriormente le piccole attività commerciali-artigianali. In più, favorisce le banche e limita le libertà personali

Il cashback è un modo per eliminare il denaro contante in favore dei pagamenti elettronici, per limitare, come già la libertà e la riservatezza dei consumatori. Per la cronaca, nel sistema economico attuale, le banconote e le monete rappresentano, sul totale della liquidità in circolazione, appena il 7 per cento contro il 93 per cento di moneta elettronica creata dalle banche. Di conseguenza, contrariamente a quello che cercano di farci credere i grillini, con l’eliminazione del contante non si combatte l’evasione fiscale. Infatti, combattere l’evasione fiscale andando a colpire il 7% della liquidità circolante è ridicolo come fatto in sé, ma è un modo per colpire il piccolo commercio che viene privato del contante. Il tutto per favorire le grandi concentrazioni commerciali che operano nel mondo, soprattutto nell’on line. E per favorire le banche. Eliminando il contante guadagnano le banche, perché ogni transazione passerà da loro. Ma considerato che stiamo parlando, come già accennato, del 7% delle liquidità in circolazione, la ragione non può essere solo questa. C’è, infatti, una seconda ragione, forse più importante. Ed è un ragione di “ingegneria sociale”. Che è stata illustrata poco meno di due anni fa scenarieconomici.it: “Il nostro agire e vivere libero si nutre di riservatezza anonima. Quanto più essa degrada, tanto più aumenta il controllo e collassa la libertà. Nella possibilità concreta di fare e di comprare – nei limiti del lecito, s’intende – ciò che vogliamo, quando vogliamo, dove vogliamo e da chi vogliamo senza renderne conto (e farlo sapere) ad alcuno, risiede, in ultima istanza, il nucleo durissimo, e purissimo, della nostra libertà esteriore, che è poi un’estensione, sul piano spazio-temporale, di quella interiore. I soldi contanti hanno una funzione ancillare, e insostituibile, per il dispiegarsi pratico-effettivo, e non meramente teorico-retorico, della nostra libertà: proprio perché essi sono anonimi, cioè non tracciati”.

Il cashbeck favorisce le multinazionali del food e la Grande distribuzione organizzata, finendo di trasformare i cittadini in consumatori globali piantati nelle proprie abitazioni   

Il cashback, alla fine, non è altro che uno dei tanti provvedimenti che puntano a limitare le nostre libertà e a radere al suolo le piccole attività commerciali-artigianali delle città e dei medi e piccoli centri, per favorire la Grande distribuzione organizzata e le multinazionali del food: quelle, per capirsi, che utilizzano come schiavi i ragazzi con le biciclette e con le moto che corrono di qua e di là per portare nelle abitazioni delle persone panini e altri cibi di ‘alta qualità’. Le multinazionali del food rappresentano il sogno dei ‘Signori della Finanza globale’: le persone o al lavoro o a casa (meglio se in futuro lavoreranno sempre più da casa: consumeranno di più sulla rete). Dopo il lavoro tutti a guardare ininterrottamente 8 minuti di film o programmi demenziali (meglio i secondi) e 4 minuti di pubblicità, pronti a ordinare il pranzo o la cena per telefono: non è forse questa la promozione che si vede in televisione, dove lui e lei magari si abbracciano (i ‘Signori della Finanza globale’ sono comprensivi: qualche effusione ancora la concedono, tra un panino e una bibita)? Uscita da casa una, al massimo due volte ogni settimana per recarsi nel Centro commerciali dove – l’Italia in questo sta facendo scuola – ci propineranno ortaggi, frutta, verdura e via continuando che arriva da ogni parte del mondo a prezzi ultra-concorrenziali (e quindi prodotti Iddio sa come e con quali veleni). Tutto presentato come “le migliori produzioni del nostro Paese” (nel caso dell’Italia pasta e pane prodotti con grano italiano, latte italiano, yogurt prodotto con latte italiano, passata di pomodoro italiano, frutta italiana, verdura italiana e via continuando con le bugie che, tanto, la politica non controllerà, al massimo bisognerà fronteggiare qualche inchiesta di una Magistratura che prima o poi si adeguerà al nuovo ordine mondiale…). E i bar? I ristoranti? Le trattorie? I negozi di vestiti e di scarpe? Ma se rimanendo a casa abbiamo tutto che bisogno c’è di uscire? Anche perché fuori c’è il virus, sempre in agguato, meglio evitare gli assembramenti. Avete fatto caso al fatto che ci hanno già detto che potrebbero arrivare altre ‘Sante pandemie’ globaliste?

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