I farisei della Ue: attaccano l’Ungheria di Orban sui diritti sessuali e fanno affari con l’Arabia Saudita che perseguita gli omosessuali / MATTINALE 514

28 giugno 2021
  • L’Unione europea, oltre ad essere pessima in economia e nella gestione della pandemia, sta facendo ridere il mondo con i diritti sessuali che usa a proprio uso e consumo
  • La legge ungherese messa sotto accusa dall’Unione europea non riguarda tutti i cittadini ungheresi, ma solo i minorenni, che vengono tutelati dalle degenerazioni sessuali tipiche della società globalizzata pronta a mercificare tutto
  • La verità è che un’Unione europea che nega le radici cristiane dell’Europa non può capire i valori di un Paese di antiche tradizioni cattoliche come l’Ungheria
  • In realtà, la classe dirigente tedesca detesta Orban e l’Ungheria perché, insieme con Polonia, Repubblica Ceca e Slovacchia (e, di fatto, anche con la Grecia), si oppongono a diventare Stati-cuscinetto per accogliere i profughi-migranti tenuti prigionieri dalla Turchia

L’Unione europea, oltre ad essere pessima in economia e nella gestione della pandemia, sta facendo ridere il mondo con i diritti sessuali che usa a proprio uso e consumo

Farisei. Non c’è parola più calzante per descrivere l’Unione europea dell’euro che attacca l’Ungheria di Viktor Orban. Farisei a trecentosessanta gradi. Un’Europa presunto-unita attacca il capo del Governo ungherese perché una legge di questo Stato violerebbe i diritti degli omosessuali. Bisogna avere veramente la faccia di bronzo per attaccare un Paese dell’Unione su tale tema, quando la stessa Unione europea tratta con Paesi dove gli omosessuali rischiano la vita. E’ il caso dell’Arabia Saudita, dove gli omosessuali vengono perseguitati, con il rischio di essere lapidati: ma questo non impedisce all’Unione europea di fare affari con l’Arabia Saudita, vendendo armi (negli ultimi anni la Ue ha venduto all’Arabia Saudita armi per un valore di 15 miliardi di dollari). Come si può notare, i fatti nudi e crudi dicono che alla Ue degli omosessuali – quando ci sono di mezzo i soldi – non gliene può fregare di meno: tant’è vero che fa affari con un Paese dove gli omosessuali vengono perseguitati. Però la signora Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, quando c’è di mezzo l’Ungheria si straccia le vesti e si scopre paladina degli omosessuali ungheresi (mentre fa finta che gli omosessuali dell’Arabia Saudita non esistono). Bravissima a vedere la pagliuzza negli occhi degli altri, la signora Ursula von der Leyen – la scadente presidente della Commissione europea – non si accorge del travo che campeggia nell’occhio della scalcagnata e screditata Commissione Ue che presiede…

La legge ungherese messa sotto accusa dall’Unione europea non riguarda tutti i cittadini ungheresi, ma solo i minorenni, che vengono tutelati dalle degenerazioni sessuali tipiche della società globalizzata pronta a mercificare tutto

Un’Unione europea di farisei, dicevamo. Falsa e ipocrita.  Già, falsa, perché anche le accuse che la Ue della signora Ursula rivolge a Orban sono vere in minima parte. Cosa prevede la legge che fa tanto adirare la signora Ursula e gli ‘europeisti’? La spiegazione la leggiamo su Byoblu: “Si tratta in realtà del rafforzamento della legislazione in materia di tutela dei minori rispetto a pornografia e pedofilia”. Insomma, quello che non viene detto è che la tanto contestata legge ungherese riguarda i minori. Byoblu riporta un passo della legge: ” Al fine di garantire il raggiungimento degli obiettivi fissati nella presente legge e l’attuazione dei diritti del minore, è vietato rendere accessibili a persone che non hanno compiuto il diciottesimo anno di età contenuti pornografici o che raffigurano la sessualità in modo gratuito o che diffonda o ritragga la divergenza dall’identità personale corrispondente al sesso alla nascita, al cambiamento di sesso o all’omosessualità”. Lo ‘scandalo’ starebbe nel fatto che il Governo ungherese punta a tutelare i minori – e non tutti i cittadini! – dalle degenerazioni sessuali? “In pratica – scrive ancora Byoblu – il disegno di legge riguarda solo i minori e proibisce la diffusione oltre che di materiale pornografico anche di immagini che possano mettere in discussione l’identità di genere delle persone, compresa l’omosessualità. Secondo l’interpretazione data da alcuni media italiani, tale legge imporrebbe la censura di qualsiasi film che contenga al suo interno qualsiasi riferimento all’omosessualità. E quindi anche pellicole come Harry Potter rischierebbero l’oscuramento. In realtà il disegno di legge si limita a suggerire semplicemente di classificare potenziali contenuti video dannosi come non adatti per un pubblico inferiore ai 18 anni. Nessuna censura quindi di pellicole famose, ma solo il suggerimento esplicito di non diffonderlo ai minorenni”.

La verità è che un’Unione europea che nega le radici cristiane dell’Europa non può capire i valori di un Paese di antiche tradizioni cattoliche come l’Ungheria

E che cosa dicono i farisei della Commissione europea? Che la legge ungherese è una vergogna e minacciano anche di intervenire, intromettendosi, di fatto, nella legislazione di un Paese in materia di gestione dei minori! E siccome l’Ungheria è un Paese che, in termini economici, dalla Ue, riceve più di quanto dà (per dare s’intende la quota che ogni anno i Paesi dell’Unione pagano per mantenere la stessa Ue), si parla anche di interrompere all’Ungheria l’erogazione dei fondi europei. In pratica, se gli ungheresi non educano i minori secondo i dettami ‘sessuali’ dell’Unione europea vanno buttati fuori! Il problema – che l’Unione europea che ha rinnegato le radici cristiane non può capire – è che l’Ungheria è un Paese di antiche e salde tradizioni cattoliche: molto più cattolico dell’Italia. E in un Paese veramente cattolico i ‘capricci sessuali’ da presentare anche ai minori per ‘aprirgli la mente’ non possono funzionare. Del resto, anche a Roma Papa Francesco – che pure si accompagna con la finanza globale – a un certo punto è stato costretto a frenare sul disegno di legge Zan, la solita minestra della finta sinistra italiana che toglie diritti sociali in cambio di diritti sessuali.

In realtà, la classe dirigente tedesca detesta Orban e l’Ungheria perché, insieme con Polonia, Repubblica Ceca e Slovacchia (e, di fatto, anche con la Grecia), si oppongono a diventare Stati-cuscinetto per accogliere i profughi-migranti tenuti prigionieri dalla Turchia

Fine della storia? No. La Ursula von der Leyen è tedesca. E i tedeschi detestano gli ungheresi. Perché? Perché Ungheria, Polonia, Repubblica Ceca e Slovacchia (e, di fatto, anche la Grecia) hanno chiuso le proprie frontiere ai profughi-migranti. Chiusura dei confini che non piace alla Germania, non certo per motivi umanitari. Vediamo come stanno le cose. Sul confine tra Turchia ed Europa dell’Est sono ammassati milioni di profughi, per lo più siriani, ma non soltanto siriani. Questi ultimi, i siriani, sfuggono da una terribile carestia e da una guerra scatenata dagli Stati Uniti ai tempi dell’amministrazione del ‘Premio Nobel per la Pace’, Barack Obama. Fino allo scorso anno erano 4 milioni di persone, oggi sembra che siano oltre 5 milioni. Di fatto, sono oltre 5 milioni di persone tenute prigioniere dalla Turchia di Erdogan delle quali non si occupa nessuno, né Papa Francesco – che non ha mai invitato il leader turco a liberare questi profughi-migranti (il Papa si occupa solo dei migranti che arrivano dal mare) – né l’Unione europea. Anzi, l’Unione europea paga ogni anno alla Turchia di Erdogan circa 3 miliardi di euro per tenere prigioniere queste persone. La cosa non piace alla classe dirigente della Germania, Paese che, di fatto, è finito sotto il tallone della Turchia di Erdogan. I tedeschi sanno che la prigionia di questi profughi-migranti non durerà in eterno. Loro, i tedeschi, avrebbero voluto trasformare Ungheria, Polonia, Repubblica Ceca e Slovacchia in Stati-cuscinetto dove fare arrivare i profughi-migranti; e la Grecia in una sorta di ‘base di lancio’ per fare arrivare questi profughi-migranti nei Paesi della ex Jugoslavia e in Italia. Come già accennato, i quattro Paesi del gruppo di Visegrad (Ungheria, Polonia, Repubblica Ceca e Slovacchia) si sono chiusi a riccio. Mentre i greci, appena spunta un barcone con i profughi-migranti, l’affondano con tutti i profughi-migranti a bordo. Il risultato è che se Erdogan dovesse decidere di lasciare liberi i profughi-migranti, questi ultimi si riverserebbero tutti in Germania, gettando nel caos questo Paese. E questo il motivo per il quale la Germania detesta Orban, perché da lui è partita l’idea di contrastare la linea della Germania, che, come già accennato, avrebbe voluto trasformare questi Paesi in ‘cuscinetti’ dove fare affluire i profughi-migranti. Così ogni scusa è buona per attaccare Orban. Intanto, anche per quest’anno l’Unione europea consegnerà l’obolo di 3 miliardi di euro alla Turchia di Erdogan…

Foto tratta da DW

 

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