Lotta al Covid-19: si torna a parlare del vaccino contro la Tbc. E presto tornerà anche l’Idrossiclorochina

16 giugno 2021
  • In questi giorni si torna a parlare del ruolo che il vaccino contro la Tbc può giocare contro il Covid-19. tema già noto nel Marzo dello scorso anno
  • Le ragioni ‘umanitarie’ delle multinazionali farmaceutiche che ci propinano i vaccini anti-Covid… 
  • Tranquilli: tornerà in auge anche l’Idrossiclorochina, è solo questione di tempo

In questi giorni si torna a parlare del ruolo che il vaccino contro la Tbc può giocare contro il Covid-19. tema già noto nel Marzo dello scorso anno

In queste ore si discute della possibilità che il vaccino contro la Tbc (Tubercolosi) possa essere efficace anche contro il Covid-19. Argomento – non nuovo – affrontato dal giornale on line DottNet, dove si racconta di una sperimentazione in corso in Australia. Nell’articolo si illustra per grandi linee una sperimentazione descritta sulla rivista BioRxiv. Sperimentazione non ancora sottoposta a revisione paritetica. Cominciamo col dire che non si tratta di una novità. Già nel Marzo dello scorso anno, quando la pandemia era in piena diffusione, si parlò della vaccinazione con la Tbc e c’era chi sosteneva che la minore incidenza del Covid in certe zone del mondo era dovuta al fatto che, in tali Paesi, si continuava a vaccinare contro la Tubercolosi (qui un articolo sul rapporto tra Tbc e Covid-19 del maro del 2000). Sempre in quei mesi dello scorso anno lo scienziato francese Didier Raoult – uno dei più noti microbiologi del mondo – metteva in evidenza il nesso tra la cura contro la malaria e la possibile cura contro il Covid-19: nesso rappresentato dall‘Idrossiclorochina. Siccome il mondo è nelle mani delle multinazionali – soprattutto delle multinazionali farmaceutiche – e siccome questi signori, già nel Marzo dello scorso anno, avevano cominciato a lavorare sui vaccini, gli studi sul vaccino contro la Tbc e sull’Idrossiclorochina sono stati messi da parte.

Le ragioni ‘umanitarie’ delle multinazionali farmaceutiche che ci propinano i vaccini anti-Covid… 

Dobbiamo anche capire le ragioni ‘umanitarie’ delle multinazionali farmaceutiche: gli studi sulla Tbc e l’Idrossiclorochina rischiavano di mandare all’aria il grande affare dei vaccini. ‘Curare’ il cento per cento degli abitanti del Pianeta Terra non è forse il sogno delle multinazionali farmaceutiche? Quindi basta con gli studi su Tbc e Idrossiclorochina (addirittura demonizzata da un grande periodici scientifico, che poi ha fatto marcia indietro) e vanti tutta con i vaccini. A cosa porteranno i vaccini anti-Covid ancora non lo sappiamo, anche se le notizie che arrivano dal Regno Unito – Paese più ‘vaccinato’ del mondo – non sembrano molto incoraggianti (ovviamente per chi è arrivato alla virologia conoscendo biologia e microbiologia). Ma il fatto che si torni a parlare del vaccino contro la Tbc è importante. Leggiamo cosa scriveva il 27 Marzo dello scorso anno la Società Italiana di Farmacologia: “Quindi il vaccino contro la tubercolosi protegge dall’infezione da SARS-CoV-2? Cioè se io l’ho fatto o lo faccio non mi ammalo? No. Questo vaccino non porta allo sviluppo di una risposta dei linfociti T e B e quindi un soggetto vaccinato con il vaccino contro la tubercolosi non sviluppa difese specifiche contro SARS-CoV-2 e può ammalare se contagiato. È però possibile che la vaccinazione contro la tubercolosi renda più attive le cellule del sistema immunitario innato e che queste diminuiscano la gravità della patologia COVID-19 e la percentuale di soggetti che ammalano. Ma questa è solo un’ipotesi che sarà confermata o smentita dagli studi che stanno per iniziare in questi giorni”. In questi giorni stanno arrivando i risultati degli studi.

Tranquilli: tornerà in auge anche l’Idrossiclorochina, è solo questione di tempo

E l’Idrossicolochina? Noi siamo convinti – è solo questione di tempo – che presto si ritornerà a parlare di Idrossiclorochina. nella Primavera dello scorso anno l’Idrossiclorochina è stata messa al bando perché non piaceva alle multinazionali farmaceutiche. Eppure nei primi mesi della pandemia è stata molto utilizzata. noi ricordiamo di aver riportato un post su Facebook del chimico del CNR, Mario Pagliaro. Si era nell’Aprile dello scorso anno e Pagliaro scriveva: “Il 23 Aprile, S. Giorgio, porta il #record delle #dimissioni anticipato Domenica: 25 in un solo giorno. E quello dei #guariti: 24. Scende ancora (-1), il n. dei pazienti in #intensiva. E così, nonostante 3500 nuove analisi, il numero dei positivi sale soltanto di 14 unità. Ma poiché stanno tutti a casa, cambia il profilo della malattia infettiva, #divenuta in Sicilia una patologia curabile essenzialmente in isolamento domestico (1791 persone sul totale di 2300 positivi): ai primi sintomi, #idrossiclorochina e #azitromicina. Alcuni, come il 94enne ragusano intervistato oggi dalla TGR, non avranno mai alcun sintomo: guariscono da soli”.

Ma già la ‘scienza’ lavorava per i vaccini anti-Covid…

Foto tratta da News Medical

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