La variante indiana è già presente in Italia: casi in Lombardia e in Puglia. Tutto bene con turismo e migranti?

15 giugno 2021
  • La pandemia non è lontana milioni di Km da noi: è già presente in Italia in Lombardia e in Puglia
  • Sarà che siamo un po’ ‘antichi’: ma a noi hanno insegnato che, in presenza di una pandemia, va bloccata la libera circolazione delle persone

La pandemia non è lontana milioni di Km da noi: è già presente in Italia in Lombardia e in Puglia

E’ corretto far arrivare turisti in Italia mentre si cominciano a registrare casi di varianti indiana? Ce lo chiediamo perché la variante indiana, che preoccupa, e molto, il Regno Unito, è già presente in Italia. Le cronache di queste ore raccontano di un focolaio di variante indiana a Brindisi, in Puglia: cosa, questa, che preoccupa il presidente della Regione, Michele Emiliano. In Lombardia i casi di variante indiana sono 81: di questi, ben 70 casi sono stati accertati da Maggio ad oggi. Fatti salvi i controlli che vengono effettuati sui turisti non possiamo non interrogarci su quanto sta succedendo nel Regno Unito, dove la presenza della variante indiana sta creando seri problemi. Anche in Francia cresce la preoccupazione per la presenza della variante indiana, se è vero che il Ministro della Salute francese, Olivier Véran, ha messo in guardia i cittadini del suo Paese da un eccesso di ottimismo sull’evoluzione della pandemia. Fonti sanitarie ufficiali evidenziano che tra il 2 e il 4% dei tamponi esaminati in Francia evidenziano la variante Delta (indiana): in pratica, l’equivalente di 50-150 nuovi casi ogni giorno.

Sarà che siamo un po’ ‘antichi’: ma a noi hanno insegnato che, in presenza di una pandemia, va bloccata la libera circolazione delle persone

Sarà che noi siamo un po’ ‘antichi’: ma a nostro avviso la presenza e, soprattutto, la crescita dei casi di variante indiana quando non è ancora iniziata l’Estate non è affatto un segnale incoraggiante. E’ noto che anche questo virus di laboratorio (perché ormai è accertato che il SARS-COV-2 è un virus di laboratorio) risente in negativo delle alte temperature. Ora, se a metà Giugno comincia a dare problemi, ebbene, bisognerebbe riflettere. A noi hanno insegnato che, in presenza di una pandemia – cosa che scriviamo ormai fino alla noia – la prima cosa che va limitata è la libera circolazione delle persone. Questa storia del Green pass, a nostro modesto avviso, è un’iniziativa un po’ tragicomica rispetto a vaccini che servono a bloccare gli effetti della malattia, ma lasciano circolare liberamente il virus; ma il Green pass diventa inutile in presenza di varianti – come la variante indiana – che aggirano gli attuali vaccini: che è quello che si sta verificando nel Regno Unito. Rimane la nostra domanda iniziale: è normale insistere con l’attività turistica se, già a metà Giugno, si registrano casi di variante indiana? E il discorso vale anche per gli oltre mille migranti arrivati a Lampedusa: è normale, nel pieno di una pandemia dagli sviluppi imprevedibili fare arrivare migliaia di migranti?

Foto tratta da la Repubblica 

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