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Da Lombroso a Fanon: la Sicilia potrà rinascere solo al di fuori dei partiti politici nazionali/ MATTINALE 501

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  • E’ matematicamente dimostrato che PD, Movimento 5 Stelle e renziani lavorano per affossare la Sicilia 
  • Sono pronti per scippare a Sud e Sicilia i fondi Recovery e i fondi agricoli e ad appioppare a Sud e Sicilia l’Autonomia differenziata
  • Alla ricerca del perché meridionali e siciliani per bene vanno ancora dietro ai partiti politici nazionali
  • Il tradimento come filosofia della vita (politica)
  • La speranza della riunione promossa a Caltanissetta da Identità Siciliana 

E’ matematicamente dimostrato che PD, Movimento 5 Stelle e renziani lavorano per affossare la Sicilia 

Ci sono alcune immagini, che trovate agevolmente sulla rete, che danno il quadro della politica italiana e siciliana. La prima ritrae il segretario del PD, Enrico Letta: dice, Letta, che il PD è il primo partito in Italia e che il Governo di Mario Draghi fa bene al PD. La seconda immagine è di qualche giorno fa: immortala il segretario regionale del PD siciliano, Anthony Barbagallo, seduto in auto con il sottosegretario grillino, Giancarlo Cancelleri. Ormai alleati di ferro in vista delle elezioni regionali siciliane del prossimo anno, Barbagallo e Cancelleri sono già in campagna elettorale. Superfluo aggiungere che PD e Movimento 5 Stelle saranno alleati con un candidato unico per la presidenza della Regione e, forse, anche con una lista unica per provare a nascondere il probabile tonfo dei grillini nella nostra Isola e nel resto d’Italia, già ampiamente anticipato nelle recenti elezioni regionali e comunali. La terza immagine ritrae il Ministro grillino e nordista di Trieste delle politiche agricole, Stefano Patuanelli, il quale insiste nel proporre lo scippo di 2 miliardi di euro alle agricolture delle Regioni del Sud per portarli alle Regioni del Nord. La quarta immagine immortala il parlamentare nazionale grillino eletto in Sicilia, Dedalo Pignatone, che invita gli agricoltori siciliani e i meridionali ad accettare lo scippo di 2 miliare di euro di fondi agricoli, perché, dice, il Ministro Patuanelli  darà a Sud e Sicilia una “compensazione”. La quarta immagine è una foto di gruppo che vede insieme i renziani di Palermo (ex PD, ex Forza Italia, seguaci dell’ex Ministro PD Totò Cardinale) che, dopo avere governato per quattro anni con l’attuale sindaco Leoluca Orlando, sono pronti ad andare al voto contro Orlando. Di tutti questi soggetti, non ce n’è nemmeno uno che abbia fatto qualcosa di utile per la Sicilia. Al contrario, hanno lavorato e stanno lavorando per fregare la Sicilia e i Siciliani. E vogliono continuare a penalizzare i Siciliani con i voti dei Siciliani.

Sono pronti per scippare a Sud e Sicilia i fondi Recovery e i fondi agricoli e ad appioppare a Sud e Sicilia l’Autonomia differenziata

Letta è il segretario del partito – il PD – che, tra il 2014 e il 2016, ha letteralmente svuotato le ‘casse’ della Regione siciliana. Cancelleri è esponente del Movimento 5 Stelle, soggetto politico ha tradito i tanti elettori del Sud e della Sicilia che, in massa, nel Marzo del 2018, hanno votato per i grillini. A parte i suoi insuccessi in Sicilia (basti pensare agli impegni non mantenuti per ridurre il costo dei biglietti aerei a carico dei siciliani), Cancelleri fa parte del Movimento che – insieme con PD, Lega, Italia Viva di Renzi, Lega (a Roma, in Sicilia hanno una linea politica diversa) e Liberi e Uguali – ha già avallato lo scippo a Sud e Sicilia delle risorse del Recovery Plan, è pronto a un ulteriore scippo a Sud e Sicilia con l’imbroglio politico dell’Autonomia differenziata e, come già ricordato, si accinge, con il Ministro Patuanelli, a scippare alle Regioni del Sud 2 miliardi di fondi agricoli. La cosa che colpisce è che gli esponenti di questi partiti, pur lavorando in modo palese, sotto il sole, per penalizzare il Sud e la Sicilia, cercano il consenso – cioè i voti – nel Sud e in Sicilia. Il vero problema non sta nel fatto che queste forze politiche che lavorano per fregare Sud e Sicilia cerchino voti nel Sud e in Sicilia: il vero problema – che andrebbe studiato con strumenti sociologici, psicologici e, perché no?, anche psicanalitici – è cercare di capire il perché sono ancora presenti meridionali e siciliani che sostengono e votano partiti che lavorano per penalizzare il Sud e la Sicilia.

Alla ricerca del perché meridionali e siciliani per bene vanno ancora dietro ai partiti politici nazionali

Quale ‘inconscio’, quale ‘archetipo’ richiama questi meridionali e questi siciliani a sostenere forze politiche che vogliono ‘incaprettare’ il Sud e la Sicilia? Qui non si tratta di ‘ascarismo’. Gli ‘ascari’ del Sud e della Sicilia – da Crispi e da Giolitti fino ai nostri giorni – avevano e hanno una sorta di ‘dignità del male’: svendevano e svendono il Sud e la Sicilia in cambio di benefici e prebende personali; alla fine, gli ‘ascari’ sono dei poveri miserabili. Ma non è il caso di tanti attuali dirigenti e militanti meridionali e siciliani di queste forze politiche antimeridionali e anti-siciliane: si tratta di gente per bene, corretta, sincera. Non hanno gli strumenti per capire che le forze politiche nelle quali militano o che votano si battono per togliere a Sud e Sicilia le risorse del Recovery?  Non hanno gli strumenti per capire che le forze politiche nelle quali militano o che votano si battono per appioppare a Sud e Sicilia l’Autonomia differenziata che toglierà altri 70 miliardi di euro all’anno circa alle Regioni del Sud e alla Sicilia? Non hanno gli strumenti per capire che le forze politiche nelle quali militano o che votano si battono per scippare a Sud e Sicilia 2 miliardi di euro di fondi agricoli? Ci rifiutiamo di pensare che siano così disinformati. E allora perché plaudono a chi lavora per penalizzare la terra in cui vivono? Accettazione, quasi lombrosiana, di un’inferiorità meridionale e siciliana rispetto al Nord? Alienazione alla Franz Fanon?

Il tradimento come filosofia della vita (politica)

Attenzione: il meccanismo mentale degli elettori meridionali e siciliani che eleggono chi poi, regolarmente, li tradirà è anomalo fino a un certo punto: sappiamo tutti che nel Sud e in Sicilia il voto è spesso uno scambio: solo i grillini, tra il 2012 e il 2018, hanno interrotto tale incantesimo, anche se non sono riusciti a portare molti più elettori alle urne. Ma, alla fine, hanno tradito anche loro: in modo diverso, certo, senza scivolare nella corruzione, ma non per questo provocando meno danni a Sud e Sicilia. Insomma, non c’è da stupirsi se gli elettori di Sud e Sicilia votino per chi lavora contro Sud e Sicilia, anche perché, ancora oggi, il clientelismo riesce almeno in parte a nascondere le vergogne della politica meridionale e siciliana. Il vero mistero, invece, è la presenza di meridionali e siciliani che si propongono come ‘classe dirigente’ dei partiti politici nazionali. Non ci riferiamo ai vecchi personaggi che – citando l’esempio siciliano – si stanno riciclando con i renziani: ci riferiamo a chi, nel Sud e in Sicilia, da persona per bene, in buona fede, pensa di rilanciare Sud e Sicilia impegnandosi nei partiti politici nazionali.

La speranza della riunione promossa a Caltanissetta da Identità Siciliana 

E allora? E allora c’è un’ultima immagine che vogliamo segnalare ai nostri lettori: l’immagine dell’assemblea che si è celebrata ieri a Caltanissetta. Ci riferiamo alla riunione promossa da Identità Siciliana, alla quale hanno preso parte tanti Siciliani di ‘tenace concetto’: Siciliani che si battono per la rinascita della Sicilia, avendo chiaro che l’avversario da battere è il sistema dei partiti nazionali che ancora oggi è presente in Sicilia contro gli interessi reali della Sicilia. Sappiamo che contro questa idea stanno lavorando non soltanto i soliti venduti ai partiti politici nazionali, non soltanto i soliti ascari, ma anche alcuni soggetti apparentemente vicini ai ‘sicilianisti’ che si presentano puntualmente ad ogni appuntamento elettorale per distruggere le possibili esperienze di rilancio della Sicilia. E’ da questi che bisogna guardarsi: bisogna riconoscerli e cacciarli.

Foto ratta da Pandora Rivista

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