Presidente Musumeci, assessore Razza, dirigente generale La Rocca: è proprio necessario l’Open day Johnson & Johnson?/ MATTINALE 499

11 giugno 2021
  • Antonella Viola, immunologa, su La 7: “La seconda dose di AstraZeneca non va fatta, soprattutto giovani e donne”
  • La Regione siciliana blocca la somministrazione del vaccino AstraZeneca sotto i 60 anni. Ma mantiene l’Open day con il vaccino Johnson & Johnson. Non è contraddittorio?
  • Il sospetto di smaltire…

Antonella Viola, immunologa, su La 7: “La seconda dose di AstraZeneca non va fatta, soprattutto giovani e donne”

In un clima di grande confusione prosegue la discutibile campagna di vaccinazione anti-Covid. Che si tratti di un vaccino sperimentale è ormai cosa nota. Ma, adesso, si scopre che, alla sperimentazione di questo vaccino, si sovrappone confusione su confusione. Nulla da dire all’assessore regionale della Salute-Sanità, Ruggero Razza, da poco rientrato nel Governo, che in queste ore, di concerto con il dirigente generale della Regione siciliana, Mario la Rocca, ha sospeso la somministrazione del vaccino AstraZeneca ai cittadini sotto i 60 anni. Però non può essere sottaciuto il fatto che questo vaccino sia già da tempo al centro di polemiche: che bisogno c’era di somministrarlo ai ragazzi? Una diciottenne è morta e nessuno potrà più restituirla alla sua famiglia. Ora che succederà a chi ha già avuto somministrato in frett’e furia la prima dose di vaccino AstraZeneca? Gli somministreranno anche la seconda dose? La nostra amica Antonella Sferrazza, su Facebook, riporta una dichiarazione di Antonella Viola, immunologa, su La 7: “La seconda dose di AstraZeneca non va fatta, soprattutto giovani e donne”. Ribadiamo: ad eccezione dell’assessore Razza, che è rientrato nel Governo regionale da qualche giorno, chi ha autorizzato in Sicilia la somministrazione di questo vaccino si rende contro di quello che ha fatto? E che dire dell’eterno Ministro alla Salute-Sanità buono per tutte le stagioni politiche, Roberto Speranza, che in audizione al Senato dice: “Il 7 aprile il ministero con circolare ha raccomandato l’uso preferenziale del vaccino AstraZeneca agli over-60 e Aifa ha ribadito che il profilo beneficio-rischio è più favorevole all’aumento dell’età. Queste valutazioni saranno sicuramente considerate nel prossimo parere del Cts” (Corriere della Sera). Fateci capire: quindi nel resto d’Italia questo vaccino continuerà ad essere somministrato ai ragazzi?

La Regione siciliana blocca la somministrazione del vaccino AstraZeneca sotto i 60 anni. Ma mantiene l’Open day con il vaccino Johnson & Johnson. Non è contraddittorio?

Tornando alla Sicilia, leggiamo che rimangono gli Open day previsti da oggi fino a Domenica. Evidentemente il Governo regionale di Nello Musumeci, quando scatta l’ora di vaccini, non si ferma nemmeno dopo tutto quello che sta succedendo. Leggiamo che verrà inoculato il vaccino Johnson & Johnson (Giornale di Sicilia on line). Non per fare gli avvocati del diavolo, ma i vaccini anti-Covid Johnson & Johnson non sono simili al vaccino AstraZeneca bloccato dall’assessore Razza e dal dirigente generale La Rocca? Scrive QF (Qui Finanza): “Dubbi, enormi, sui vaccini a vettore virale per i più giovani. L’AIFA lo aveva già detto chiaramente: AstraZeneca e Johnson & Johnson vanno somministrati preferibilmente agli over 60, perché tra chi ha meno di 60 anni, e in particolare meno di 40 ed è donna, si sono registrati alcuni casi di trombosi che non possono non essere presi in considerazione. Nessun allarmismo, ma cautela sì… Sulla base dei dati pubblicati su Science ad aprile riferiti al Regno Unito è emerso che il rischio di complicazioni gravi di questo vaccino, come la trombosi associata a trombocitopenia, tra i 20 e 29 anni era di 1,1 per 100mila, mentre il rischio di avere una forma grave di Covid per quella fascia d’età va da 0,8 a 6,9 per 100mila. E dunque, massima attenzione”. Presidente Musumeci, assessore Razza, dirigente generale La Rocca: è proprio necessario mantenere questo Open day con il vaccino Johnson & Johnson? Noi ci auguriamo che non succeda nulla, ma se dovesse succedere qualcosa che si fa?

Il sospetto di smaltire…

Ancora QF: “Diversi gli esperti che in questi giorni hanno chiesto lo stop. Da Antonella Viola a Valeria Poli. Anche l’Associazione Luca Coscioni è scesa in campo scrivendo una lettera al Governo Draghi e al commissario Figliuolo: tra i firmatari scienziati ed accademici dell’associazione, come il co-presidente Michele De Luca, professore ordinario nel Dipartimento di Scienze della Vita e Direttore del Centro di Medicina Rigenerativa “Stefano Ferrari” dell’Università di Modena e Reggio Emilia; la stessa Valeria Poli, presidente Società Italiana di Biofisica e Biologia Molecolare; Gilberto Corbellini, professore ordinario di Storia della medicina e docente di bioetica presso La Sapienza l’Università di Roma; Anna Rubartelli, docente di Biologia Cellulare e Molecolare Gennaro Ciliberto, presidente della FISV (Federazione Italiana Scienze della Vita); il professor Gennaro Ciliberto, presidente SIBBM e le immunologhe Anna Mondino e Giulia Casorati. Si legge nella lettera: ‘Sorge il sospetto che in realtà si cerchi di smaltire le dosi di AZ rimaste inutilizzate. I maturandi italiani sono quest’anno circa 500mila: se anche solo metà di loro fossero vaccinati con AZ, secondo la nota informativa di questo vaccino in 25 potrebbero essere colpiti da VITT. Ma se anche uno solo di loro morisse, come potremmo giustificarlo, quando conosciamo i rischi e abbiamo le dosi necessarie di Pfizer e Moderna per vaccinare in maniera sicura anche i nostri ragazzi?“.

 

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