Venezia in zona rossa. C’è il Covid? No, c’è il G20 (che a quanto pare è la stessa cosa…)

26 maggio 2021
  • “Avete ancora dubbi sul fatto che le misure attuate per contenere l’emergenza epidemiologica abbiano una natura squisitamente politica di ordine autoritario e repressivo?”

di Diego Fusaro

Adesso i padroni del mondo, quando vanno in una città, non vogliono rotture di scatole e chiedono e ottengono la zona rossa a tutela di se stessi! 

Venezia, città in zona rossa per il G20 in luglio. Restrizioni dal 20 giugno: così leggiamo sul “Corriere del Veneto”, 20.5.2021. Poiché i padroni del mondo si riuniscono nel capoluogo veneto, pare cosa buona e giusta blindarlo, pardon metterlo in “zona rossa”: come se, appunto, vi fosse l’emergenza epidemiologica più acuta, quella che richiede il lockdown duro e puro. Del resto – spiega il “Corriere del Veneto” – “va ridotto al minimo il pericolo che esplodano manifestazioni e proteste con il rischio di incidenti, ingestibili tra calli e campi”. Dunque, ci spiegano candidamente che le misure che fino a ieri venivano dette “sanitarie”, proposte dalla tribù sacra dei virologi televisivi e finalizzate a scongiurare il diffondersi del virus, vengono ora utilizzate direttamente per fini politici di contenimento delle proteste contro il blocco oligarchico neoliberale. Ebbene, avete ancora dubbi sul fatto che le misure attuate per contenere l’emergenza epidemiologica abbiano una natura squisitamente politica di ordine autoritario e repressivo? Avete ancora dubbi sul fatto che già si sono sedimentate in una nuova normalità, che non se ne andrà più?

Foto tratta da InItalia – Virgilio 

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