Il mistero del “lago scomparso”. Chi ha ‘inghiottito’ l’acqua della diga Sciaguana di Agira?/ MATTINALE 485

23 maggio 2021

Con molta probabilità, per indagare sul mistero del “lago scomparsa”, l’attuale Governo regionale chiamerà come consulenti  Sherlock Holmes ed Hercule Poirot…  

Indaga anche il Prefetto di Enna

Le ‘autorità’ che in Sicilia si occupano di acqua come le “monadi senza finestre”. Segue il solito scaricabarile

E’ arrivata anche la televisione: e siamo tutti più contenti…

Con molta probabilità, per indagare sul mistero del “lago scomparsa”, l’attuale Governo regionale chiamerà come consulenti  Sherlock Holmes ed Hercule Poirot…  

In Sicilia un lago può scomparire dall’oggi al domani senza che le tante ‘autorità’ sappiano dare spiegazioni. E’ successo con la diga Sciaguana, ad Agira, in provincia di Enna. E, fino a questo momento, non c’è una spiegazione dell’evento e non ci sono responsabili, ma solo ‘autorità’ che si cimentano nello scaricabarile, annunciando ‘indagini’. Tanto che, per tentare di risolvere il mistero, si pensa di invitare in Sicilia Sherlock Holmes ed Hercule Poirot… Quanto scriviamo può sembrare incredibile, ma le cose stanno proprio così: nella nostra Isola è scomparso un lago e nessuno sa il perché e chi potrebbero essere il responsabile. Comunque tutti indagano: indaga la Regione siciliana con l’assessore regionale all’Energia e servizi di pubblica utilità, Daniela Baglieri; indaga il Dipartimento Acqua e Rifiuti della Regione siciliana con l’ingegnere Calogero Foti (l’unico che, fino ad oggi, ha lanciato un’ipotesi: la rottura delle paratie); e indaga anche il Prefetto di Enna, Matilde Pirrera. Ricordiamo che a dare la notizia della diga scomparsa è stato il WWF Sicilia Centrale, che nei giorni scorsi ha inviato un articolato esposto a varie autorità locali e regionali “per denunciare il disastro ecologico derivante dal nefasto prosciugamento della Sciaguana, che ospitava una diversificata ed abbondante fauna ittica – Carpa, Carassio, Persico trota, Luccio, Tinca ecc. – nonché anfibi e numerosi uccelli acquatici di specie migratorie, protette anche a livello comunitario ed internazionale”.

Indaga anche il Prefetto di Enna

In un comunicato leggiamo che “Il Prefetto di Enna ha inviato una nota all’Amministrazione regionale (Dipartimento dell’Acqua e dei Rifiuti e Dipartimento Ambiente), all’Autorità di Bacino del Distretto Idrografico della Sicilia, all’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente (ARPA) di Enna ed al Consorzio di Bonifica Sicilia Orientale di Catania, rilevando come lo svuotamento dell’invaso della diga di Agira ‘avrebbe comportato un’evidente alterazione dell’equilibrio ambientale, tale da mettere in discussione la stessa sopravvivenza della fauna ittica’. Il Prefetto di Enna, “anche sulla scorta delle condivisibili sollecitazioni giunte dalle associazioni operanti a tutela dell’ambiente”, ha chiesto a tali Enti ed Autorità di “dettagliare le ragioni che hanno determinato questo evento tanto grave quanto eccezionale”. Il Prefetto coglie anche l’occasione per ricordare che esiste “anche una questione sulla sicurezza della diga Sciaguana, ricordando che per tale invaso non sono state ancora determinate le ‘portate scaricate (c.d. rischio idraulico a valle), con valori di portata da validare/individuare’ indispensabili per approvare il PEE (Piano di Emergenza Esterna) di Protezione civile da parte della Prefettura stessa. Nella nota prefettizia, inoltre, si fa riferimento all’incontro regionale urgente programmato per il prossimo lunedì 24 Maggio in cui è stato convocato, tra gli altri, il responsabile della diga di Agira. Al riguardo, il Prefetto Pirrera ha chiesto di essere notiziata degli esiti ‘per ogni opportuna valutazione al riguardo, con l’invito ad individuare ogni possibile azione preventiva diretta ad escludere il ripetersi di siffatti eventi’”.

Le ‘autorità’ che in Sicilia si occupano di acqua come le “monadi senza finestre”. Segue il solito scaricabarile

Forse le questioni relative alla sicurezza delle dighe siciliane – che lo ricordiamo sono circa una cinquantina, realizzate tutte negli anni passati con il denaro dei cittadini siciliani, fiumi di denaro pubblico – dovrebbe essere un argomento sempre all’ordine del giorno e non da riesumare in occasione della scomparsa di una diga! Fino ad oggi, nel mondo, gli uomini hanno fronteggiato i crolli delle dighe, ma mai la scomparsa di una diga! In ogni caso, non sarebbe male sapere qual è la situazione di tutte le dighe presenti nella nostra Isola: se sono state tutte completate, se sono state collaudate, se è vero che, in alcuni casi, esistono da venti, trenta, quarant’anni e forse più; se è vero che, ancora oggi, buona parte dell’acqua raccolta in queste dighe viene eliminata; e se è vero, come dice il sindacalista del Sifus Confali, Ernesto Abate, che in Sicilia le tante autorità che si occupano di acqua e di dighe agiscono ognuna per proprio conto, secondo la filosofia delle “monadi senza finestre”, generando caos e anche problemi. E il solito gioco a scaricabarile tra le tante ‘autorità’.

E’ arrivata anche la televisione: e siamo tutti più contenti…

“Siamo estremamente soddisfatti per le dichiarazioni dell’assessore regionale Baglieri ed il suo interessamento sullo svaso della diga Sciaguana – dichiara Ennio Bonfanti, presidente di WWF Sicilia Centrale -: siamo fiduciosi che, grazie alla sua azione, si possano accertare cause e responsabilità di questo disastro ambientale ai danni di un prezioso bene dell’umanità, qual è l’acqua. Per quanto riguarda il determinato, puntuale ed autorevole recente intervento del Prefetto Pirrera, WWF Sicilia Centrale plaude alle importanti e lungimiranti parole contenute nella sua nota, fidando che saprà ben operare al fine di garantire trasparenza e buon andamento nella gestione della diga Sciaguana e di tutti gli altri impianti, affinché eventi così gravi e nefasti non abbiano più a verificarsi. Intanto oggi (ieri per chi legge ndr) – proprio in occasione della Giornata mondiale della biodiversità dell’ONU – il disastro ambientale della diga Sciaguana, ormai noto come il ‘caso del lago scomparso’, è salito alla ribalta nazionale: sulle emittenti nazionali RAI e MEDIASET sono andati in onda servizi molto incisivi del TG1 e TG5, ieri l’argomento è stato ampiamente trattato con un’inchiesta anche dalla TGR Sicilia. Ciononostante, WWF Sicilia Centrale rileva un assordante silenzio sui motivi dello svaso della diga: è trascorsa quasi una settimana da quando è stato pubblicamente denunciato lo svuotamento totale del bacino, ma ancora nessuno degli Enti competenti e responsabili ha detto una sola parola sulla causa e le modalità del disastroso prosciugamento! Perché tanto mistero?”. Forse – aggiungiamo noi – perché non lo sanno nemmeno loro cosa è successo? Ciò posto, a noi quello che va in scena in queste ore in Sicilia sembra il solito gioco a scaricabarile della varie ‘autorità’…

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