Inghilterra: licenziati i docenti universitari che scrivono su riviste non allineate con il pensiero mainstream

14 maggio 2021
  • Ma che sta succedendo nel mondo? Davvero Orwell ha previsto tutto? 
  • Orribile che un’università “butti fuori” chi ha scritto in una determinata rivista, perché etichettato come “critical thinker”

di Massimo Costa

Ma che sta succedendo nel mondo? Davvero Orwell ha previsto tutto? 

Orwell fu profeta nel pensare al “socialismo inglese” (socing) nel suo romanzo 1984 come patria di un nuovo totalitarismo mondiale. Quando lessi il suo romanzo lo interpretai come un paradosso. Può essere mai – mi dicevo – che proprio la “Patria della libertà” (così è nell’immaginario collettivo l’Inghilterra), la terra dell’habeas corpus sia il centro di un nuovo nazismo? Eppure è proprio quello che sta accadendo. E, da quando sono usciti dalla UE, sono molto più avanti dell’eurocrazia nell’instaurare una nuova forma di controllo totale della società e soprattutto delle idee. Questa volta non voglio parlarvi di “sanità”. A dimostrazione che il controllo non avviene solo in questo campo, ma di una cosa secondo me molto più grave: le liste di proscrizione all’università. Ebbene, la notizia è questa: l’Università di Leicester ritiene criterio valido per il LICENZIAMENTO dei professori (sì, avete capito bene, anche se loro usano la parola “esubero”, che però significa la stessa cosa), il fatto di avere pubblicato su una rivista di Ragioneria “critica”, cioè non allineata con il pensiero mainstream: Critical Perspectives on Accounting.

Orribile che un’università “butti fuori” chi ha scritto in una determinata rivista, perché etichettato come “critical thinker

Ora, non ho mai avuto la fortuna di pubblicare su questa rivista, peraltro prestigiosa, e devo dire che non ne amo le eccessive asperità ideologiche. Per essere troppo “marxisti”, “critici”, etc., secondo me finiscono per perdere di vista la disciplina. Il mio approccio è molto più “tradizionale”. Però trovo semplicemente orribile che un’università letteralmente “butti fuori” chi ha scritto in una determinata rivista, perché etichettato come “critical thinker“. Il pluralismo metodologico è di fondamentale importanza. Se viene meno non c’è più alcuna libertà di ricerca. Già in Italia, dopo la famigerata legge Gelmini e l’instaurazione del regime Anvur, questa libertà è assai compressa. Ma all’estero, e soprattutto in quell’estero che noi prendiamo a modello, le cose vanno ancora peggio. Naturalmente ci sono proteste, tra cui quella della British Accounting and Finance Association, cioè la società accademica dei professori di Ragioneria e Finanza. Ma andranno avanti come treni. Meno male che tra 16 anni vado in pensione: comincio a intravedere l’uscita di sicurezza anche se ancora in lontananza. È la “dittatura liberale”, un vero ossimoro, ma è così. https://arc.eaa-online.org/blog/open-letter-editors-critical-perspectives-accounting

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