I boschi, gli incendi, i “precari del Corpo forestale” (?) e il disegno di legge Sifus contro il Governo Musumeci/ MATTINALE 478

13 maggio 2021
  • Dopo aver accusato gli operai della Forestale di essere coinvolti negli incendi boschivi, il Governo regionale prova a mettere una ‘toppa’. E lo fa ‘confessando’ che esistono anche “operai del Corpo forestale” 
  • “Gli operai del Corpo forestale della Regione siciliana non sono mai stati ritenuti responsabili della cosiddetta ‘industria del fuoco’ come riportato da alcuni mezzi di stampa”. Da quanto tempo operano questi “operai del Corpo forestale”? 
  • Ma non si sta facendo un po’ di confusione? 
  • Il disegno di legge di riforma del settore forestale voluto dal Sifus
  • Maurizio Grosso agli operai della Forestale: tutti in piazza a difendere la stabilizzazione

Dopo aver accusato gli operai della Forestale di essere coinvolti negli incendi boschivi, il Governo regionale prova a mettere una ‘toppa’. E lo fa ‘confessando’ che esistono anche “operai del Corpo forestale” 

Consapevoli di aver scatenato un putiferio, addossando agli operai della Forestale la responsabilità degli incendi che, ormai da alcuni anni, funestano le estate siciliane, dalle parti del Governo regionale di Nello Musumeci si cerca di correre ai ripari. In effetti, accusare persone che, in alcuni casi, per domare le fiamme, rischiano la vita, non è proprio una trovata geniale. Più che altro, è un luogo comune che la politica siciliana utilizza dai primi anni ’90 del secolo passato per giustificare un sistema fondato sul precariato che conveniva alla stessa politica e a un certo sindacalismo: un sistema che ha condannato migliaia di operai forestali al precariato a vita. Non che non ci sia stato qualche caso di operaio forestale dal comportamento sopra il rigo: ma partire da fatti isolati e molto sporadici per gettare la croce addosso a migliaia di lavorator precari è veramente incredibile! Il problema è che l’attuale Governo regionale – con riferimento all’assessore al Territorio e Ambiente, Toto Cordaro – prova a mettere una pezza con un comunicato un po’ strano: non si capisce, infatti, se l’assessore Cordaro stia informando l’opinione pubblica siciliana con una notizia fino ad oggi poco conosciuta, o se stia pasticciando tra Corpo Forestale della Regione siciliana e operai della Forestale.

“Gli operai del Corpo forestale della Regione siciliana non sono mai stati ritenuti responsabili della cosiddetta ‘industria del fuoco’ come riportato da alcuni mezzi di stampa”. Da quanto tempo operano questi “operai del Corpo forestale”? 

Dice l’assessore Cordaro: “Gli operai del Corpo forestale della Regione siciliana non sono mai stati ritenuti responsabili della cosiddetta ‘industria del fuoco’ come riportato da alcuni mezzi di stampa”. Apprendiamo così una cosa che non sapevamo: e cioè che il Corpo forestale della Regione siciliana opera con propri operai, supponiamo stagionali. Deve per forza di cose essere così, perché non possiamo pensare che un Governo regionale pasticci tra Corpo forestale della Regione, che è una cosa, e Forestale siciliana, che è un’altra cosa! “Ho spiegato ieri – prosegue l’assessore – che l’arresto in flagranza, l’anno scorso, di due operai stagionali del servizio antincendio non deve consentire a nessuno di sostenere un giudizio negativo generalizzato di donne e uomini che hanno sempre dato, in condizioni di difficoltà, il massimo per la tutela dell’ambiente siciliano. Quanto attribuito ieri al dirigente generale del Corpo forestale, Giovanni Salerno, fa riferimento al documento di ‘Aggiornamento del Piano regionale per la programmazione delle attività di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi Anno 2020’, dal quale sono stare tratte informazioni evidentemente frutto di interpretazione”.

Ma non si sta facendo un po’ di confusione? 

Il comunicato della Regione siciliana così prosegue: “Pur citando il fenomeno di incendi appiccati genericamente da ‘operai stagionali’, come già evidenziato anche nei Piani degli anni precedenti citando un’indagine risalente al 1992, infatti, il documento non si riferisce specificamente ad operai del Corpo forestale”. Per la seconda volta si fa riferimento a “operai del Corpo forestale”. A questo punto sarebbe opportuno che il Governo regionale chiarisca quando, come e dove avrebbero operato questi “operai del Corpo forestale”, da distinguere dagli operai stagionali della Forestale. “I nostri stagionali – precisa il dirigente generale del Comando del Corpo forestale della Regione Siciliana, Giovanni Salerno, che ha firmato il Piano assieme al responsabile del servizio Antincendio boschivo, Rosario Napoli – pur essendo precari, sono decisamente specializzati e hanno già una garanzia di legge per l’assunzione stagionale a prescindere dal verificarsi degli incendi. È innegabile che in passato alcuni casi isolati si siano verificati in alcune parti della Sicilia, ma il documento della Regione cita studi e indagini statistiche che fotografano un fenomeno già presente negli anni Novanta, che non può essere imputabile in maniera generalizzata al personale stabile o stagionale in forze al Corpo forestale della Regione siciliana”. Per la terza volta si cita il “personale stabile o stagionale in forze al Corpo forestale della Regione siciliana”. Più che altro, da questo comunicato stampa viene fuori un po’ di confusione. Apprendiamo, così, che ci sono due tipi di operai precari che operano nei boschi della Sicilia: quelli del Corpo forestale a cui fa riferimento l’assessore Cordaro e gli operai della Forestale. Le accuse a chi sono rivolte? Agli operai precari del Corpo forestale o agli operai della Forestale? L’assessore Cordaro e il dirigente generale del Comando del Corpo forestale della Regione siciliana forse dovrebbero fare chiarezza.

Il disegno di legge di riforma del settore forestale voluto dal Sifus

Intanto su Facebook il segretario generale del Sifus Confali, Maurizio Grosso, illustra il disegno di legge che è stato presentato in Assemblea regionale siciliana dal deputato Gaetano Galvagno. E’ il “secondo disegno di legge della storia della Regione siciliana – scrive Grosso – che dritto dritto punta al tempo indeterminato per tutti i forestali siciliani (cioè per gli operai della Forestale). Oltre all’on. Galvagno, che è vice presidente della Commissione Bilancio all’Ars – scrive sempre il segretario generale del Sifus Confali – hanno sottoscritto il disegno di legge in questione altri otto deputati, tra cui il presidente della Commissione Attività produttive, on. Ragusa e gli on.li Figuccia, Lo Giudice, Barbagallo (Segretario regionale PD), Fava (presidente commissione Antimafia), Tamajo, Amata, Cannata. Altri deputati di altri gruppi politici di opposizione stanno studiando il testo ed apporteranno importanti contributi successivamente.
Il disegno di legge mira a riformare il comparto forestale facendo sistema tra ambiente, territorio, patrimonio boschivo, turismo e lavoro. Verranno pertanto, sul modello del ddl 104, allargate le competenze dei forestali in maniera che possano occuparsi di altre tipologie di lavori e contestualmente si possa attingere esattamente dagli stessi canali di finanziamento extraregionali che intende usare il Governo Musumeci nella sua proposta. La differenza tra questo ddl e la proposta del Governo Musumeci sta nel fatto che, nonostante una significativa disponibilità di risorse extraregionali ed inoltre, quelle che arriveranno dai Recovery Plan, il primo, punta al tempo indeterminato, il secondo, punta a 2 contingenti di 120 e 180 giorni cancellando di fatto, il turnover e la possibilità di stabilizzazione.
Da adesso in avanti la partita sulla riforma dei forestali, piaccia o no a sindacati confederali, assessori regionali e a tre imbecilli travestiti da utili idioti, cambierà campo di gioco: non più la grigia stanza dell’assessore all’Agricoltura Tony Scilla ma le sedi delle Commissioni e poi del Parlamento”.

Maurizio Grosso agli operai della Forestale: tutti in piazza a difendere la stabilizzazione

Di fatto, siamo davanti a due disegni di legge: uno del Governo Musumeci e l’altro presentato da un gruppo di parlamentari. Da quello che scrive Grosso ci sarebbe una contrapposizione tra i due disegni di legge. Quello del Governo, se approvato, condannerebbe gli operai della Forestale al precariato a vita; mentre il disegno di legge presentato dal parlamentare Galvagno e da altri parlamentari darebbe finalmente stabilità agli operai della Forestale, che sono poco di venti mila. “Siamo convinti – aggiunge Grosso – e si intuisce dai nomi dei firmatari, dai gruppi di opposizione che lo sosterranno e soprattutto dalla matematica che questo disegno di legge potrà ricevere i voti della maggioranza dei parlamentari e diventare presto legge. Tuttavia, il Sifus non lascerà che i parlamentari si muovano ed agiscano da soli. Sarà presente con presidi ed azioni di sostegno in ogni riunione delle Commissioni e il giorno del voto in Parlamento proverà a condizionarlo attraverso l’utilizzo di un maxischermo da installare in una piazza Indipendenza piena di lavoratori forestali”. a questo punto Grosso si rivolge ai lavoratori: “Forestali siciliani, per la seconda volta nella storia della Regione siciliana dopo il ddl 104 di iniziativa popolare, il Sifus ci mette di nuovo la sua faccia ed il mio faccione. D’ora in avanti dipenderà da voi! Se scenderete in piazza ogni qualvolta vi chiameremo, vinceremo NOI, altrimenti, il Sifus ed io, arriveremo fin dove sarà possibile. Giovedì 13 maggio alla 17,30 – cioè oggi – attraverso un intervista live su Sicra press, verrò intervistato da Umberto Teghini e vi racconterò i contenuti del ddl e le strategie per farlo approvare. La lotta paga sempre!”.

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