La vecchia politica siciliana non sa come trovare voti e rispolvera il Ponte sullo Stretto di Messina/ SERALE

6 maggio 2021
  • Il prossimo anno si vota per le elezioni regionali siciliane lo ‘zoccolo duro’ del clientelismo siciliano si è sfaldato e bisogna inventare qualcosa per abbindolare gli elettori: così torna il ‘collegamento stabile’ tra Sicilia e Calabria (e biri chi manci!) 
  • …l’importante è assittarisi pi futtisi 13-14 mila euro a ‘u misi a Palazzo Reale, sede dell’Assemblea regionale siciliana. Un ci cririti che è accussì?

Il prossimo anno si vota per le elezioni regionali siciliane lo ‘zoccolo duro’ del clientelismo siciliano si è sfaldato e bisogna inventare qualcosa per abbindolare gli elettori: così torna il ‘collegamento stabile’ tra Sicilia e Calabria (e biri chi manci!) 

Gli operai della Forestale non li voteranno più. Raccoglieranno qualcosa dalla ‘nuova’ Formazione professionale, non tanto tra i docenti, spesso super-sfruttati con contratti al ribasso, quanto dai titolari di società ed enti formativi novizi beneficiati: poca roba, alla fine, nulla in confronto agli anni ruggenti, quando tra discenti e docenti si raccoglievano migliaia di voti. C’è poca ‘trippa per gatti’ anche nelle società regionali, dove si avverte la ‘malura’. I precari sono ormai quasi tutti stabilizzati e, nella stragrande maggioranza dei casi sinni futtunu. Non prenderanno voti dagli agricoltori. E, soprattutto, non prenderanno voti dal popolo delle partire IVA, dai ristoratori e, in generale, da tanti commercianti massacrati dalle chiusure nel nome del Covid. Insomma, si avvicinano le elezioni regionali siciliane – previste per il Novembre del prossimo anno – e la vecchia politica dell’Isola comincia a fare quattro conti: e sono conti che terrorizzano, perché non si sa cosa possono fare i Siciliani. Lo ‘zoccolo’ duro del clientelismo siciliano – da 800 mila a un milione di voti – si è sfaldato. Si è quasi dimezzato e comunque va ‘unto’ sennò unn’è Santu chi sura... Può aumentare l’astensione: e questo andrebbe bene per la vecchia politica. Ma i Siciliani possono pure impazzire e votare in massa per qualche novità politica. In tanti hanno le ‘palle girate’ e promettono di farlo. Da qui il rimedio della vecchia politica siciliana: rispolverare il Ponte sullo Stretto di Messina, già cavallo di battaglia di Berlusconi nella campagna elettorale delle elezioni politiche del 2001. Allora funzionò, tanti minchioni andarono dietro al fantasma del Ponte. Perché non riprovarci, magari ‘sicilianizzandolo’, con la sponda della vecchia politica calabrese? Così, avanti con le minchiate: 10 mila, anzi 20 mila, anzi 30 mila nuovi posti di lavoro, centinaia di imprese da coinvolgere per realizzazione e poi per la manutenzione e poi cazzi e ramurazzi. E Picciuli pi tutti!

…l’importante è assittarisi pi futtisi 13-14 mila euro a ‘u misi a Palazzo Reale, sede dell’Assemblea regionale siciliana. Un ci cririti che è accussì?

I soldi dell’Europa non ci sono? E che poblema c’è: c’è il project financing, c’è il progetto, c’è tutto, si parte: boom! Tra la fine di quest’anno e il prossimo anno il Ponte prenderà ‘forma elettorale’: quello ci metterà i soldi, quell’altro aggiornerà il progetto, aziende da coinvolgere di qua, aziende da coinvolgere di là, forniture, camion a fiumi per il movimento terra e bla bla bla. Sarà un Ponte a campata unica: dove campata sta per campare, nel senso che la nuova presa per i fondelli deve servire per fare campare altri cinque anni tra i banchi dell’Assemblea regionale siciliana l’attuale vecchia politica della nostra sempre più sgangherata Isola. E poco importa se la riedizione del Ponte è di centrodestra o di centrosinistra: come ne I Viceré di Federico De Roberto, l’uno vale l’altro, l’importante è assittarisi pi futtisi 13-14 mila euro a ‘u misi. Un ci cririti che è accussì? Via, ammettetelo, magari qualcuno di voi crede per davvero che i vari Nello Musumeci, Gianfranco Miccichè, Marco Falcone e via continuando realizzeranno il Ponte sullo Stretto di Messina. Ci sono sempre quelli pronti ad ‘abboccare’: il corridoio Berlino-Palermo, l’Alta velocità più o meno ferroviaria, le merci che dal mare passeranno a terra e che da terra passeranno al mare e altre minchiate su minchiate ancora che, però, messe una dietro l’altra, fannu fiura... Come si direbbe a Sciacca, allucca sordi ai picciriddri… Sì, un bel Ponte, citrigno, maestoso, moderno, unico, impareggiabile, inimitabile, possente, masculu: un bel Ponte tra due nulla per continuare a fare mangiare i soliti lapardei della vecchia politica siciliana! Vi pare poco?

Vignetta di Guido Buccellato  

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