Oggi ricordiamo Pio La Torre: “I mali della Sicilia non derivano dall’Autonomia regionale”

30 aprile 2021
  • Pio la Torre era inviso agli americani e alla borghesia mafiosa 

In ricordo di un grande dirigente politico della Sicilia

Oggi ricordiamo Pio La Torre. Un grande uomo politico siciliano di Palermo, esponente di spicco del Pci, grande avversario dei mafiosi e grande sostenitore dell’Autonomia siciliana. Pio la Torre viene ucciso la mattina del 30 Aprile del 1980. Su La Torre e su altri delitti avvenuti in Sicilia trovate qui un nostro articolo. Con molta probabilità – questo almeno è il nostro pensiero – La Torre viene ucciso per bloccare il grande movimento pacifista che aveva messo in piedi nella Sicilia dei primi anni ’80 del secolo passato e per aver creato problemi molto seri alla borghesia mafiosa. Da parlamentare nazionale, la Torre aveva firmato un disegno di legge che rimarrà bloccato per tato tempo. Si sbloccherà solo dopo il suo assassinio. E la legge che prevede il sequestro e la confisca dei beni ai mafiosi. E’ questo il motivo per il quale mafiosi e borghesia mafiosa non amavano La Torre. Nella vicenda di Pio La Torre si saldano gli interessi americani e gli interessi della borghesia mafiosa. Questo avviene in un momento in cui il legame tra il potere vero a stelle e strisce e la mafia – che si salda nel 1943 – allora era molto forte.

Un autonomista convinto

Noi oggi vogliamo ricordare La Torre anche per il suo impegno in favore della Sicilia e per l’Autonomia siciliana che ha sempre difeso. Da qui una sua riflessione oggi più che mai attuale: “E’ da respingere come semplicistica e sbagliata la conclusione che i mali di cui soffre la Sicilia derivano dall’Autonomia regionale. E’ nostra ferma convinzione, al contrario, che questi mali derivano dalle limitazioni che all’Autonomia sono state imposte dai gruppi dirigenti nazionali economici e politici e dal modo come questi gruppi hanno inteso servirsi dell’Autonomia siciliana come di una appendice periferica anche amministrativa del loro dominio personale”.

Foto tratta da Antimafia Duemila

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