USA, risalgono i contagi con le varianti. Colpiti i non vaccinati o anche i vaccinati?/ SERALE

22 aprile 2021
  • La risposta a questa domanda è importante, perché se le varianti colpiscono i vaccinati, provocando un’infezione importante… 
  • La varianti, in America, aggirano i vaccini? 
  • Non sarebbe il caso di riflettere un po’ di più sugli effetti delle varianti del virus SARS-COV-2?

La risposta a questa domanda è importante, perché se le varianti colpiscono i vaccinati, provocando un’infezione importante… 

Lo sappiamo: non abbiamo né i numeri, né i titoli per confrontarci con i dotti, medici e sapienti di Covid, vaccini e vaccinazioni. Però… Però una cosa la vogliamo dire a fronte di quello he sta avvenendo negli Stati Uniti d’America, dove le vaccinazioni ‘viaggiano’ su livelli di record e dove sono ripartiti i contagi. Perché il virus ha ricominciato a ‘mordere’? Gli ‘esperti’ spiegano che la ripresa dei contagi, nonostante le vaccinazioni, dipende dagli spostamenti delle persone, da un allentamento delle restrizioni e, soprattutto, dalla presenza di varianti, con particolare riferimento alla variante B.1.1.7, rintracciata inizialmente in Gran Bretagna, considerata più contagiosa dell’originale. Questa sarebbe la variante molto diffusa negli Stati Uniti. Così, per capire: i contagi colpiscono gli americani vaccinati o i cittadini non ancora vaccinati? La domanda è importante, perché se le varianti infettano anche i vaccinati e questi stanno male, beh, significa che i vaccini non solo funzionano con le varianti, ma non tutelano dalla malattia. Per non parlare del fatto che i ricontagiati possono, a propria volta, contagiare altre persone.

La varianti, in America, aggirano i vaccini? 

Riepiloghiamo. E lo facciamo citando un articolo pubblicato su globalist: “I numeri del contagio risalgono e spaventano gli Usa, nonostante sia il primo Paese al Mondo per somministrazioni con quasi 100 milioni di dosi inoculate. Sono ben 21 gli Stati Usa che hanno visto crescere recentemente di almeno il 10% il numero di contagi da Covid-19, in gran parte per l’allentamento o la revoca delle restrizioni. Al 16 aprile gli Stati Uniti hanno registrato una media di circa 70 mila casi al giorno, una crescita dell′8% nel giro di 14 giorni, con un aumento anche dei ricoveri (+9%). I decessi tuttavia sono calati del 12% in questo periodo. A spingere questa nuova ondata, in tutto il Paese, sarebbe l’aumento degli spostamenti, un rilassamento delle restrizioni e soprattutto, sostengono i funzionari sanitari federali e statali, la diffusione di varianti più contagiose: in particolare la B.1.1.7, rintracciata inizialmente in Gran Bretagna e ritenuta il 60% più contagiosa dell’originale, che sarebbe la più diffusa ora negli Stati Uniti”.

Non sarebbe il caso di riflettere un po’ di più sugli effetti delle varianti del virus SARS-COV-2?

Abbiamo letto su tale argomento molti articoli. Nessun articolo illustra in modo esaustivo chi sono i nuovi contagiati degli Stat Uniti d’America: se cittadini americani già vaccinati o cittadini americani non vaccinati. E, in questo secondo caso, sarebbe importante capire se i vaccinati infettati sviluppano una forma lieve o grave di malattia. Se negli Sati Uniti le varianti stanno infettando i vaccinati e questi dovessero avere problemi ci dobbiamo porre la domanda: a che serve vaccinarsi, visto che le varianti sono ormai ovunque? E’ noto, ad esempio, che la variante nigeriana, presente in Sicilia, potrebbe resistere ai vaccini.

Foto tratta da European Affairs Magazine 

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