Tra le grotte e i sentieri di capre di Pantalica accompagnati dalle parole di Vincenzo Consolo

21 aprile 2021
  • Un’immagine sfolgorante di uno dei luoghi più suggestivi della Sicilia ‘scolpita’ dal grande scrittore siciliano Vincenzo Consolo

A Pantalica, alla ricerca del grande serpente che ingoia tutto e tutti 

Arrivammo a Pantalica, l’antichissima Hybla, ci arrampicammo su per sentieri di capre, entrammo nelle tombe della necropoli, nelle grotte-abitazioni, nei santuari scavati nelle ripide pareti della roccia a picco sulle acque dell’Anapo. Il vecchio parlava sempre, mi raccontava la sua vita, la fanciullezza e la giovinezza passate in quel luogo. Mi diceva di erbe e di animali, dei serpenti dell’Anapo, e di un enorme serpente, la biddina, fantastico drago, che pochi hanno visto, che fàscina e ingoia uomini, asini, pecore, capre. Fermo sulla soglia, sotto l’arco d’una grotta, tra la luce e l’ombra, lo guardavo questo vecchio sopravvissuto, la faccia nera e rugosa, le grosse mani terrose, e mi sembrava che, dopo millenni, uscisse in quel momento dal fondo buio della grotta, estraneo, remoto, metafisico.

Vincenzo Consolo Le pietre di Pantalica

Fonte: https://le-citazioni.it/frasi/179053-vincenzo-consolo-arrivammo-a-pantalica-lantichissima-hybla-ci-ar/

Foto tratta da Girovagate

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